La fanfara sulla guerra commerciale che gli USA sarebbero pronti a muovere verso il mondo sta tenendo sotto scacco anche il mondo Bitcoin e crypto. Nel weekend il crollo è stato largamente imputabile agli annunci di dazi – molto punitivi – verso Canada e Messico. Il recupero di ieri è altrettanto attribuibile alla vicenda, dato che il rimbalzo è partito quando i mercati hanno capito che ci sarebbe potuto essere spazio per un accordo.
Anche la (minima in realtà) sofferenza di questa mattina è imputabile alla situazione dazi? In realtà – nonostante la Cina abbia appena annunciato dazi agli Stati Uniti su diverse categorie merceologiche – sembra che ci sia ancora spazio per una chiacchierata.
In breve: con ogni probabilità le prossime giornate di scambi saranno ancora condizionate dalla politica, con la fase di assestamento dopo l’arrivo di Trump alla Casa Bianca che si sta rivelando più confusa del previsto. Oggi dovrebbe esserci anche qualche nuova dichiarazione sul mondo crypto – da seguire molto da vicino e che racconteremo per quanto possibile in diretta sul nostro Canale Telegram ufficiale. Entra per rimanere sempre aggiornato su quanto accade nel mondo crypto e Bitcoin, in tempo reale e prima degli altri!
Ieri Alex Lavarello ha pubblicato un’ottima analisi sul VIX – che è la faccia della medaglia tecnica per la lettura complessiva che cercheremo di offrire qui. Sì, c’è da attendersi volatilità importante anche per i prossimi giorni su Bitcoin e crypto. E questa è l’altra faccia della medaglia dell’analisi, quella leggermente più macro e fondamentale.
L’andata e ritorno tra 100.000$, 90.000$ e poi di nuovo centomila è stata rapida, dolorosa (tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari di liquidazioni) ma purtroppo normale in un contesto del genere.
I mercati vivono infatti una curiosa combinazione di fattori: gli asset growth (o risk on che dir si voglia) sono tutti o quasi vicini ai massimi storici (basta guardare all’azionario USA), nonostante un lungo periodo di tassi elevati e di previsioni che dicevano che la corsa si sarebbe prima o poi arrestata.
In un momento di medio periodo che è caratterizzato da una certa euforia, ogni tipo di segnale in senso contrario è buono per vedere delle correzioni.
Bicchiere mezzo pieno: nonostante il grande spavento, siamo ancora in una traiettoria interessante e positiva.
Anche leve relativamente modeste hanno portato, negli scorsi giorni, alla liquidazione. In una fase di mercato che offre già grande volatilità, esasperarla vuol dire mettersi alla ricerca di problemi che si potrebbero evitare.
Tutti sbagliano, tutti sono stati liquidati più e più volte nella loro vita, ma questa non è una scusa per mettersi nelle condizioni di farsi liquidare di nuovo. Il momento è di quelli incerti e posizionarsi spot è probabilmente la cosa più intelligente da fare.
La reazione ribassista modesta dei mercati tradizionali la dice lunga su quanto i mercati credano alla possibilità di un’escalation. E cioè poco. Gli accordi con Canada e Messico testimoniano che di spazio per ragionare ce n’è e che probabilmente la situazione è meno grave di quanto abbiano lasciato intendere le reazioni nel mondo crypto.
Questo però non vuol dire che non ci sarà ancora una volatilità spiccata in concomitanza con i prossimi annunci. Si rientrerà nella normalità dopo poco? Probabilmente sì, ma certe candele sul breve possono fare molto male.
Ci saranno a breve anche annunci a tema crypto, direttamente da David Sacks, lo zar della squadra governativa che si occupa di crypto.
Anche qui ci sono almeno due possibilità da tenere in considerazione: la prima è che arrivino annunci superiori alle aspettative, spingendo i mercati di nuovo al rialzo. La seconda è che l’annuncio sia tiepido, senza novità significative, e che i mercati accusino il colpo.
Parte di questa incertezza dovrebbe essere superata già nella tarda serata di oggi, per un evento che seguiremo insieme e che dovrebbe essere il primo di una lunga serie a tema crypto.
Le posizioni e i portafogli vanno strutturati effettuando degli stress test, anche mentali, chiedendosi cosa succederà se il mercato dovesse correggere anche del 15%?
Bisogna avere senso della misura, guardare al passato e ritenere che certi movimenti siano sempre possibili. Come amiamo ripetere, è più facile perdere tutto nel bull market che uscirne con più denaro.
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