RWA: il comparto dei comparti secondo tanti analisti, ma anche fonte di qualche dubbio da parte degli appassionati crypto. Di protocolli di questo settore che hanno offerto dei rendimenti molto interessanti ce ne sono diversi – su tutti Ondo Finance e Mantra $OM – ma il trend può essere duraturo?
Sarà davvero questo il futuro del comparto crypto? Oppure sarà uno dei tanti fuochi futui che hanno attraversato il mondo crypto senza lasciare traccia di sé?
Ci sono almeno 5 considerazioni da investitori che dobbiamo fare, prima di investire e anche se abbiamo già investito, per cercare di avere uno sguardo più d’insieme di un comparto che spesso è difficile da comprendere e i cui numeri potrebbero non raccontare la storia in modo completo.
RWA: cosa possiamo aspettarci, cosa non convince, perché esporsi o non esporsi?
Non sempre gli investitori crypto hanno pienamente idea di come funzionino i mercati finanziari tradizionali. E mancando questa conoscenza spesso si fa fatica a distinguere le mere operazioni di marketing da quanto di reale ci sia in certi protocolli, in certe iniziative e in certe proposte.
Primo punto: sì, è utile
Non è completamente senza senso voler portare certi scambi su blockchain. Oggi lo scambio di titoli, anche quando avviene fuori dalle borse regolamentate (e dunque OTC) è molto complicato. Si devono gestire liquidità, scambi, prezzi e anche il settlement, ovvero la chiusura dell’affare.
Questo non solo è complicato, ma anche costoso. Gli emittenti pagano fior di commissioni a parti terze che intervengono a diversi livelli. Spesso gestire clienti che hanno liquidità su piattaforme diverse è un calvario.
Il mondo onchain risolve quasi tutti questi problemi. Il settlement è istantaneo, la liquidità è fungibile, è tutto onchain cosicché tutti possono verificare.
Secondo punto: ci sono dei problemi nel mondo blockchain
Nell’utilizzo di blockchain pubbliche e di protocolli pubblici ci sono però dei problemi spesso insormontabili per i gestori di fondi, per gli emittenti e per chi organizza certi mercati.
Il primo dei problemi è che certe negoziazioni, per legge, sono riservate a investitori professionali e/o istituzionali. Il secondo dei problemi è che i clienti e i detentori dei titoli anche futuri devono essere identificati.
Le blockchain e i protocolli stanno rispondendo a questa esigenza: diverse, vedi la sopracitata Mantra, ma anche Avalanche, oppure ICP, integrano sia soluzioni per gestire regole per singolo asset, sia in altri casi per la gestione delle identità (vedi DID). Sono problemi risolvibili, ma nutriamo dubbi sul fatto che le chain pubbliche possano essere una scelta di massa per i gestori.
BlackRock e altri usano sistemi in whitelist degli indirizzi, ma questo non elimina il problema della registrazione e del KYC dei clienti per ogni intermediario. DiD può essere una soluzione.
Terzo punto: se ognuno fa la sua chain
La frammentazione del mondo crypto è già ai massimi tollerabili. Certo, ci sono i bridge, ma aggiungono complessità e ulteriori rischi all’utilizzo di queste tecnologie. Nel grafico la TVL di Ondo Finance.
Altra questione: i protocolli principali operano ormai su più chain, ma non su tutte. Chi ha già enorme liquidità al suo interno – vedi Ethereum tramite AAVE è fortemente avvantaggiato.
Le chain neoarrivate possono attingere dalla liquidità di Ethereum, ma con un ostacolo in più. Non siamo convinti del fatto che questo sia il miglior modo di procedere.
Quarto punto: i settori sono tanti
Ondo Finance sembrerebbe aver messo le mani sul mercato dei bond e presto su quello azionario. Di settori però che potrebbero finire in questo comparto ce ne sono diversi. Dall’immobiliare alle materie prime, passando per i derivati (che in realtà già ci sono), e anche alla tokenizzazione di opere d’arte e altri oggetti da investimento.
C’è però una questione sulla quale ragionare: per avere benefici in termini di utilizzo di una chain servono volumi. Qualche immobile sparso per il mondo difficilmente potrà garantirli. Vincerà soltanto uno? Non necessariamente, ma una torta, per quanto grande, non si potrà dividere in infinite fette.
Quinto punto: marketing e narrativa domineranno i prezzi
Abbiamo poche certezze. Una di queste è che le narrative sono più forti dei ragionamenti. Anche chain che muovono molto poco – vedi Mantra – hanno avuto dei boom incredibili soltanto perché dotate di una narrativa credibile.
mantra
- 1G
- 7G
- 30G
I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Stessa cosa per Ondo e per tutte le top del settore. Non è una critica. Tutt’altro, anche i mercati azionari si muovono spesso su narrative e non su numeri concreti.
Nella scelta di questo o quell’asset RWA crypto ci sarà però da considerare anche questo.