Strategy, quella che un tempo tutti conoscevamo come MicroStrategy, ha inviato un filing a SEC annunciando la creazione di un terzo tipo di azioni, dopo quelle ordinarie $MSTR e quelle con strike $STRK. Si chiameranno Strife e serviranno, ancora una volta, per raccogliere capitale per acquistare ulteriori Bitcoin.
Le soluzioni per raccogliere tale capitale – all’interno del piano 21+21 (miliardi) si stanno però facendo sempre più complicate. Le azioni Strife costeranno 100$ e garantiranno un rendimento del 10%, che sarà tra le altre cose oggetto di compound nel caso in cui tale pagamento venisse differito.
Una brutta notizia per chi vuole correre sulle montagne russe organizzate da Saylor: il titolo non sarà disponibile per il pubblico retail, ma solo per quello istituzionale e/o professionale.
Cosa sta vendendo Michael Saylor per raccogliere ulteriore capitale per comprare Bitcoin? Dei prodotti finanziari molto complessi, con un interesse piuttosto elevato – per quanto in forma di dividendi cumulabili – che è più alto tra le altre cose di quanto proposto con un prodotto analogo, ovvero le azioni Strike.
Ne più ne meno che prodotti per la raccolta di capitali, finanziariamente complessi e per questo motivo disponibili solo per un pubblico di specialisti. L’obiettivo sarebbe quello di raccogliere capitali da destinare all’acquisto di $BTC, dopo che l’ultimo collocamento non sembrerebbe essere andato granché bene, almeno a giudicare dalla quantità di capitale utilizzata per l’ultimo acquisto.
Le azioni ordinarie del gruppo stanno intanto soffrendo un periodo di prezzi certamente non entusiasmanti e anche una certa fatica che il gruppo sta dimostrando nei suoi piani per dotarsi di una quantità in verità già mostruosa di Bitcoin.
Il gruppo ne ha infatti poco meno di 500.000 – e continua a acquistarne con tutto il capitale che riesce a raccogliere.
Sono in tanti a fare le pulci alla strategia di Michael Saylor. La verità è che però sono in larga parte affari di chi gli presta denaro e di Saylor stesso.
I rischi ci sono, anche se piuttosto remoti. Bitcoin però continuerà a funzionare a prescindere dai giochi di prestigio finanziario di Saylor, che ha un’abilità più unica che rara nell’inventare prodotti finanziari per raccogliere capitali.
Capitali che hanno un’unica destinazione, il mercato di Bitcoin, che di qualche acquisto corposo non potrebbe che giovarsi. Vedremo probabilmente già da lunedì quanto saranno piaciuti questi prodotti a chi ha la capacità di investirci denaro.
Per Michael Saylor è ancora febbre da Bitcoin: ecco la sua nuova trovata!
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