Il Web3, definizione per tanti troppo fumosa per avere qualche utilità, sta tornando a farsi sentire. Di nuovi progetti – o di riedizioni dei vecchi che però potrebbero trovare nuova linfa dai movimenti che cominciano ad apparire come ovvi.
Il trend più forte – cosa testimoniata anche dalla grande corsa di Story IP, è ancora quello legato all’AI. Le evoluzioni sono importanti, e si è fatta tanta strada rispetto al vecchio mondo AI dove bastava inserire nel nome intelligenza artificiale per spacciarsi come parte integrante del movimento.
C’è però anche altro: tornano prepotentemente anche altre narrative: dagli asset sintetici passando alla volontà di spostare una parte del Web2 su infrastrutture più decentralizzate. Analizziamo i tre trend che riteniamo essere di grande interesse e che potrebbero entrare a far parte di una valutazione più ampia per l’allocazione.
AI, servizi e asset sintetici: i trend da seguire del mondo Web3
I trend sono almeno tre – e stanno emergendo chiaramente in questa prima fase di 2025, nonostante sul fronte dei prezzi le cose siano relativamente statiche. Proprio però nelle fasi di lateralizzazione estenuante – e con anche gli ETF più solidi che vacillano, è probabilmente ai fondamentali che si deve guardare. Fondamentali che, come nel caso di Story $IP nel corso delle ultime ore, spesso riescono anche a spingere il prezzo.
È il settore più interessante, non solo nel mondo crypto ma anche al di fuori dello stesso. Si sta facendo molto, le novità piacciono in genere agli investitori crypto e probabilmente sentiremo ancora parlare di agents e di servizi per loro costruiti.
Per quanto a livello di prezzo vedremo tante delle classiche meteore che talvolta si affacciano sui cieli del mondo crypto, qualcosa rimarrà in piedi. E qui sarà una parte rilevante della ciccia del mondo Web3, in integrazione sempre maggiore anche con altri tipi di servizi.
- Infrastruttura Web3
Si è smesso – a nostro avviso colpevolmente, di parlarne. TON ha fatto tanto in questo senso, e nonostante la battuta d’arresto dovuta al caso Durov, ha spazio per tornare a offrire tanto in questo senso. Storage, siti decentralizzati, App perfettamente integrate in Telegram.
Lo stesso discorso si può fare anche con SUI, altra crypto partita con il massimo delle aspettative, che ha fatto registrare dei gain importanti e della quale ora si parla meno. Superata questa fase di stanchezza del mercato, certi fondamentali torneranno probabilmente al centro delle discussione – e per chi vuole cercare di anticipare, qualche discorso sulle infrastrutture più solide (e con maggiore bacino d’utenza), andrà certamente fatto.
- Asset sintetici e mercati decentralizzati
Quelli bravi li chiamano RWA, anche se in quel caso si tratta di più di asset direttamente tokenizzati. Noi invece riteniamo che il movimento, morto quasi sul nascere, nel 2021, che offriva semplicemente asset sintetici a mo’ di futures, ma gestiti onchain.
Per capire di cosa si tratta, basterà guardare a Storm Finance, sempre su TON, ma anche Hyperliquid per quanto riguarda più direttamente il trading nel mondo crypto. Sono trend importanti che hanno già fruttato (proprio nel caso Hyperliquid), tanto agli investitori. Così come sarà interessante guardare a quei protocolli di infrastruttura come ad esempio PYTH. E potrebbe continuare a valerne la pena.