In quella che sarà una giornata molto particolare, perché condizionata dalla decisione sui tassi di interesse negli USA, c’è una vecchia conoscenza di tutti gli appassionati crypto che ha deciso di mettere, finalmente direbbe qualcuno, le marce alte.
Nel giro di 1 ora Ethereum guadagna il 3%, stacca tutti per performance di mercato e torna in modo piuttosto solido sopra i 2.000$. Tra chi si chiede se sogna o è desto e chi sta cercando motivazioni a un boom inaspettato, ci sono diverse questioni che andranno analizzate in quella che sembrerebbe essere una mattinata più bella delle ultime che abbiamo vissuto.
Una mattinata di verde diffuso e che sta vedendo anche il calo relativo della dominance di Bitcoin, che pur essendo in gain è dietro tutte o quasi le crypto di capitalizzazione più alta.
Ethereum torna sopra i 2.000$, cifra tanto simbolica quanto relativamente tecnica che dovrà provare a trasformare in supporto durante una giornata comunque poco adatta ai deboli di cuore.
ethereum
I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Il tema principale rimane quello delle decisioni che si prenderanno negli USA – decisioni che potranno o non potranno dare ai mercati quanto di più hanno bisogno, ovvero qualche segnale di schiarita almeno sul fronte della politica monetaria.
Una corsa quella di Ethereum che per quanto inaspettata è però la corsa di diversi protocolli del settore alt, a partire da Solana,, ma anche di tutti o quasi i token del comparto ETH – AAVE, LDO, Uniswap e i layer 2 come OP.
C’è chi in modo piuttosto fantasioso, sta legando questa corsa del settore alt ai mint di nuovi USDT che però, come specificato dallo stesso Paolo Ardoino, sono soltanto la creazione di inventario che non è stato ancora distribuito né acquistato.
Le parole di Jerome Powell peseranno in modo importante, così come peseranno anche i dot plot e tutto l’armamentario che dovremo aspettarci oggi dagli USA tra le 19:00 e le 19:30.
Si tratterà di una giornata che anche i mercati tradizionali attenderanno con una certa ansia, in attesa di schiarite per le quali basterebbe un pizzico di atteggiamento positivo – e aperto ai tagli – da parte del Presidente di Federal Reserve.
È lecito sognare? Un meme molto utilizzato sul nostro Canale Telegram ci ricorda che noi, dei sogni, fondamentalmente ne sappiamo poco. Ne sappiamo di più di numeri. E abbiamo esattamente quelli di Fed: se è vero che l’inflazione tarda a tornare al 2%, è anche vero che l’economia sembrerebbe essere in flessione, e in quello stato che necessita di un piccolo aiuto. Se non arriverà a marzo, chissà che non arrivi durante la prossima riunione.
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