Il caso crypto Milei si allarga – e per quanto possibile, visita angoli dell’immaginario dell’opinione pubblica ancora più turpi. In breve per chi non avesse seguito la vicenda: l’account ufficiale di Javier Milei, presidente dell’Argentina, ha sponsorizzato una criptovaluta, $LIBRA, che poi ha perso rapidamente valore, risucchiando dal mercato una somma vicina ai 100 milioni di dollari.
Poco dopo Milei ha cancellato il post ed è tornato sulla vicenda affermando di non essere stato a conoscenza dei dettagli del progetto, insultando gli avversari politici che stavano provando a cavalcare la questione. La cosa non ha convinto quasi nessuno, dato che anche KIP – società coinvolta nel lancio – ha raccontato la sua. Una sua che è molto diversa da quella raccontata dal presidente.
Un dramma nel dramma che costerà al presidente argentino la credibilità della quale pur godeva in alcuni circoli crypto. Credibilità che sarà pressoché impossibile ricostruire, per quanto l’opinione pubblica non abbia in genere una memoria da elefante.
KIP, la società che era stata individuata come responsabile del lancio, rifiuta ogni tipo di addebito in un lungo post su X.
KIP non avrebbe avuto alcun tipo di coinvolgimento nel lancio e nella gestione della liquidità. La cosa sarebbe stata gestita da Kelsier Ventures, che avrebbe dovuto trasferire la raccolta poi a un fondo utilizzato per non meglio precisati progetti di sviluppo.
I due gruppi avrebbero inoltre raggiunto un accordo per cercare di sistemare la situazione:
Consolazione piuttosto magra per chi ha perso tanti soldi acquistando il token e credendo che il coinvolgimento del presidente Milei fosse autentico e duraturo. Tra le altre cose lo stesso account di KIP Protocol aveva confermato il lancio qualche ora prima ritenendolo di successo, dichiarandolo un progetto privato e dichiarando che il presidente Milei non era direttamente coinvolto.
Nonostante smentite e contro-smentite, per Javier Milei rimane una macchia alla reputazione del presidente che sarà difficile cancellare.
Milei ha nel frattempo annunciato una task force che dovrà occuparsi di individuare i responsabili del lancio, per quanto sarà difficile dimostrare che quel tweet non sia stato inviato dal suo staff.
Per un presidente che sta conducendo una campagna di importanti cambiamenti per l’economia argentina il problema diventa anche politico. Secondo quanto è stato riportato da Reuters qui l’opposizione starebbe valutando un impeachment. Per ora è difficile separare il fumo dall’arrosto. L’unica cosa certa è che l’inciampo c’è stato – e che avrà conseguenze dirette o indirette.
A bocce ferme si dovrà anche discutere del nuovo trend di meme token a tema politico, direttamente lanciati da politici o con il sostegno indiretto di personaggi dotati di importanti poteri pubblici.
Un’evoluzione rispetto al precedente ciclo di meme legati a celebrity del mondo dello spettacolo, finiti tutti o quasi allo stesso modo. Come $TRUMP, del quale ci ha parlato qui Alex Lavarello.
Con i soldi dei retail a finanziare non si è capito ancora cosa, se fondi personali di chi lancia certi token, se campagne politiche e di sostegno, o ancora altro.
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