Arrivano le trimestrali di Coinbase – e raccontano di almeno due ottime situazioni. La prima è quella che il mercato crypto si è trovato ad affrontare nel periodo tra l’elezione di Donald Trump e la fine del 2024. La seconda è che l’exchange in questione è in salute, guadagna quote di mercato e che si è goduto un incredibile boom di volumi.
Boom di volumi che ha visto l’exchange raccogliere commissioni per circa il 200% rispetto al trimestre precedente, che pur era stato un buon trimestre. Scende la rilevanza complessiva degli altri rami di business, con un aumento soltanto in quanto il gruppo incassa per i servizi di deposito.
Nel complesso ottime trimestrali, che hanno battuto ogni previsione e che hanno mandato il titolo intorno ai 300$ per singolo titolo nelle contrattazioni after hours, salvo poi avere una leggera correzione. Sarà interessante guardare ai dati diffusi dalla compagnia per capire cosa sta succedendo al mercato – e anche quale sarà il futuro, di breve, dell’industria.
I numeri parlano da soli. Anche se le previsioni erano invero assai rosee – tenendo conto dell’impennata di volumi di trading di Bitcoin e crypto nel corso dell’ultimo trimestre del 2024, nessuno si è anche soltanto avvicinato ai numeri comunicati a borse chiuse da Coinbase, nella tarda serata di ieri.
Dato | Previsione | Effettivo |
---|---|---|
Revenue | 1,88 miliardi di dollari | 2,27 miliardi di dollari |
EPS | 1,81$ | 4,68$ |
Per quanto riguarda invece i diversi rami d’azienda di Coinbase, il grosso dell’aumento dei ricavi è arrivato dai volumi di trading. Quelli retail – che sono anche quelli più redditizi per l’azienda per ovvi motivi – sono più che triplicati. Poco peggio fanno quelli istituzionali, segno che c’è stata grande attenzione al settore da ambo i lati.
Interessante il fatto che XRP di Ripple abbia totalizzato da solo una parte enorme del trading – il 14% – superando anche Ethereum, cosa che è stata tra le altre cose rappresentata dall’enorme crescita in termini di prezzo di questa criptovaluta.
E si attesta a 43,1 milioni di dollari di revenue, contro i 31,7 del precedente trimestre. Con ogni probabilità gli ETF hanno giocato un ruolo (Coinbase è custode per tutti tranne uno, quello di Fidelity), ma è segno anche del maggiore interesse da parte degli istituzionali per questo mercato.
Coinbase è direttamente coinvolta in USDC, lo stablecoin emesso da Circle. Nonostante però le nuove regolamentazioni lo abbiano favorito, almeno in Europa, la revenue da questo prodotto è leggermente in discesa. 225,9 milioni di dollari contro i 246,9 del trimestre precedente.
Il grosso della crescita di Coinbase è – chiaramente – una funzione dei volumi di trading, che sono stati particolarmente elevati soprattutto a fine 2024, dopo l’elezione di Trump.
Vedremo ora se questi numeri potranno essere quantomeno confermati per il trimestre in corso, tenendo conto del fatto che gli altri rami di business o contano poco sul totale (custodia e servizi in abbonamento), oppure sono fermi in termini di crescita (stablecoin).
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