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Altri fondi sovrani su Bitcoin: la previsione di Geoffrey Kendrick di Standard Chartered

I fondi sovrani pronti a entrare su Bitcon? Parla Standard Chartered.
1 mese fa
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Non è una notizia, almeno per chi ci segue e per chi segue le dichiarazioni di Larry Fink – a capo di BlackRock – che soltanto poche settimane fa aveva anticipato l’interesse dei fondi sovrani per Bitcoin, parlando di discussioni più sul quanto che sul se. Ora sulla stessa linea arrivano anche le dichiarazioni di Geoffrey Kendrick di Standard Chartered – che afferma di aspettarsi l’interesse di altri fondi sovrani in Bitcoin.

Altri, perché Abu Dhabi ha già provveduto, aprendo la strada a questo tipo di istituzioni in termini di acquisti di $BTC, anche se, per questo caso specifico, tramite ETF.

Vale la pena di ricordare che Kendrick è da considerarsi come uno degli analisti più bullish su Bitcoin. In passato ha parlato di BTC a 500.000$ entro il 2028 – cifra che è tra le più alte mai inserite in previsioni con un qualche tipo di credibilità.

Altri fondi sovrani su BTC?

La risposta è sì – ed è anche la nostra. Larry Fink di BlackRock, che gestisce il più importante degli ETF su Bitcoin negli USA – aveva già affermato di essere in trattativa – o meglio di aver avuto delle discussioni con fondi sovrani riguardo potenziali allocazioni in BTC tramite gli stessi ETF di cui sopra.

Le danze sono state aperte da Abu Dhabi, che con uno dei suoi principali fondi sovrani ha acquistato più di 400 milioni di dollari in quote di ETF Bitcoin di iShares / BlackRock. In un contesto del genere, la previsione di Kendrick è servita su un piatto d’argento. Presto ne arriveranno negli altri, se non sono già arrivati, e tali scelte saranno confermate dai form 13F inviati a SEC.

  • Perché i fondi sovrani sono importanti?

Perché oltre ad avere grandi disponibilità economiche, sono anche rilevanti sul piano culturale e finanziario. Gli asset che finiscono nei fondi sovrani assumono tutta un’altra credibilità agli occhi anche degli investitori comuni. Bisognerebbe immaginarli come una valanga, che una volta che è partita è difficile da arrestare.

E gli USA?

Ci sarà da vedere se a seguire quasi immediatamente sarà il fondo sovrano USA che sarà istituito per decreto di Donald Trump. È possibile? Sì – e con ogni probabilità sarà questa l’infrastruttura finanziaria a guardare anche a altre crypto.

Senza tenere conto poi della riserva strategica – che a meno di un niet di David Sacks – dovrebbe effettivamente prendere forma. Per ora non è dato sapere se con acquisti nuovi oppure soltanto limitandosi a non vendere più l’enorme mole di BTC ottenuti tramite sequestri. Parliamo, secondo i dati raccolti da Arkham – di 198.109 Bitcoin, per un controvalore di quasi 20 miliardi di dollari.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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