News

Corea del Sud: apertura crypto e Bitcoin per università, no profit. Presto anche per società quotate

Svolta (parziale) in Corea del Sud. No profit e università potranno cambiare crypto. Presto anche le società quotate.
2 mesi fa
Condividi

Tutto parte da una donazione di circa 700.000€ in crypto ricevuta dall’Università Nazionale di Seul, che suddetta università non è stata in grado di convertire perché non è permesso dalla legge della Corea del Sud. Ad aprile però cambierà tutto: FSC (l’omologa di CONSOB in Corea) ha infatti confermato che presto sarà possibile per le entità no profit e per le università vendere le crypto che ricevono in dotazione.

Si tratta di un’apertura soltanto parziale alle crypto per le grandi organizzazioni, in un paese dove di fatto le transazioni crypto sono proibite per le istituzioni e per le grandi compagnie a partire dal 2017.

Non è una notizia di quelle in grado di imprimere una svolta ai mercati, ma è comunque una buona fotografia di ciò che sta avvenendo (quasi) su scala globale: una graduale riapertura a un settore all quale in tante giurisdizioni si era chiuso completamente senza pensarci due volte.

Più donazioni in crypto?

Probabilmente sì, almeno in Corea del Sud. A oggi donare Bitcoin o crypto è ai limiti dell’inutilità, dato che le istituzioni e le organizzazioni no profit non hanno modo di convertirle. Da aprile però, come riporta Chosun Daily qui, ci saranno dei cambiamenti importanti.

Le associazioni, le università, le no profit potranno finalmente convertire quanto hanno ricevuto e quanto riceveranno in crypto, senza che ci sia alcun tipo di ostacolo.

Si tratta di un passo in avanti importante, in uno dei mercati crypto più rilevanti del globo, dove dal 2017 questo tipo di transazioni è di fatto proibito.

Cosa cambierà? Queste istituzioni potranno aprire account presso gli exchange e di conseguenza scambiare le proprie crypto per valuta corrente.

C’è qualcosa di più importante

Per la seconda metà del 2025, FSC ha annunciato che inizierà a permettere alle società che hanno la qualifica di investitori professionali di operare nel mondo crypto.

Questa – per quanto sia ancora nelle intenzioni e non ancora su carta – è forse la novità più importante annunciata da FSC. Vedremo come evolverà, perché si tratta pur sempre di un primo passo: per le banche, per i gestori di fondi e per i fondi equity le crypto rimarranno intoccabili.

È importante? Sì, ma già l’arrivo della possibilità di investimento in Bitcoin e crypto da parte delle società quotate è un passo in avanti che in pochi si sarebbero aspettati. Tutto questo all’interno di un clima di più generale apertura verso il comparto, partito dalle elezioni USA e che si sta diffondendo a macchia d’olio.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi richiesti sono contrassegnati*

Articoli Recenti

Oggi alle 14:30 DATI FONDAMENTALI anche per Bitcoin e crypto. Tutto sull’inflazione (e sulle attese dei mercati)

Tutti i dati sull'inflazione USA oggi alle 14:30. Cosa aspettarsi e come anticipare i…

da

Near Protocol: tra le peggiori crypto del 2025. Rimbalzo in vista? [Analisi]

Near Protocol crolla nel 2025 (-61%) aprile -24%. Torna ai livelli di dicembre 2023,…

da

Paul Atkins: ok dal SENATO al nuovo leader di SEC. Notizia bullish per le crypto

Paul Atkins riceve l'ok dal Senato, sarà il prossimo chairman di SEC. Ottima notizia…

da

Bitcoin: +8,25% dopo stop dazi di Trump! Ma attenzione a cosa ci dice il trend [Analisi]

Trump annuncia lo stop temporaneo ai dazi. Mercati e crypto esplodono al rialzo. Ma…

da

Trump annuncia stop ai dazi per 90 giorni: Bitcoin a 81.000$. Boom crypto e mercati tradizionali.

Arriva l'annuncio di Trump: dazi sospesi per 90 giorni (minimo 10%), 125% sulla Cina,…

da