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Bitcoin: per gli USA ora è un problema di custodia. Dipartimento del Tesoro contatta società per…

Gli USA alla ricerca di soluzioni di custodia affidabili per la loro riserva in Bitcoin.
15 ore fa
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Il Dipartimento del Tesoro USA è – secondo uno scoop di Decrypt – alla ricerca di soluzioni per la custodia di quella che è la prima riserva Bitcoin di cui si sia mai dotata, composta nella totalità di asset sequestrati durante procedimenti civili e penali. Secondo quanto riporta la pubblicazione statunitense sarebbero state contattate almeno 3 diverse società che offrono servizi di custodia.

Tra queste Anchorage – in quello che sarebbe un percorso per valutare le migliori pratiche per la conservazione e custodia dei propri Bitcoin. Per il momento e secondo le ultime notizie circolate ai piani alti, ci sarebbe inoltre il problema di individuare precisamente dove si trovi almeno una parte di quei $BTC.

Il governo federale degli Stati Uniti starebbe inoltre valutando l’opportunità di detenere tutte le riserve presso un singolo custode oppure di dividerle tra più custodi.

Cosa fare con l’enorme quantità di Bitcoin in possesso del governo federale

Come è noto, Donald Trump ha dato il via alla Bitcoin Strategic Reserve, una riserva che (per ora?) conterrà soltanto $BTC che il governo federale possiede in seguito a sequestri. Ne sono pochi meno di 200.000 – per quanto andranno fatti altri calcoli, perché una parte del bottino dovrà essere restituito alle vittime dei reati che hanno portato al sequestro.

Quantità di Bitcoin che deve essere comunque custodita – ed è per questo motivo che rappresentanti del governo USA starebbero contattando alcune tra le più importanti aziende proprio del settore custodia, tra le quali Anchorage. Il CEO del gruppo, Nathan McCauley, ha confermato a Decrypt il contatto:

Il Dipartimento del Tesoro sta chiedendo le cose giuste. È chiaro che stiano trattando questa entrata nello spazio degli asset digitali con cura, riconoscendo che gli Stati Uniti stanno letteralmente scrivendo la storia.

Ad oggi soltanto El Salvador, oltre gli Stati Uniti, è dotato di una sorta di riserva nazionale in Bitcoin – e non è chiaro se la mossa degli USA finirà per spingere altri paesi a muoversi nella stessa direzione.

Sempre secondo quanto riporta la rivista digitale americana, il Dipartimento del Tesoro starebbe comunque valutando diverse opzioni – probabilmente anche in ottica di maggiori impegni futuri (aggiungiamo noi).

Per ora senza l’ok del Congresso sarà difficile muoversi con degli acquisti – per quanto ci siano già proposte di legge in tal senso al Senato e alla House of Representatives, a firma di Cynthia Lummis e di altri sodali politici della senatrice forse più apertamente schierata a favore di una riserva più consistente in Bitcoin.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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