C’è qualcosa che Wall Street sa e noi non sappiamo? Oppure è un regolare svolgersi delle operazioni di prodotti che, pur essendo ormai istituzionalizzati, tendono a essere estremamente volatili? Parliamo degli ETF su Bitcoin – che nella giornata di ieri hanno fatto registrare outflow per oltre mezzo miliardo di dollari. Cifra spaventosa, e che ha coinvolto anche uno dei duri a morire di quel comparto, ovvero l’ETF di BlackRock.
Nel giro di una sola sessione si sono avute fuoriuscite di capitale per 516 milioni di dollari, con Fidelity che guida la classifica dei peggiori, seguita ovviamente a ruota dal più capitalizzato di tutti, quello di iShares / BlackRock.
È un brutto segnale per il mercato? In realtà è dal 14 febbraio che questi prodotti sono in negativo in termini di apporto di capitali – e prima del 14 febbraio avevamo avuto un’altra serie relativamente lunga di outflow. Segno che i tempi sono quelli che sono, anche a Wall Street.
Gli ETF danno e gli ETF tolgono. Quelli su Bitcoin sono stati i protagonisti di una lunga scalata verso i cieli dei massimi nel 2024. E ora presentano un certo conticino da pagare. Il 2025 è stato – in particolare a febbraio – terribile per questi prodotti. E più terribile ancora è stata la giornata di ieri, che ha visto outflow, ovvero distruzione di quote in cambio di capitale in dollari, per 516 milioni di dollari.
FONDO | FLOW |
---|---|
iShares | -158,6 milioni di dollari |
Fidelity | -247 milioni di dollari |
Bitwise | -10,3 milioni di dollari |
Grayscale GBTC | -59,5 milioni di dollari |
Franklin Templeton | -15 milioni di dollari |
WisdomTree | -12,5 milioni di dollari |
Fanno meglio, anche in rapporto alla capitalizzazione, gli ETF su Ethereum.
FONDO | FLOW |
---|---|
iShares | -48,2 milioni di dollari |
Fidelity | – |
Bitwise | -9,7 milioni di dollari |
Grayscale ETHE | -15,4 milioni di dollari |
Franklin Templeton | – |
È innegabile che ci sia stato uno scarico importante e di proporzioni tali da causare più di qualche grattacapo al mercato. Gli ETF sono da ritenersi responsabili di quanto accaduto ai mercati, con un crollo che non si vedeva da tempo e che però ha colpito con maggiore vigore il mondo alt? Difficile a dirsi, ma è una delle questioni che sono innegabilmente sul tavolo.
Non è nostro compito rassicurare nessuno, ma per prodotti di queste proporzioni è più che normale avere, in caso di crisi e di preoccupazioni sul mercato, degli scarichi chi questa entità. Scarichi che sono arrivati con maggiore probabilità dai retail e non da chi ha preso posizioni di medio e lungo periodo, come si confà maggiormente agli istituzionali.
Per il resto, sarà molto interessante seguire un eventuale recupero che potrebbe essere trainato proprio da questi prodotti. In attesa – ed è questo quello che si aspettano i più avveduti – che arrivino delle novità importanti dalla politica degli States. Che proprio tra pochi giorni potrebbe iniziare a delineare novità anche in termini di riserva.
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vi piaceva trump? e adesso prendetelo in saccoccia...colpa dei dazi , inflazione in arrivo..
Ciao Anna, grazie per la tua cortese opinione. Un abbraccio