C’è un indice al quale dovremo guardare in attesa dei dati che arriveranno nel primo pomeriggio dagli USA sull’inflazione. È il DXY, indice che cerca di fotografare la forza relativa del dollaro. Nel paniere di confronto non c’è Bitcoin e non ci sono criptovalute, ma sarà comunque utile fare qualche ragionamento su questo indice per capire cosa potrebbe aspettarci.
Primo dato: siamo leggermente sotto il picco di inizio febbraio, arrivato con le prime misure del governo Trump. Siamo comunque su livelli storicamente alti – e i long continuano a dominare, sul dollaro, gli short.
I dati di oggi potrebbero effettivamente invertire il trend? Cosa succederà a Bitcoin e crypto nel caso in cui i dati di oggi dovessero dare effettivamente una mano?
DXY: forte da ottobre, è tempo per un’inversione?
L’indice che segnala la forza relativa del dollaro sui mercati valutari è in trend fortemente positivo da ottobre, quando fu registrato il minimo locale poco sopra i 100. Da lì è stata una corsa pressoché verticale, complici dati sull’inflazione certamente non positivi e dati sull’economia USA invece positivi, il percorso di tagli ai tassi negli Stati Uniti ha fortemente rallentato, mentre altrove (vedi Europa), non c’era invece soluzione di continuità.
La forza del dollaro ha avuto anche degli effetti sul prezzo di Bitcoin in dollari. Basterebbe guardare il confronto con BTC/EUR per rendersi conto che parte della corsa di Bitcoin partita dopo le elezioni è stata rallentata proprio da una forza relativa del dollaro di quelle importanti.
- Oggi il dato sull’inflazione
Oggi a modificare il trend del dollaro e di DXY potrebbero esserci dati sull’inflazione più contenuti rispetto alle aspettative. Del dato abbiamo parlato diffusamente qui e abbiamo da aggiungere che i long su USD sembrerebbero essere, nonostante le condizioni generali del mercato li giustifichino, un tantino iperestesi.
Il rischio che stanno valutando in tanti e che in parte ha fatto correggere DXY nel corso delle ultime giornate di trading è che un dato leggermente inferiore alle aspettative possa far partire un unwind di certe posizioni che causerebbe a dollaro e DXY una contrazione maggiore di quella che sarebbe ragionevole aspettarsi.
In questo caso, ottime notizie per Bitcoin e crypto
Un rallentamento di DXY finirebbe per dare una grossa mano a Bitcoin e crypto, che si muovono ormai da qualche giorno con una certa fatica, in attesa di inneschi positivi che possano far tornare almeno il primo verso i massimi.
La speranza è che appunto un dato inferiore alle aspettative finisca per punire i long più di quanto sarebbe razionalmente lecito aspettarsi.
È la migliore delle opzioni che abbiamo oggi sul tavolo per un dato che è importante, ma che sul medio e lungo periodo finirà per non avere grande impatto sulle politiche monetarie degli Stati Uniti. Politiche monetarie delle quali si tornerà a parlar soltanto a fine marzo e con altri dati a disposizione per prendere decisioni.
Intanto dalle altre banche centrali non sembra ci sia alcuna intenzione di fermarsi con i tagli, soprattutto se l’andamento ribassista dell’inflazione non dovesse venire meno (cosa che non sta accadendo, ad esempio, in UE).