È una domenica dai volumi relativamente bassi, come ogni domenica d’altronde si propone, con i mercati tradizionali chiusi. Alle quotazioni del mondo crypto e Bitcoin viene assestato un altro colpo. Non mortale, ma comunque significativo, con perdite per tutto o quasi il settore.
Short in controllo della situazione, con Bitcoin che sta facendo un’enorme fatica a recuperare gli 84.000$. Per saperne di più sulla situazione sul piano tecnico, qui c’è l’analisi di Alex Lavarello. Per il resto in questo approfondimento cercheremo di capire qualcosa di più sul piano fondamentale per quanto riguarda cosa potrebbe aspettarci nel corso della prossima settimana.
I mercati appaiono come spompati, incapaci per ora di trovare uno spunto rialzista, complici anche i venti agitati che spirano su quelle che sono storicamente le piazze tradizionali, vedi gli indici azionari USA.
Il movimento verso il basso è stato brusco ma comunque contenuto. Poche liquidazioni, segno che nel mercato non sta tutto sommato succedendo granché e che si tratta in larga parte di un movimento ribassista all’interno di un quadro più generale di noia.
I numeri delle liquidazioni che riportiamo riguardano le ultime 4 ore dalla data di pubblicazione di questo articolo. Ricordiamo a tutti che si tratta di liquidazioni stimate per difetto, dato che tra i pochi exchange che forniscono dati completi sulle liquidazioni c’è Bybit, con gli altri che invece continuano a fornire dei dati invero parziali.
Si potrà stimare un numero tra il doppio e il triplo di ciò che vediamo appunto a mercato. È un brutto segnale? Siamo ancora, almeno nell’opinione di chi vi sta scrivendo, nell’alveo della normalità. Movimenti che possono starci in un mercato volatile come quello delle criptovalute e che dicono ancora poco di quello che sta succedendo davvero sui mercati.
I mercati si gioverebbero non poco di un dato sull’inflazione più positivo delle aspettative. Essere a 2,7% o a 2,6% sarebbe un’iniezione di fiducia enorme sulla possibilità di vedere tagli più a breve nel corso del 2025.
I mercati per ora continuano a prezzare 2-3 tagli al massimo nel 2025. Noi, a meno che dall’economia non continuino a arrivare brutte notizie, riteniamo questa stima dei mercati eccessivamente bassa.
C’è un altro aspetto. I volumi non sono bassi come quelli del semestre marzo-settembre del 2024, come abbiamo già visto anche sul nostro Canale Telegram Ufficiale.
C’è però da tenere conto del fatto che siamo lontani dai picchi visti in dicembre e anche da quanto abbiamo visto in gennaio. Il dato su marzo è – per carità – parziale – ma è difficile che ci sarà un recupero a stretto giro.
Volumi di questo tipo segnalano che l’entusiasmo – vuoi anche la stanchezza post-elettorale – non è esattamente al top, come abbiamo già visto in un approfondimento di questa mattina.
Il mercato crypto, per quanto irruento e con i tempi compressi rispetto a quello azionario, ha sempre o quasi premiato i pazienti. Ci sono tante alternative per navigare questo tipo di situazioni.
Una è quella degli acquisti periodici stile PAC. Un’altra è quella di regolarsi con leve e esposizioni. Qui c’è una guida alla composizione di un portafoglio conservativo, che eviti al proprietario di esporsi eccessivamente verso gli asset che tendono a soffrire tanto, forse troppo durante queste fasi
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