Cosa è venuto fuori dalla riunione del FOMC che ha lasciato i tassi invariati per Bitcoin e crypto? In realtà tra le parole, mansuete come al solito, di Jerome Powell si celava qualche segnale di ciò che sarà. Non molto, per carità, ma il fatto che i mercati abbiano apprezzato è comunque un otitmo segnale, almeno sul breve.
Andiamo però con ordine: i mercati erano certi – correttamente – sull’impossibilità di avere tagli a marzo. È andata così. I mercati erano preoccupati sulle future mosse di Federal Reserve. Il dot plot, del quale parleremo tra poco in modo più approfondito, non racconta alcuna novità sulle proiezioni future dei tassi. E in una fase di grande agitazione per i mercati, non avere nessun cambio è meglio di avere cambiamenti difficili da interpretare.
Ultimo – e non meno importante – Federal Reserve è preoccupata dagli effetti sull’inflazione dei dazi. Jerome Powell però si è lasciato scappare che si tratterà, almeno secondo le previsioni di Fed, di un impatto in larga parte temporaneo. Ed è stata questa forse la chiave di volta per il cambio di atteggiamento dei mercati.
In breve, rimandandovi qui al nostro approfondimento sulla politica monetaria: Federal Reserve, come diverse delle principali banche centrali, compra e vende titoli a mercato per influenzare i tassi di interesse presenti su certi mercati. È una misura utile quando non si vogliono toccare direttamente i tassi di interesse di riferimento e può essere di due tipi: easing, quando Fed interviene sul mercato acquistando – e dunque immettendo anche liquidità. Tightening, quando invece vende titoli a mercato, drenando di fatto liquidità.
Bene: con un solo voto contrario (raro, ma c’è stato questa volta), Fed ha deciso di abbassare da 25 a 5 miliardi di dollari, il QT. Ovvero un grosso rallentamento dell’altra enorme misura restrittiva di politica monetaria. Non è finito, ma si è comunque in una posizione molto diversa rispetto a quella precedente.
È una cosa che piace a Bitcoin e crypto? Sì, come è piaciuta nella giornata di ieri anche ai principali titoli azionari, che erano comunque arrivati relativamente pimpanti all’appuntamento.
Al netto di qualche cambiamento minimo e ininfluente, la mediana delle previsioni dei membri del FOMC sui tassi di interessi futuri è rimasta invariata. Per chi non sa leggere il dot plot: vuol dire che per il futuro di breve e medio periodo Fed non si aspetta grandi modifiche all’intenzione di tagliare i tassi.
Per il 2025 rimangono sul tavolo due tagli. Jerome Powell ha affermato di non avere alcuna fretta di tagliare, dato che l’economia USA continua a essere solida, così come rimane piuttosto solida la situazione sul mercato del lavoro.
Con dati così, Jerome Powell dice, ci si può concedere il lusso di essere attendisti. Per ora non sentiamo nessuno urlare di fare presto, se non chi volgarmente vorrebbe soltanto arricchirsi sul breve periodo.
Sulle precedenti profezie di sventura, quelle che invitavano Fed a muoversi sui tagli, possiamo dire che per adesso ha avuto ragione Jerome Powell, ancora una volta. Ce l’avrà fino alla fine? È la grande incognita che ci accompagnerà nei prossimi mesi.
Cosa ha detto davvero Jerome Powell? L'impatto sul mercato Bitcoin e crypto.
Nessun taglio, QT rallentato, previsioni sui tagli futuri invariate. È stasi per la Fed.
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