Mentre tutti guardano al dito, c’è da riconoscere che BlackRock sembrerebbe aver capito la luna Bitcoin più di tanti appassionati. Mercoledì 19 marzo Robert Mitchnick, che per il gigante dei fondi è a capo della divisione Asset Digitali, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e ha provato a indicare l’unica possibile via per comprendere Bitcoin.
Non è un asset risk on, benché i mercati continuino a considerarlo tale. E seguendo quelle che sono state le parole del CEO Larry Fink, ha definito Bitcoin come scarso, decentralizzato, non-sovrano, globale. Una definizione in quattro parole che ha il grande merito di segnalare quasi tutte le caratteristiche di Bitcoin.
Caratteristiche che i mercati talvolta ignorano, prezzandone più i grandi movimenti di prezzo e la cosiddetta FOMO, che quello che è e potrebbe diventare maggiormente in futuro. È stato un Kevin Mitchnick piuttosto duro all’interno di quello che è uno dei programmi più seguiti a tema finanza.
Riprendiamo la selezione effettuata da Decrypt di una relativamente lunga intervista al capo della divisione Asset Digitali di BlackRock, Kevin Mitchnick.
Quello che abbiamo visto di recente è una profezia che si auto-avvera, una ferita auto-inflitta da una parte della ricerca e dei commenti della stessa industria, che pende dalla parte di Bitcoin come asset di rischio.
Di cosa si parla? Del fatto che il grosso degli analisti continuano a analizzare Bitcoin dall’angolo degli asset di rischio, costringendolo così con le loro stesse analisi ad appartenere a quella specifica categoria. E ha poi aggiunto di ritenere che un’eventuale recessione farebbe da catalizzatore per Bitcoin.
È quello che pensano le persone, come indicato da Mitchnick, che ne condivide l’impostazione, ricordando però a tutti che Bitcoin è anche decentralizzato, non-sovrano (nel senso di non essere emesso da stati sovrani), scarso (in senso economico) e globale.
Una narrativa relativamente complessa, che BlackRock utilizza anche per vendere il suo ETF a investitori solidi e che possano avere orizzonti di lungo periodo. Condivisibile, comunque, come impostazione, perché non vi si associa solo scarsità e durata nel tempo – caratteristiche proprie dell’oro – ma anche una decentralizzazione consistente.
Si possono certamente muovere critiche all’impostazione di BlackRock, che ignora completamente una delle caratteristiche fondamentali di Bitcoin, ovvero la sua incensurabilità. Ma è il segreto del quale ai piani alti della finanza nessuno vuole parlare, perché fondamentalmente in disaccordo con tutto quello che il mondo finanziario di oggi rappresenta.
C’è però, e lo sa anche BlackRock. E sa che è un’altra assicurazione, direbbe Larry Fink, contro il tuo stesso governo. Quando non ti fidi di loro per le politiche monetarie, ebbe a dire Fink, puoi vivere Bitcoin come un’assicurazione. Ma questo vale anche in termini di possibilità di accesso a scambi digitali e ubiqui.
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In realtà Bitcoin è un po' tutto questo: finché ci sarà gente che vorrà tradarlo sarà ANCHE asset risk on. Quello che molti ancora non vedono è quell' "anche".
Se l'adozione continua ad aumentare e di conseguenza la volatilità a ridursi (il trend, ad oggi, come prevedibile e previsto è proprio questo) l'appetibilità come asset risk on si andrà a ridurre, mentre aumenterà quella come store of value. A volatilità sufficientemente bassa aumenterebbe anche quella come medium of exchange, ad oggi scarsa sia a causa dell'instabilità sia perché il costo opportunità di spenderla piuttosto che accumularla è ancora alto.
L'evoluzione è "on track" e non c'è niente di strano o contraddittorio, nonostante i poveri minchioni col PHD in propaganda fiat che arrivano su X a spiegarci che non potrà "mai" essere moneta perché non ha le tre caratteristiche (adesso..), come se non le conoscessimo e ci spiegassero qualcosa, bontà loro. Tre caratteristiche che oltretutto sono da prendere come un "abbastanza", non come un teorema matematico, altrimenti non varrebbero neanche per la fiat, che è una store of value di m***a.