DeFi

Il report di Paradigm sul futuro della TradFi:  oltre 2/3 degli istituti centralizzati guardano alla DeFi

La DeFi non è più un miraggio: secondo Paradigm le istituzioni TradFi sono fortemente interessate alle soluzioni decentralizzate, ma ci vorrà del tempo prima che il settore possa realmente esplodere.
5 giorni fa
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Paradigm, nota firma di investimenti VC del settore crypto, ha appena pubblicato un interessante report che analizza la crescente adozione della DeFi tra le società TradFi.

Queste aziende, che offrono servizi finanziari tradizionali, stanno sempre più considerando l’idea di esporsi alle logiche dei mondi decentralizzati, visto l’alto potenziale. In realtà, la DeFi è già un trend del presente, ma il suo vero boom è previsto nel lungo periodo.

In questo articolo riportiamo i dati più rilevanti delle analisi di Paradigm, che delineano una trasformazione profonda destinata a ridefinire il futuro della finanza.

Paradigm report: le aziende TradFi si stanno spostando in DeFi

Il report di Paradigm si basa su un sondaggio, svolto in collaborazione con Allium Labs, che vede interrogare 300 professionisti TradFi in tutto il mondo. Tra questi troviamo hedge fund, IB, gestori patrimoniali, unioni di credito e altre società che svolgono servizi finanziari convenzionali, legati ad attività centralizzate. Dai risultati emerge un forte interesse da parte delle istituzioni ad implementare le soluzioni innovative della DeFi. In particolare il 76% di esse afferma di essere già coinvolto in qualche modo con le criptovalute. Allo stesso tempo l’88% dice di essere interessato alle blockchain e ai sistemi DLT, mentre il 66% sta cercando attivamente una connessione con la DeFi.

La tradFi è attirata dalla DeFiFonte dati: https://cdn.sanity.io/files/dgybcd83/production/a2d44e9ad037fd58f22c82fff9756f6451812d8b.pdf

Chiaramente, c’è un motivo se due terzi delle aziende TradFi è così attratto dalla DeFi, e vorrebbe integrarla all’interno delle proprie strategie operative e modelli di business. Queste società vedono nella finanza decentralizzata alcuni forti vantaggi, già attualmente tangibili e quantificabili, come la riduzione delle commissioni di transazione e l’eliminazione degli intermediari fiduciari. A questi, si aggiungono anche altri benefit, come operazioni più veloci, maggiore trasparenza, aumento della liquidità, e potenziamento dell’inclusione finanziaria. 

Benefit della DeFiFonte dati: Paradigm

Complessivamente la DeFi sembra apporta più vantaggi che svantaggi alla TradFi, quantomeno per quello che viene percepito dalle istituzioni tradizionali. Quasi tutti sono concordi nel fatto che questa nicchia decentralizzata potrà effettivamente apportare miglioramenti al modo con cui si interfaccia al denaro, nella sua accezione più dinamica e programmabile. Fino a pochi anni fa la DeFi sembrava un trend momentaneo destinato a scomparire, ora invece i big players popolano questo settore e vogliono accaparrarsi una fetta del suo market share prima che sia troppo tardi.

La TradFi non vuole le blockchain private

In un contesto come questo, Paradigm rivela un fattore molto importante nella visione delle società TradFi. Esse sarebbero molto più propense ad adottare blockchain permissionless e reti pubbliche, piuttosto che sistemi proprietari gestiti centralmente. Questo non era un dettaglio scontato, visto che storicamente le istituzioni finanziarie hanno sempre privilegiato soluzioni chiuse e controllate internamente. Negli ultimi anni sembrerebbe esserci stato uno shifting di questa linea di pensiero, con la TradFI che considera i software open source come i veri protagonisti della rivoluzione DeFi. Le blockchain pubbliche e senza autorizzazione rappresentano il fulcro di questo movimento, poiché offrono tutto ciò che i sistemi chiusi non riescono a garantire.

Secondo Paradigm, questo genere di infrastrutture aperte, soprattutto quelle ancorate allo standard EVM ( Ethereum-Virtual-Machine) stanno giocando un ruolo chiave nell’adozione TradFi. Notiamo infatti un crescente interesse da parte di queste società per le stablecoin, asset tokenizzati del mondo reale ed exchange decentralizzati (DEX). Questi settori sono considerati i 3 pilastri del costante aumento dei volumi on-chain in questi settori verticali. Nei prossimi anni è probabile che questa traiettoria prosegua, portando on-chain sempre più elementi ed asset del mondo reale.

L’importanza delle blockchain permissionless per la tradFiFonte dati: Paradigm

La DeFi è inevitabile, ma quando ci sarà l’adozione mainstream?

Se da un lato Paradigm rileva una forte trazione verso la DeFi, dall’altro sottolinea come le aziende TradFi mantengano un approccio prudente nei confronti dell’innovazione. Gran parte delle realtà interrogate hanno risposte che realisticamente non ritengono che la DeFi possa cambiare rapidamente il loro modello centrale di business. Si tratta certamente di una rivoluzione che apporta enormi benefici, ma verosimilmente non avrà un impatto così forte nel prossimo decennio. 

Il 39,7% degli intervistati dice che nei prossimi 1-5 anni l’influenza della DeFi sul proprio operato sarà marginale.  Spostandosi ad un orizzonte compreso tra i 6 e i 10 vediamo come il 37,7% consideri i potenziali effetti in maniera più moderatamente ottimista. Invece, tra 11 e 15 anni, ed oltre i 15 anni, la visione cambia radicalmente: la maggior parte prevede un impatto significativo, che si tradurrà in una inarrestabile adozione di massa.

L’adozione di massa per la DeFi è prevista nel lungo periodoFonte dati: Paradigm

Ormai non più questione di come e se, ma di quando avverrà il vero cambiamento.

TIC, TOC: il tempo scorre, e la DeFi si prepara a diventare una componente strutturale dell’ecosistema TradFi

Alessandro Adami

Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", è un giornalista iscritto all'albo dei pubblicisti, esperto in materia di finanza decentralizzata ed applicazioni web3. Investe e segue da vicino gli sviluppi dei progetti Ethereum e Chainlink.

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