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USA: prima proposta di legge su crypto stable. Arrivano AUDIT e obblighi su RISERVE

Nuove regole per gli stablecoin negli USA. Cosa potrebbe cambiare? Una prima analisi.

Arriva il primo abbozzo di normativa sugli stablecoin negli Stati Uniti. Le crypto che rappresentano il valore di 1$ dovranno sottoporsi a più controlli e rispettare più regole rispetto a oggi. Dopo aver prosperato per anni in un regime di totale assenza di regole, il comparto dovrà, anche negli USA, cambiare strada.

Le norme che saranno discusse in Congresso non sono molto diverse da quanto sia l’industria sia gli investitori in criptovalute si aspettavano. Riserve consentite in poche tipologie di asset, tutte molto liquide e obbligo di audit mensile che confermi lo stato delle riserve.

Rispetto a quanto introdotto dal MiCA ci sono delle differenze sostanziali e che chi vi scrive trova migliorative, per quanto dovranno poi essere giudicate una volta che si avrà un testo definitivo intorno al quale si sarà formato sufficiente consenso.

USA contro Europa: a Washington si farà diversamente

Le cose saranno molto diverse tra USA e Europa nel caso in cui non dovessero intervenire delle modifiche sostanziali a quanto è stato proposto negli Stati Uniti.

Ieri French Hill e Bryan Steil, entrambi del Congresso e da ritenere come vicini al settore, hanno invito quello che è tecnicamente un discussion draft, ovvero una proposta di legge che si limita a fissare un impianto che poi andrà discusso dal Congresso.

Cosa c’è dentro? Ci sono regole precise e organiche sul funzionamento degli stablecoin e sugli obblighi che gli emittenti dovranno rispettare.

Le novità sono fondamentalmente tre:

  • Gli emittenti dovranno dotarsi di una licenza

Le licenze verranno rilasciate però a fronte di relativamente pochi requisiti e saranno in regime di silenzio assenso, cosa che dovrebbe evitare lunghe negoziazioni tra emittenti e politica.

  • Riserve

Ogni stablecoin emesso dovrà essere ancorato a 1$ di riserva. Le riserve potranno essere detenute in depositi presso banche assicurate, bond USA a breve scadenza, repo, depositi presso Federal Reserve. Il regime, per quanto appaia simile a quello imposto dal MiCA, è in realtà molto diverso.

Manca infatti l’obbligo per una certa quantità di riserve detenute presso le banche. L’assenza di questo obbligo, oltre a garantire maggiore libertà agli emittenti, è storicamente corretto e più sicuro. L’evento più recente di depeg, ovvero di perdita della parità di uno stablecoin, è avvenuto proprio per problemi della banca custode.

  • Audit

Nel testo è presente un obbligo di audit mensile. Dei due principali stablecoin, nessuno dei due è attualmente in regola.

USDC pubblica delle attestazioni mensili firmate da Deloitte. USDT invece pubblica delle attestazioni tramite BDO Italia. Entrambe avranno probabilmente interesse a cambiare regime.

Mercati separati definitivamente?

Il fatto che le regole saranno, in merito alle riserve, diverse tra USA e Europa finirà per frammentare ulteriormente mercati, order book e liquidità? Potrebbe essere questo il caso, a meno che anche negli USA gestori come Circle (USDC) non riusciranno a trovare un accordo con le autorità per avere una pool di riserve condivisa tra Europa e USA.

Staremo a vedere: se da un lato le regole piacciono a tanti, dall’altro finiranno, come nel caso di internet, per creare confini che nel mondo digitale non esistevano.

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