Mentre la price action di Bitcoin suggerisce un possibile ritorno al mercato ribassista, i dati on-chain mostrano che il top del bull market deve ancora essere toccato. La criptovaluta registra un preoccupante drawdown del 23% circa dai suoi massimi storici a $109.000, ma la storia ci ha insegnato a saper guardare con ottimismo tali correzioni. Secondo infatti i dati* di Glassnode, Bitcoin è ancora perfettamente in linea con i precedenti pullback che si sono verificati negli scorsi cicli di mercato. Stando a questa prospettiva, ci aspettano ancora diversi mesi di fase bullish.
Vediamo nel seguente articolo altri dati on-chain che possono rafforzare questa tesi.
La chart MVRV Z-score (Market Value to Realized Value Z-Score) non ha ancora segnalato il top del bull market, relativo all’ultimo ciclo quadriennale, con Bitcoin che appare ancora in zona neutra. Questo indicatore, aiuta a capire se un asset è sopravvalutato o sottovalutato rispetto al suo “fair value“. Matematicamente viene calcolato dividendo la differenza tra la marketcap e la realized cap per la deviazione standard della market cap. Tendenzialmente, un punteggio del MVRV Z-score maggiore di 7 identifica una zona di probabile top, mentre un punteggio inferiore allo 0 segnala un potenziale bottom.
Tale metrica statistica, che mette in relazione il valore di mercato di Bitcoin con il suo valore realizzato, è stata particolarmente in precisa in passato. Durante i cicli bull del 2013, 2017 e 2021 ha evidenziato con un ottimo tempismo il momento in cui Bitcoin ha toccato il suo ATH. In ciascuna occasione, subito dopo quel segnale, il mercato ha reagito con una significativa fase correttiva, scontando un grosso eccesso speculativo .
Oggi, il MVRV Z-score di Bitcoin ci illustra chiaramente che la criptovaluta arancione si trova ad un punteggio di 1,87, ancora molto lontana dall’essere definitiva “sopravvalutata”. Allo stesso tempo non possiamo di certo affermare che sia “sottovalutata”, vista il gap tra i valori attuale e la zona negativa. A livello di ciclicità e di esuberanza grafica, ci troviamo esattamente a metà strada tra un bear market e un bull market. Questa visione si discosta molto all’attuale sentiment di mercato, che risulta in preda al più totale panico.
Un’altro segnale positivo che ci fa ben sperare per un ritorno al bull market, riguarda il numero di whales che stanno acquistando Bitcoin. Durante le ultime settimane di discesa, secondo la metrica “BTC: Number of Entities With Balance > 1K”, c’è stata una florida attività di accumulazione da parte di soggetti ad alta rilevanza. In particolare dal 28 gennaio 2025 ad oggi, gli indirizzi ( o i cluster connessi) con più di 1.000 BTC sono aumentati di 34 unità. Allo stesso tempo il prezzo della crypto è sceso del 18% circa, mettendo in risalto una grossa asimmetria tra prezzo e accumulazione delle whales.
Uno scenario simile è avvenuto tra luglio ed agosto 2024, quando le entità con più di 1.000 BTC sono aumentate di 22 unità mentre il prezzo della moneta è sceso del 20% circa. Ancora, lo stesso pattern si è verificato a settembre 2020, poco prima che Bitcoin iniziasse la sua scalata rialzista verso nuovi massimi storici. Stesso discorso a novembre 2015, quando il prezzo della crypto era solo di $300 dollari, mentre i tori si preparavano ad una forte leg up.
Indicativamente ad ogni ciclo questa metrica raggiunge il suo punto più alto qualche mese in anticipo rispetto all’ATH di Bitcoin, che avviene mentre le whales scaricano le proprie posizioni. Il fatto che in questo momento ci siano entità disposte ad acquistare il dip, fa pensare che esse si stiano preparando ad una nuova leg up. Allo stesso tempo capiamo che il top del bull market non è così vicino come in molti si aspettano, essendoci ancora spazio per una fase di accumulazione e la successiva liquidazione.
Chiaramente i dati on-chain possono offrire uno spunto di riflessione molto interessante riguardo il timing dell’attuale ciclo di bull market. Tuttavia va riconosciuto come talvolta questi, possano risultare fallaci, soprattutto se non contestualizzati con gli attuali dati macroeconomici. L’outlook di Bitcoin nel 2025 è molto diverso rispetto a quello degli scorsi cicli di mercato, dove non c’erano ETF, Donald Trump, guerre e molte altre variabili che stanno influenzando l’andamento dei prezzi. In particolare a guidare l’ultima correzione crittografica sembra sia stato il crollo del mercato azionario USA, che sta scontando i timori di una recessione forzata.
In tal senso è opportuno ricordare che, sebbene Bitcoin viva di vita propria, le sue future performance di breve potrebbero essere particolarmente legate a quelle dell’SP500 e del Nasdaq. Non a caso, il grafico “BTC Pearson Correlation a 30 giorni”, offerto da The Block, mostra una forte componente di correlazione tra il prezzo di Bitcoin e gli indici azionari statunitensi.
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