Il voto dei voti su Cronos è ancora in corso. Il quorum non è stato ancora raggiunto, ma l’esposizione verso il sì di due validator di una certa sostanza hanno spostato gli equilibri a favore dei sì. La battaglia, almeno per chi non vorrebbe vedere passare un proposal che (ri)aumenterebbe il circolante di $CRO in modo consistente non è ancora persa, ma è lungi dall’essere vinta.
Per chi si fosse perso il proposal qui c’è un riassunto schematico di quanto si sta cercando di fare. Per chi è infastidito dal recuperare informazioni, un breve riassunto qui: c’è un proposal, a quanto pare sostenuto da tutti quelli che contano nell’ambiente Cronos, di eliminare di fatto i burn del passato e riportare la supply, l’offerta, a 100 miliardi di token. Significherebbe più che triplicare l’offerta attuale. E in aggiunta a questo, c’è una proposta per aumentare l’inflazione massima del protocollo e portarla fino al 3,7% su base annua.
Una cosa che non è piaciuta quasi a nessuno – almeno nella community – e che è giustificata con la necessità di raccogliere capitali per il futuro all’incrocio tra mondo Cronos e mondo della finanza tradizionale. Una scelta meno banale di quanto potrebbe apparire a un’analisi superficiale.
Il lungo post con il quale Cronos ha provato a convincere il pubblico non sembrerebbe aver sortito gli effetti sperati. Roadmap ambiziosa, viene definita dagli stessi di Cronos, per una proposta che però, almeno da parte dei detentori di piccola taglia di $CRO apparebbe come irricevibile.
cronos
I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Vorrebbe dire infatti più che triplicare il circolante, a spese della diluizione di tutti i detentori attuali, per avere un nuovo fondo per portare avanti progetti con la finanza tradizionale.
Da un lato della bilancia la perdita di valore per tutti, dall’altro la promessa di un futuro radioso, possibilmente con borse, banche e gestori di fondi. Tuttavia, c’è un altro aspetto che andrebbe considerato – e che in molti sembrano ignorare e del quale parleremo tra poco.
Si può verificare – e se si hanno $CRO anche votare, qui. Grazie al voto favorevole di Falcon Heavy e Starship, la maggioranza è ora a favore del sì, anche se di poco (il 51%), che però sarebbe sufficiente per far passare il sì, e dunque il cambiamento totale della tokenomics di $CRO. Non è stato ancora raggiunto il quorum (serve almeno un terzo dei votanti), ma mancano ancora 8 giorni alla fine delle votazioni e con ogni probabilità si andrà a raggiungere.
Quanto sta accadendo dovrebbe ricordare a tutti come funzionano però i voti di governance: uno vale uno ma in termini di token e dunque ci si ritrova in un sistema simile a quello della gestione delle società per azioni e non delle democrazie. Niente di nuovo, ma sono questi casi che innescano polemiche infinite sui social a ricordarcelo. È pienamente legittimo proporre e votare, come avviene in società quotate (Saylor da Strategy ha fatto la stessa identica cosa senza ricevere le polemiche che invece si stanno verificando in ambito Cronos).
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