Editoriale

Hack Bybit: mancano 401.000 ETHEREUM. Tutti i DETTAGLI importanti per capire cosa SUCCEDERÀ

Tutto sul caso Bybit, sul prestito ponte e sulla reazione dell'exchange all'hack che vale più di 1 miliardo.
13 ore fa
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Non è ancora il momento per un post mortem – la spiegazione dettagliata di quanto avvenuto a livello tecnico per l’hack di Bybit. Andremo però con ordine per valutare sia quanto riguarda le promesse dell’exchange in termini di copertura, sia per analizzare le modalità di gestione della crisi, che sono forse l’aspetto più importante quando si verificano degli eventi di questa portata.

Il sunto della live che ha visto impegnato il CEO del gruppo, Ben Zhou, è che nella peggiore delle ipotesi l’exchange potrà comunque coprire 1:1 gli ammanchi.

Di questioni dibattute – come purtroppo spesso accade con il minimo della razionalità possibile – ce ne sono già diverse. E proveremo a fare chiarezza sui punti più importanti.

Tutte le informazioni aggiuntive su BYBIT HACK

Ci sono diverse informazioni che riteniamo corretto segnalarvi per avere un quadro il più possibile preciso di cosa sta accadendo.

  • Il fatto

Un gruppo di hacker (difficile immaginare che si sia trattato di un singolo, dato il livello di articolazione dell’attacco) è riuscito a sottrarre circa 401.000 Ethereum ETH da un cold wallet di Bybit.

Il wallet in questione era gestito tramite multisig. L’ultima firma è stata quella di Ben Zhou, CEO del gruppo. A quanto ne sappiamo per ora, i è trattato di un attacco che ha riguardato l’interfaccia di tutti i dispositivi utilizzati per la firma.

Le minuzie tecniche sono ancora oggetto di indagini e avremo modo di ritornarci nei prossimi giorni.

  • Bybit non sta avendo problemi con i prelievi

Al netto di qualche fisiologico rallentamento durante la comprensibile corsa al prelievo, non ci sono problemi. Ben Zhou, durante la live su X, ha confermato che tutto è in ordine e che si procederà a processare tutti i prelievi. Tutti gli asset dei clienti sono al sicuro, al netto del liquidity crunch su ETH, del quale parleremo nel prossimo paragrafo, anche per spiegare quale soluzione ha adottato Bybit.

Liquidity crunch su Ethereum per Bybit

I token digitali o ci sono o non ci sono. Se sono stati sottratti 401.000 ETH, è chiaro che Bybit dovrà prenderli da un’altra parte per onorare i prelievi. La questione è di difficile comprensione, quindi non posso che pregarti di seguire passo per passo quanto sto per scrivere, e di non aggiungere significati né trarre conclusioni prima di essere arrivato in fondo.

  • Bybit è disposta a coprire e ha le risorse per farlo

Bybit ha 1,4 miliardi di dollari da mettere sul tavolo per coprire l’ammanco. Molto probabilmente ne saranno necessari meno, dato che una parte si recupererà – o almeno così si spera. Nel frattempo però c’è da far fronte a richieste di prelievo. Servono ETH, e si possono ottenere in due modi. Si comprano a mercato, oppure si ottengono in prestito. Bybit ha scelto questa seconda strada – ed è probabilmente la migliore date le somme coinvolte.

  • Perché non comprare a mercato?

Il mercato di ETH è relativamente profondo, ma non così profondo. L’acquisto di ETH a mercato avrebbe causato scompiglio sui mercati, e in aggiunta avrebbe richiesto tempistiche probabilmente lunghe.

Nel momento in cui scriviamo, dati Coinmarketcap, bastano 13 milioni di dollari di acquisti per spostare il prezzo di Ethereum del 2% sull’exchange più liquido che c’è. Di ETH da recuperare ce ne sono per 1,4 miliardi di dollari. Impossibile fare la matematica, ma ci si può rendere conto molto facilmente della non percorribilità di un’ipotesi del genere.

  • Perché il prestito

In giro si scrive di un prestito ponte arrivato da Binance. Noi non possiamo confermare ancora la notizia e dunque rimarremo a quanto sentito dalla viva voce di Ben Zhou. I partner hanno offerto un prestito ponte – probabilmente in cambio di solide garanzie, aggiungiamo noi – e con quel prestito ponte si copriranno le richieste immediate di prelievo.

Il prestito ha 2 vantaggi: non causa eccessiva pressione sui mercati, e permette di entrare in possesso subito della somma necessaria, evitando problemi di alcun tipo a chi cerca di prelevare.

La questione prendono in prestito perché non hanno denaro è assurda per chiunque conosca come funzionano i mercati finanziari. Nessuno presterebbe 1€ in questo momento a Bybit senza solide garanzie. Garanzie che devono essere tra le altre cose proprie e non dei fondi dei clienti, perché altrimenti ci si esporrebbe al rischio di clawback in caso di ulteriori problemi.

È, almeno ad avviso di chi vi scrive, il miglior modo di procedere. E no, non deve essere necessariamente fonte di sospetto. Anche l’acquisto a mercato si può finanziare con modalità poco limpide. Non abbiamo alcun motivo per dubitare di questa procedura e nel ritenerla la migliore per garantire meno problemi possibili ai clienti.

Il gioco al massacro

I soliti account su X hanno estrapolato frasi dalla live, le hanno decontestualizzate e vi hanno costruito i soliti post sensazionlistici.

È un gioco al massacro in cambio di visualizzazioni al quale Criptovaluta.it® non si è mai prestato e mai si presterà. Perderemo qualche visualizzazione, ma sapremo di aver fatto ancora una volta il massimo per offrire ai nostri lettori un’informazione il più possibile corretta.

AGGIORNAMENTO: qui il link al comunicato ufficiale di Bybit

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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