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Ban per i MEME TOKEN. Salvare il mondo crypto dai degen si può? No, ed è meglio così

Ban dei meme token per tornare a volare? Il mondo crypto è diviso, ma...

È arrivato quel momento. Il momento di quella discussione. Una discussione che purtroppo torna a fare capolino nei circoli e circoletti crypto ogniqualvolta le cose non vanno per il verso giusto. L’idea è semplice: ban totale dei meme token, cosicché il mondo crypto possa finalmente guarire, concentrarsi sulle cose serie e cambiare il mondo.

Può funzionare? È intelligente? Perché non lo abbiamo ancora fatto? E chi dovrebbe decidere? Le risposte ci sono già – ma purtroppo non sono passate, non sono condivise (evidentemente) e non è chiaro quali sarebbero le conseguenze di un ban. Ban che poi dovrebbe essere implementato esattamente da chi?

Prima di iniziare a parlare della questione, premettiamo che sì, riteniamo anche noi che il mondo meme sia dominato in larga parte da rapaci, talvolta ludopatici e più in generale situazioni non sempre limpide. Quando però si vuole fare qualcosa di così enorme – bandire un certo utilizzo di queste tecnologie – ci si deve preoccupare anche degli effetti di secondo e terzo ordine.

Basta spingere un certo interruttore…

È una reazione umana invero assai tipica: c’è una stortura, c’è qualcosa che non ci piace – e sogniamo l’intervento di polizia, autorità, regolamentatori e, se non dovessero bastare, anche le Nazioni Unite.

Il tema del dibattere è – ancora una volta – quello dei meme token. Token che nascono per divertimento, che nel giro di poche ore vanno alle stelle, che molto spesso poi finiscono nel peggiore dei modi, almeno per chi è entrato in ritardo rispetto ai primi privilegiati.

Un mondo che ha drenato liquidità al resto del comparto – quello più serio – e che è considerato il responsabile del fallimento nel tentativo di cambiare il mondo per mezzo delle criptovalute.

Tutto, in linea di principio (e se fossero vere le supposizioni di cui sopra), corretto. Un mondo senza meme sarebbe un mondo migliore, più serio, e nel quale parenti e amici non ci prenderebbero in giro. Dovremmo essere d’accordo con un ban urbi et orbi, no? E invece no, non dovremmo essere d’accordo.

Liquidità drenata: il grande mito

Il ragionamento, scusateci la crudezza, è folle. I denari finiti in $WIF, $PEPE, o in progetti ancora più sbilenchi, sarebbero potuti finire altrove, si dice. La verità è che non abbiamo alcuna certezza del fatto che chi investe in questo tipo di token se non li avesse a disposizione finirebbe per orientarsi su qualcosa di più “serio”.

Serio che va tra virgolette, perché di progetti che in realtà sono voli pindarici, pur avendo un vestito più serio e consono dei meme token, che ne sono a decine, se non a centinaia.

Dato che affermazioni straordinarie hanno sempre bisogno di prove straordinarie, per ora non possiamo che bollare questa vicenda della liquidità drenata come una fantasia di chi sogna che gli altri mettano soldi dove li ha messi lui, così da arricchirsi.

Permissionless, senza permessi per quanto possibile

Piaccia o meno, l’infrastruttura crypto funziona perché è senza permessi. Ed è questa l’idea principale che prova a vendere al mondo. Vuoi fare il fantacalcio e organizzarlo onchain? Puoi. Vuoi disegnare delle scimmie e farne dei token non fungibili? Puoi. Vuoi fare quello che vuoi? Puoi. È infrastruttura tecnologica e non un libro sui comportamenti moralmente accettabili.

Vuoi riunirti con dei perfetti sconosciuti e giocare ai dadi su un meme token? Puoi. L’alternativa sarebbe quella di avere dei comitati che decidono sulla bontà o meno di un progetto. E le conseguenze sarebbero enormi: non vi sarebbe alcuna differenza con i mercati classici. Mercati classici che per il grosso degli umani sono inaccessibili, almeno dal lato della barricata di emittenti di titoli.

E come dovremmo bandirli?

Rimane poi il problema della fattibilità tecnica di un ban. Immaginiamo che le 3 o 4 chain più rilevanti, Ethereum, ma anche Solana e un paio a vostra scelta, decidano di impedire (non si è capito ancora come) la creazione di meme token.

Ne nasceranno altre che invece lo permetteranno, perché per quel tipo di mercato e di attività c’è una domanda enorme, come ha dimostrato il boom di piattaforme come PumpFun nel 2024.

L’impossibilità di impedire ad altri di rimettere in piedi infrastrutture che sostengano certi traffici dovrebbe già riportare tutti a più miti consigli.

Pagano commissioni

Qualcuno tra gli scienziati della morale sembra dimenticare che il loro progetto preferito è spesso sostenuto – per percentuali importanti – proprio dai degenerati che tutti dicono di detestare, ma che poi mettono mano al portafoglio e che permettono a tante chain di essere profittevoli.

Forse il punto che si è perso è che alla base di questo settore, piaccia o meno, c’è proprio il voler abbandonare il controllo su ciò che fanno gli altri, anche quando non ci piace.

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