Standard Chartered ha introdotto il suo indice MAG 7B, un indice ipotetico che include le magnifiche sette e che non vedrà più la partecipazione di Tesla. A rimpiazzare il colosso delle auto elettriche di Elon Musk ci sarà Bitcoin.
Per quanto non si tratti di una notizia in grado di muovere i mercati, è un segnale importante della rilevanza che Bitcoin sta assumendo anche ai piani alti del settore finanziario. Standard Chartered è uno dei player più importanti a livello globale per quanto riguarda il mondo finanziario classico – e da tempo dedica analisi a Bitcoin e crypto, in genere connotate da atteggiamenti piuttosto bullish.
C’è altro di interessante nel report che è stato diffuso da Standard Chartered, come un’analisi della correlazione con il NASDAQ e con l’oro anche sul breve, medio e lungo periodo.
Il Mag 7 di Standard Chartered – un indice che…
In realtà non si tratta di un indice che ha grande utilizzo e che non è tracciato da nessun ETF o fondo. Tuttavia è un indice interessante perché almeno dalle parti di Standard Chartered è lo specchio di come si stanno comportando i migliori sette asset al mondo.
Via Tesla, che è delle 7 – Apple, Nvidia, Microsoft, Amazon, Alphabet, Meta oltre all’azienda di Elon Musk – quella con la capitalizzazione di mercato più bassa, sarà rimpiazza da Bitcoin. Si tratta di un indice che è gestito da Geoffrey Kendrick, che è l’analista che si occupa da Standard Chartered proprio di Bitcoin e criptovalute.
Troviamo che Mag 7B [l’indice con Bitcoin] avrà ritorni più alti e minore volatilità del Mag 7 [l’indice con le azioni Tesla e non Bitcoin]. Questo suggerisce che gli investitori potranno vedere BTC sia come scudo contro la finanza tradizionale e anche come parte della loro allocazione tecnologica. Il ruolo di Bitcoin come asset per i portafogli degli investitori globali è chiaro – e questo porterà nuovi capitali sull’asset. Questo è vero in particolare con la maggiore istituzionalizzazione di Bitcoin come investimento.
Questo il commento più interessante tra quelli che sono inseriti nel report di Kendrick, che in realtà rivela quello che da queste parti – quelle di Criptovaluta.it® – abbiamo sempre sostenuto. È corretto infatti ritenere Bitcoin, per ora, un investimento analogo a quello nelle magnifiche 7, sia per rendimenti, sia per volatilità.
Non solo performance, ma anche volatilità più bassa
Le indagini di Kendrick sono interessanti perché non parlano soltanto di rendimenti, ma anche di volatilità. Con Bitcoin inserito all’interno di questi portafogli, la volatilità si sarebbe abbassata, sempre secondo i calcoli di Kendrick, di almeno il 2% in uno spazio di sette anni.
Numeri importanti che gli investitori dovrebbero tenere in considerazione prima di allocare la parte del proprio portafoglio che è destinata agli investimenti più rischiosi, quelli nel settore tech, che pure però hanno offerto dei ritorni importanti nel corso degli ultimi anni.
Sarà questa una delle strade che verranno seguite dal grosso degli investitori? Sembrerebbe così. A inizio 2025 Larry Fink di BlackRock ha confermato che i fondi sovrani stanno valutando allocazioni importanti su Bitcoin – allo scopo di avere un portafoglio più strutturato e che sia esposto anche verso un asset che per BlackRock funziona appunto da hedge contro determinati casi (e sciagure).
BlackRock che proprio oggi ha lanciato il suo ETF Bitcoin anche in Europa – probabilmente proprio allo scopo di offrire un prodotto ETF anche agli istituzionali europei con i quali è in contatto e che fanno parte del proprio book di clienti.