Secondo quanto riportato in un recente thread da Zak.eth, co-fondatore della piattaforma “Corn”, i layer-2 sarebbero una delle maggiori cause del male di Ethereum. La sua teoria è che negli ultimi anni il prezzo di ETH ha sottoperformato pesantemente il benchmark proprio perché gli investitori sono stati più attratti dai suoi layer secondari. I validatori non sono incentivati a sufficienza in termini di rewards, mentre, allo stesso tempo, chain come Base, Optimism ed Arbitrum stanno facendo affari estraendo preziose revenue.
È davvero così? Ethereum sta lasciando sul campo fees importanti? i layer-2 gli stanno rubando la scena? Occorrerà abbandonare la visione della scalabilità tramite rollups per poter tornare a risplendere? Approfondiamo l’interessante discussione in questo articolo.
La discussione della community di Ethereum sul ruolo dei layer-2
Pochi giorni fa Zak.eth, sviluppatore EVM nonché co-founder della rete BTCFI “Corn”, ha lanciato su X una forte provocazione riguardo i layer-2 di Ethereum. L’esperto ha affermato che queste catene stanno catturando ingiustamente gran parte del valore economico prodotto dalla rete Ethereum, senza apportare particolari vantaggi agli staker di ETH. Questo perché le soluzioni layer-2 pagano una banalissima spesa per l’utilizzo del blockspace della blockchain Ethereum, mentre guadagnano succosi introiti con il proprio business
Per chi non lo sapesse, rollups come Base, Arbitrum, Optimism, ZkSync e Starknet, “noleggiano” la sicurezza del layer principale, che fa garante con il suo Proof-of-Stake, in cambio di una blob fees esigua. Con l’ultimo aggiornamento Dencun, questi costi si sono ridotti di circa il 99%, consentendo una vasta espansione dell’ecosistema layer-2, a fronte di un contributo ridotto ai validatori dello strato superiore. Come sottolineato da Zak.eth, nell’ultimo mese Base ha guadagnato circa 2,5 milioni di dollari in commissioni pagando solo 11.000 dollari di spese ad Ethereum. Allo stesso tempo Optimism ha trattenuto quasi il 99,7% delle sue revenue, lasciando le briciole alla catena di Vitalik Buterin.
Secondo il punti di vista dello sviluppatore di Corn, Ethereum potrebbe presto diventare uno “stupido strato di sicurezza” se dovesse continuare su questa strada. In pratica fornisce tutta l’infrastruttura necessaria ad altre piattaforme, che si arricchiscono da commissioni, MEV e liquidità senza creare incentivi a favore dei validatori/ staker di ETH. Tale scenario non è sostenibile nel lungo periodo, in quanto lascia Ethereum con costi operativi elevati, ma senza adeguate ricompense per chi ne garantisce la sicurezza.
La soluzione proposta dal co-fondatore di Corn
Per risolvere questa scomoda situazione, Zak.eth ha proposto alcuni suggerimenti che potrebbero garantire un maggior flusso di valore dai layer-2 ad Ethereum. In primo luogo i sequencer, ovvero i nodi che raccolgono i dati delle transazioni off-chain e li portano sul L1, dovrebbero essere obbligati a bloccare una quota di ETH per poter operare. Questo garantirebbe un impegno economico da parte di tali entità, che solitamente nei layer-2 ( soprattutto quelli in stage 0) sono gestite in modo fortemente centralizzato.
Un’altra possibile soluzione potrebbe essere l’introduzione di una tassa sulle commissioni incassate dai layer-2, che finirebbe in mano agli staker di Ethereum. In questo modo i validatori della rete principale, che si impegnano bloccando 32 ETH nel protocollo, avrebbero un incentivo in più per finanziare la sicurezza del network. Infine l’ultimo consiglio fornito da Zak.eth riguarda la ridistribuzione del valore MEV estratto nella DeFi di Ethereum.
I costi e le revenue dei layer-2 di Ethereum: i dati on-chain
Diamo ora un’occhiata ai dati on-chai per comprendere meglio il rapporto tra costi e ricavi dei layer-2 di Ethereum. Partendo dalle spese sostenute dalle soluzioni di scalabilità, notiamo dai dati di The Block una forte riduzioni a partire da aprile 2024, in concomitanza dell’aggiornamento Dencun. Nei mesi precedenti all’evento, Ethereum guadagnava oltre 10.000 ETH al mese ( circa 30 milioni di dollari all’epoca) come fees per la pubblicazione dei dati sul L1. Ad oggi invece non riesce a superare tutti i mesi la soglia dei 1.000 ETH di fees, risultando una grossa “cessione” di valore.
Secondo invece i dati di Dune Analytics, i rollup layer-2 di Ethereum ottengono importanti profitti dalla loro attività di rete. Parliamo di cifre che vanno dagli 800.000 dollari fino ai 5 milioni di dollari alla settimana, senza considerare il picco degli introiti registrati prima di Dencun. Molto interessante notare come Base stia praticamente monopolizzando il panorama dei layer-2, con un market-share dell’81% sui ricavi totali. Questa percentuale è praticamente raddoppiata da settembre 2024, mentre le altre reti hanno perso sempre di più terreno.
Considerazioni finali
Chiaramente il prezzo di ETH non sta dando ai suoi holders le soddisfazioni sperate, ma non è necessario cercare un capro espiatorio a cui dare le colpe. La discussione sul ruolo dei layer-2 di Ethereum è sacrosanta, ma non risolverà verosimilmente il modo in cui gli investitori guardano la criptovaluta, ed il valore percepito dai validatori. Inoltre, c’è da osservare come l’Ethereum Foundation sia attualmente focalizzata a creare i presupposti per un ecosistema scalabile ed interoperabile che possa ospitare le più grandi dApp finanziarie della storia on-chain. Non è dunque importante quante commissioni vengono estrapolate dai layer-2, ma piuttosto quanto l’ambiente diventa funzionale alla crescita dell’ecosistema.
Inoltre, la scelta di imporre particolari vincoli o dazi economici alle reti secondarie, potrebbe essere mal vista dagli stessi layer-2, che si troverebbero costretti a spostarsi altrove su altri ambienti di esecuzione. Ad oggi quello che conta è come cresce Ethereum e come la piattaforma sia sempre più sicura, scalabile e meno frammentata possibile.
In tutto ciò ricordiamo che Ethereum non è esente da profitti, in quanto ha guadagnato oltre 1,6 miliardi di dollari di revenue nell’ultimo anno, secondo i dati di DefiLlama.
Il rischio è che sempre più transazioni e valore si spostino sui Layer 2, riducendo i profitti diretti per la mainnet.
Ethereum Foundation interverrà?
Probabilmente no, almeno non direttamente. Storicamente, Ethereum Foundation ha sempre avuto un approccio decentralizzato, lasciando che l’ecosistema cresca autonomamente. Tuttavia, potrebbero esserci alcune strategie indirette che potrebbero adottare:
1. Miglioramento dell’efficienza della mainnet
L’aggiornamento Pectra mira a migliorare la scalabilità di Ethereum, e se riuscirà a ridurre i costi delle transazioni on-chain, potrebbe rendere la mainnet più competitiva rispetto ai Layer 2.
2. Nuovi incentivi per validatori e staking
Se la fee revenue della mainnet diminuisce a causa dei Layer 2, potrebbe essere necessario rivedere il sistema di incentivi per i validatori e lo staking, magari aumentando le ricompense per chi continua a proteggere la rete principale.
3. Collaborazione con Layer 2 anziché competizione
Ethereum Foundation potrebbe spingere per integrazioni più profonde tra la mainnet e i Layer 2, rendendo più semplice per gli utenti e i dApp sviluppatori interagire con entrambe le soluzioni senza dover “scegliere” tra le due.
4. Modifica del modello economico di Ethereum
Con il meccanismo EIP-1559, ETH viene bruciato con ogni transazione sulla mainnet. Se meno transazioni avvengono sulla mainnet, meno ETH viene bruciato, il che potrebbe avere effetti negativi sul prezzo. Ethereum Foundation potrebbe supportare un nuovo aggiornamento per adattare il modello economico e redistribuire parte del valore generato dai Layer 2 verso la mainnet.
Ethereum rischia di perdere valore a causa dei Layer 2?
Nel breve periodo, i Layer 2 potrebbero effettivamente drenare parte del valore dalla mainnet, ma nel lungo termine Ethereum resta la base di tutto. Ogni Layer 2 si appoggia comunque su Ethereum per la sicurezza e la finalizzazione delle transazioni. Ethereum è ancora l’infrastruttura centrale dell’ecosistema crypto, e più l’ecosistema cresce, più Ethereum sarà fondamentale.
Se Ethereum Foundation non interviene, potrebbero esserci conseguenze sul valore di ETH nel breve termine, ma nel lungo termine la sua posizione rimane solida. Tuttavia, la reazione del mercato e la competitività delle altre blockchain (Solana, Avalanche, ecc.) saranno fattori da monitorare attentamente.