Se non altro verrà ricordata come l’era degli annunci. Si era creata una grande attesa intorno all’annuncio di un’annuncio (sì, è un gioco di parole che fotografa però la situazione) di MicroStrategy, l’azienda guida da Michael Saylor e che ha accumulato 471.107 Bitcoin.
Data la rilevanza per la suddetta azienda all’interno del mondo Bitcoin, l’annuncio dell’annuncio non ha potuto che scatenare le fantasie dei più suscettibili. Fantasie che però hanno dovuto ridimensionarsi quando è arrivato l’annuncio definitivo: MicroStrategy cambia nome in Strategy, aggiunge una ₿ al nome, quella di Bitcoin e sceglie anche l’arancione (sempre di Bitcoin) a sostituire il rosso corporate che era un tempo unico colore della tavolozza dell’azienda.
Il brand si allinea a quanto l’azienda ha fatto negli ultimi anni: diventare una cassaforte di Bitcoin all’interno della quale c’è poco spazio per l’attività un tempo primaria, per quanto sia ancora esistente e continui a operare.
Un cambio di nome
Niente più che un cambio di nome. Non sarà più MicroStrategy, per quanto in molti continueranno a chiamarla così. Non sarà più Micro, prefisso effettivamente ai limiti del ridicolo per un gigante che ha in cassa 45 miliardi di dollari in Bitcoin.
Un cambiamento estetico, che avrà deluso i più ansiosi e quelli che si aspettano con uno schiocco di dita il cambiamento epocale, ma è comunque una notizia. Fa narrativa e segnala che c’è chi, con la rispettabilità che si guadagna anche con i miliardi, ha spostato la causa di Bitcoin e la sta portando avanti anche cambiando nome, che è poi quello che identifica tutti. Tanto i piccoli privati, quando le aziende che stanno segnando la storia.
Da domani non sarà più MicroStrategy, ma Strategy. Ci dovremo abituare al cambio di nome, mentre invitiamo tutti a fare i migliori auguri a questo piccolo nuovo passo di Saylor. Perché comunque andrà a finire, sarà per sempre nella storia di bitcoin, almeno come asset.