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5 PROMESSE crypto e Bitcoin che Donald Trump (non?) ha mantenuto. La prima analisi.

Quante promesse ha già mantenuto il governo Trump? Quante può ancora mantenerne?
4 giorni fa
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Inizia a montare qualche protesta. In tanti si aspettavano un mondo crypto più brillante dopo l’elezione di Donald Trump, nonostante effettivamente si sia, almeno con Bitcoin, su livelli di prezzo molto più alti rispetto a quelli precedenti al 5 novembre. Di promesse ne sono state fatte tante – ma quante ne sono state già rispettate?

Dalla riserva strategica in Bitcoin, passando per un nuovo impianto legale che avrebbe favorito l’industria, fino a un crypto council che avrebbe dovuto raccogliere i top imprenditori del settore e le più grandi aziende.

A poco meno di 1 mese dal giuramento del nuovo presidente degli Stati Uniti possiamo effettuare le prime valutazioni – e capire se si sia trattato di un eclatante bluff elettorale o di promesse più o meno mantenute.

Un mese di Trump: c’è ragione di essere così indisposti?

Il punto è chiaro: il prezzo delle principali crypto, Bitcoin incluso, è stato tutto fuorché brillante successivamente al giuramento di Donald Trump come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Dopo i nuovi massimi fatti registrare il 20 gennaio, giorno del giuramento (soltanto da Bitcoin), si è avviata prima una correzione – dettata però anche da fattori esterni – e poi si è rimasti in una lateralizzazione che sta sfiancando i più.

  • Riserve Bitcoin: Sacks è a lavoro

Non ci si poteva ragionevolmente aspettare di vedere riserve pronte nel giro di 3 settimane. Quanto si sarebbe dovuto fare – passare la palla a David Sacks e alla sua crypto squadra – è stato fatto. Il super team dedicato a AI e crypto sta giù valutando una riserva in BTC oppure una in più asset digitali e dovremmo avere nel giro di qualche settimana un primo responso. Nel frattempo più di 20 stati hanno seguito queste intenzioni e hanno già proposte di legge nazionali. Un buon punto di partenza, che i mercati probabilmente non hanno ancora scontato.

  • Per le tasche del presidente

Non è ancora chiaro quanto abbiano fruttato i – per qualcuno improvvidi – lanci di $TRUMP e $MELANIA. Chi ha acquistato è inviperito, perché – come dimostra il grafico, il prezzo di partenza è ormai soltanto un miraggio.

Se dovessimo giudicare l’operato crypto del nuovo presidente da quanto ha messo nelle proprie tasche, si potrebbe comunque definire un successo, almeno per lui. Ci saranno eventi che potranno far recuperare valore a questi due strampalati meme token? Vedremo. È forse l’aspetto meno riuscito di questo nuovo ciclo a conduzione politica.

  • Nuove regole per le crypto

Abbiamo almeno tre diverse proposte di legge per la regolamentazione degli stablecoin. Qualunque di queste tre dovesse passare, il mondo crypto ne uscirebbe fortemente cambiato. Sono farina del sacco del governo? Almeno una di queste tre sembrerebbe avere la preferenza di Trump e soci.

Si può essere d’accordo o meno con l’impianto, ma questo risultato verrà comunque portato a casa. Quindi su questo punto specifico, si può dire che sì, si è fatto quanto serve affinché venga mantenuta la promessa.

  • Più libertà per il settore

Sembrerebbe di sì. I progetti di nuovo conio non hanno più paura di lanciarsi anche negli USA. Caso più emblematico di tutti? Ieri è stato lanciato il nuovo token di OpenSea e sarà distribuito anche ai residenti negli USA.

Qualcosa che probabilmente, con il vecchio clima che si respirava a Washington, non sarebbe mai potuto avvenire.

  • Bitcoin a 150.000$ nella prima fase della presidenza

Manca un 50% o poco più. Si potrà davvero ottenere? Per ora sembrerebbe essere una promessa impossibile da mantenere, ma sappiamo anche che Bitcoin non è nuovo a spike verso l’alto che trovano, dopo poco, nessuna resistenza.

Basterebbe risolvere la questione riserve con dei buoni acquisti da parte del governo federale USA, probabilmente, per vedere una corsa di questo tipo. Siamo però ancora, dato che siamo un giornale, nel campo della fantascienza – e non delle possibilità concrete. Bitcoin però, come diceva Shakespeare, talvolta riesce a farsi della stessa materia dei sogni. Chissà se anche questa volta…

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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