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Bitcoin AFFOSSATO? 5 MOTIVI da Donald Trump a Warren Buffett per credere alla ripartenza

I grandi giornali parlano di Bitcoin affossato. Ma è davvero tutto perduto?
3 ore fa
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Chi di Trump ferisce, di Trump perisce? I giornali mainstream si godono il ribasso di Bitcoin rispetto ai massimi, con un febbraio chiuso a -18%. I titoli, un po’ tutti uguali a dire il vero, parlano di Bitcoin che si sgonfia, o ancora peggio affossato. Di ragionamenti però sottili non ce ne sono molti.

Non che ci si possa aspettare molto di più da una domenica assai oziosa e di una fase di mercato che lascia poco spazio all’entusiasmo. Dato che però ci sono diversi eventi che ci aspettano all’orizzonte – e anche anticipazioni di investitori di un certo spessore, proveremo noi a fare il punto di quello che potrebbe essere, almeno sotto il profilo fondamentale e delle notizie.

Non vi è stato – dicono in molti a partire da Michael Saylor – un momento migliore per andare long su Bitcoin. E nonostante la situazione sia quella dell’affossato – come scrive ANSA ma anche la Radio Televisione Svizzera – forse c’è davvero da ragionare sulla possibilità che sia tutto perduto.

Bitcoin affossato da Donald Trump?

Il ragionamento è relativamente semplice: dato che Donald Trump ha introdotto dazi che hanno causato non pochi problemi anche ai mercati tradizionali, allora è stato il presidente degli USA ad aver avuto responsabilità sull’andamento – non troppo buono – di Bitcoin.

È una tesi relativamente ragionevole, per quanto in realtà $BTC – e in misura maggiore il resto del comparto – abbiano scaricato in modo molto più violento rispetto alla pessima performance ad esempio di NASDAQ 100. Ci sono però altri aspetti che andrebbero considerati per capire quello che è successo e perché con ogni probabilità di spazio per tornare a ruggire ce n’è.

  • ETF

Hanno avuto un paio di settimane pessime. Negli ultimi giorni abbiamo avuto outflow per 2,6 miliardi di dollari, cifra spaventosa anche per i ben capitalizzati prodotti quotati negli USA.

Tutto finito? Difficile a credersi. BlackRock ha recentemente inserito Bitcoin nei suoi portafogli modello. Il che vuol dire che almeno per certe allocazioni, gli advisor dovranno tenerne conto. Allo stesso tempo c’è Larry Fink che sta giocando una partita di enorme importanza con il mondo dei fondi sovrani. A nostro avviso, e non abbiamo ancora cambiato idea, il 2025 sarà ancora più ricco per gli ETF – rispetto a un 2024 già stellare.

  • Riserve USA

A meno di clamorose sorprese, si faranno. Non saranno forse così di grande impatto, ma toglieranno comunque dal mercato reale e potenziale delle quantità di Bitcoin. Forse ne sapremo di più già il 7 marzo, quando è prevista una sorta di prima uscita pubblica per la crypto task force.

Su questo fronte si è lavorato tanto nell’ombra, e ora potremmo iniziare a vedere i primi risultati. Anche in questo caso, dovrebbe trattarsi di questioni fondamentalmente bullish per il settore e nello specifico per Bitcoin. Se non si trattasse del 7 marzo, ci aspettiamo comunque delle novità entro fine marzo.

  • Warren Buffett?

Non ne abbiamo certezza, ma riteniamo che dietro l’importante scarico di azioni del settore bancario da parte di Berkshire Hathaway, la società di Warren Buffett, ci sia anche l’intenzione di anticipare il ciclo di politica monetaria espansiva che a rigor di logica renderebbe le banche molto meno redditizie.

Non sarà stata l’unica motivazione, ma comunque segnala che con la politica monetaria, prima o poi, dovremo andare in quella direzione. E per Bitcoin sarà grasso che cola. Un solo taglio nel 2025? Potrebbe essere. Chi vi scrive ci crede poco – per tutta una serie di motivi – siamo comunque nel momento in cui stiamo scontando già il peggior scenario possibile.

  • Le banche nello spazio degli exchange?

Forse non completamente, ma leggi più chiare negli USA favoriranno l’offerta da parte di operatori bancari di investimenti in Bitcoin. I clienti saranno gente poco convinta? Poco male, sarà comunque pressione sulla domanda di Bitcoin.

Per dirla nel modo più crudo possibile: le banche vivono di commissioni, vendere Bitcoin frutta commissioni. Ci aspettiamo che più di qualche grande istituto ci si butti… a pesce.

  • Il ciclo presidenziale

Storicamente si apre sempre con una certa incertezza dei mercati, tra le altre cose aumentata con l’arrivo di Trump, che ha avuto un inizio ricco di provvedimenti shock.

Anche sotto questo aspetto riteniamo che sia possibile un pronto ritorno a una maggiore normalità. Maggiore normalità che dovrebbe aiutare anche a rilassare animi che durante gli ultimi scarichi ci sono apparsi più che esagerati.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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