Dopo l’hack a Bybit di ieri, che ha scosso il mercato crypto, si contano i danni, che però risultano relativamente contenuti. A meno di 24 ore dall’accaduto, l’ecosistema crypto ha reagito in modo composto, senza eccessi di panico.
La volatilità è aumentata, il che è comprensibile in una situazione del genere. Il ribasso è stato rapido e ha colpito, in misura diversa, soprattutto le altcoin.
L’attacco, con il furto di 401.000 ETH, è stato attribuito a un gruppo hacker coreano già noto per attività simili. Bybit ha reagito con tempestività e trasparenza, dimostrando subito di essere parte lesa e vittima dell’attacco. Ad oggi, l’exchange non presenta problemi di liquidità e sta gestendo i prelievi degli utenti senza difficoltà.
Tuttavia, alcuni clienti, presi dal panico, hanno reagito con decisioni impulsive. Questo tipo di sentiment è sempre dannoso nei mercati finanziari. La storia, della finanza tradizionale, è ricca di esempi di istituzioni in difficoltà, finite crisi dall’effetto panico, con corse agli sportelli. I casi degli ultimi anni sono stati, Northern Rock (2007) e Silicon Valley Bank (SVB) (2023).
Al momento, a Bybit e al mondo degli exchange vanno fatti i complimenti per come hanno reagito, auto-supportandosi senza bisogno di enti governativi, comitati e accozzaglie burocratiche e politiche del mondo tradizionale.
Dopo lo shock della bad news, c’è stata un’ondata di vendite, ma che nei fatti è risultata contenuta. Bitcoin ha chiuso a -2,33%, mentre Ethereum a -2,85%.
Nel grafico allegato riportiamo l’andamento orario delle crypto della Top 20, dalla mezzanotte del 21 febbraio ad oggi. Il ribasso del pomeriggio è evidente, ma a conti fatti i segni negativi sono contenuti, con un massimo di -6% su Avalanche.
In questo contesto, ne beneficia un altro exchange, Bitget, il cui token BGB sta addirittura salendo del 10%. Di seguito riportiamo il grafico dei token degli utlity token degli exchange, sempre dalla mezzanotte di ieri mattina, dove si può osservare che hanno mantenuto un andamento laterale, senza evidenze di panico e eccessi di volatilità.
In questo hack, si può dire che un’altra vittima sia stata Ethereum, in quanto oggetto del furto. Tuttavia, dal grafico daily allegato, si nota come il suo andamento sia rimasto quello di una normale giornata in ambito crypto.
Attualmente, ETH quota 2.683 USDT e si trova ancora all’interno della congestione di breve termine, che avevamo evidenziato nell’analisi di ieri. Durante la prima parte rialzista della giornata, c’era stato anche un breakout della parte alta, ma successivamente il prezzo ha ritracciato, restando nel box range.
Il quadro cambia se osserviamo ETH nel lungo periodo rispetto a BTC. Nel grafico allegato, riportiamo l’andamento di ETH/BTC, dove si nota la debolezza di Ethereum, che resta nell’area dei minimi degli ultimi anni.
Per avere un segnale di ripresa, ETH dovrebbe rompere la resistenza di 0,032 BTC. Dal prezzo attuale, sarebbe necessario un recupero del 15% rispetto a Bitcoin.
In queste ore, si discute anche della possibilità di intervenire sulla blockcahain di Etheruem per cancellare gli ETH rubati. Questo fatto è tecnicamente possibile, ma probabilmente non verrà attuato. Per un approfondimento, vi rimandiamo al nostro articolo dedicato: Ethereum: si può tornare indietro e cancellare HACK BYBIT. Ma è corretto farlo?
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