Non c’è niente di nuovo da raccontare, con le sedute americane che sembrano ormai 100 puntate uguali dello stesso telefilm. Cosa che ha annoiato ormai i più e che però deve essere necessariamente motivo di discussione per capire come si sta muovendo il mercato e – cosa più importante – come potrebbe muoversi nel corso delle prossime settimane. Durante la sessione USA tanto Bitcoin quanto il resto del comparto continuano a soffrire le pessime performance del settore azionario, agitato da movimenti poco chiari sia sul fronte geopolitico sia su quello della guerra commerciale innescata dai dazi imposti dal governo USA e poi ritirati più di qualche volta.
Un’incertezza totale, che fa pagare il prezzo anche a un settore crypto – e Bitcoin – che non si comporta ancora come rifugio durante i momenti di insicurezza, rimandando a tempi più felici quella concezione di hard asset pronto a essere porto sicuro proprio quando il mare si fa più tempestoso.
Per dirla in modo meno poetico: no, Bitcoin non si comporta ancora – almeno sul breve – da asset scelto dagli investitori come protezione dalle turbolenze. E mentre l’oro fissa nuovi record, Bitcoin fa fatica a tornare verso i massimi che si erano raggiunti dopo le elezioni.
Mercato azionario, ma a leva
Il comportamento, almeno durante la sessione USA, è quello di asset che replicano l’andamento dei principali indici azionari degli Stati Uniti, anche se a leva. Una situazione complessivamente dura, impossibile da digerire per chi si aspettava di andare subito verso lidi più caldi e piacevoli. E che sta facendo perdere la pazienza anche ai più tenaci tra gli investitori su Bitcoin.
Il grafico che alleghiamo è d’altronde chiaro. È della sessione di oggi, ma è l’esatta replica di quanto avvenuto nel corso delle ultime giornate di scambi. Ok o quasi ok Asia, ok Europa e poi il recupero viene fagocitato da una sessione USA ancora una volta terribile.
- Il ruolo degli ETF
In realtà non è la prima volta che in una fase di stanchezza Bitcoin si adagia sull’andamento delle borse, replicandolo, in particolare durante la sessione USA. È una caratteristica tipica di Bitcoin come asset che torna a fare capolino ogniqualvolta si avverte un po’ di stanchezza sui mercati, testimoniata anche da volumi non eccellenti.
- L’oro intanto corre
Pe capire cosa fa un asset che è tipicamente risk off basta guardare all’oro, che si appresta a battere nuovi record e anche a superare un altro traguardo storico, quello dei 3.000$ l’oncia. Traguardo storico che è però un po’ la fotografia di quanto abbiamo visto verificarsi sui mercati nel corso degli ultimi mesi.
E da qui? Che fare?
Ci sono due elefanti nella proverbiale cristalleria. Il primo è quello dell’incertezza di questa prima fase del governo Trump. Siamo davanti ad un momento in cui sembra che il tycoon abbia intenzione di condurre trattative pur delicate senza alcun riguardo per la stabilità dei mercati. Ovvero spingendo al massimo possibile per ottenere quei risultati che stanno a cuore alla sua politica.
Il secondo è l’incertezza anche in termini di politica monetaria. Non è chiaro quando sul tavolo di Jerome Powell ci sarà davvero l’opzione per un taglio, che ai mercati risk on gioverebbe non poco.
ogni crisi sarà peggiore della precedente ma dobbiamo stare tranquilli, il mercato he deciso che un porto sicuro potrebbe essere l’oro come sembra ma il problema principale è l’indebitamento degli Stati Uniti e se i nodi verranno al pettine ci saranno opportunità di acquisto a valori decisamente bassi anche per Bitcoin perchè nei mercati di rischio tutto ciò che sale prima o poi scende e viceversa, intanto creiamo liquidità che in questo momento mi sembra il miglior investimento.