La settimana che si apre oggi sarà quella dei nuovi dati sull’inflazione USA, dati che dovrebbero aiutare a comprendere quali saranno le prossime mosse di politica monetaria degli Stati Uniti d’America. Decisioni che avranno un impatto importante sui mercati, ma che difficilmente diventeranno chiare al 100% dopo l’arrivo, mercoledì alle 14:30 ora italiana, di questi dati.
Ci si aspetta un’inflazione stabile rispetto alla precedente lettura, sia per la core sia per l’inflazione classica, senza che dunque ci saranno indicazioni chiare per FOMC/Fed, che tornerà a riunirsi il 19 marzo.
Nonostante non ci si aspetti nulla di stravolgente, i mercati reagiranno in base alle aspettative che si stanno formando in queste ore, e rispetto al numero che verrà fuori mercoledì. Sarà il caso di prepararsi e di capire che tipo di lettura si aspettano i mercati e che tipo di reazione potrebbero offrire.
L’appuntamento che tiene con il fiato sospeso Bitcoin e crypto è per mercoledì 12 febbraio alle 14:30. Arriveranno i dati sull’inflazione, attesi in realtà con numeri non molto diversi dalla lettura precedente.
DATO | ASPETTATIVE | PRECEDENTE |
---|---|---|
Inflazione Core | 3,1% | 3,2% |
Inflazione CPI | 2,9% | 2,9% |
Ci si aspetta dunque un nulla di fatto, con un modesto ribasso dell’inflazione che Powell ritiene – correttamente – più importante, ovvero la Core, quella che tiene fuori dalla lettura i prezzi degli energetici e degli alimentari che sono da sempre più volatili della media.
Saremo ancora lontani dal ritorno al target del 2%, e saremo anche lontani da quella traiettoria chiaramente ribassista che Powell e Fed ritengono necessaria per procedere con altri tagli.
Tutto sommato però non si tratta di una sorpresa. I mercati non ritenevano già che si potesse tagliare a marzo (vedi grafico) e certamente non lo riterranno possibile, per ora, dopo la lettura dei dati dell’inflazione.
Non sembra che debbano venire fuori delle novità significative dall’inflazione, ma vale comunque la pena di prepararsi. È difficile che emergano dati in grado di modificare la traiettoria della politica monetaria USA. Tuttavia i mercati reagiranno comunque a eventuali discrepanze tra le aspettative e i dati effettivi.
Un dato più basso delle aspettative sarebbe di buon auspicio per mercati che comunque hanno già prezzato la situazione peggiore, ovvero la possibilità che ci sia un solo taglio ai tassi nel corso del 2025.
Un dato più alti finirebbe per corroborare l’ipotesi un solo taglio, con la possibilità di causare una contrazione agli asset risk on sul breve periodo.
In breve: i mercati preferirebbero una lettura dell’inflazione più bassa delle aspettative. Tuttavia un dato in linea o più alto non sarebbe un dramma. Siamo perfettamente in traiettoria con mercati che non si aspettano granché in termini di ritorno su tassi più bassi.
Vale comunque la pena di ricordarsi della classica volatilità che si presenta sui mercati Bitcoin e crypto in concomitanza dell’arrivo di questi dati. Con l’avvicinarsi di mercoledì, ore 14:30, non possiamo che consigliare ai nostri lettori di ridurre la propria esposizione a leva. Un dato significativamente distante dalle aspettative che abbiamo registrato poco sopra potrebbe agitare i prezzi in un verso o nell’altro.
Per prepararsi sarà anche utile analizzare la situazione su Bitcoin, dall’analisi onchain BTC del nostro Alex, appena pubblicata sul nostro sito!
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