Kris Marszalek di Crypto.com, intervenendo in un AMA, ha dichiarato morti i cicli di 4 anni che storicamente accompagnano il mondo crypto verso la vetta e poi verso l’abisso. Non è un’idea nuova: sono in tanti a credere che siamo entrati in una nuova fase del mondo crypto e Bitcoin, anche se dovessimo guardare a questo mondo soltanto dalla prospettiva del prezzo.
Ha ragione Kris di CDC? Oppure è, come lo chiamerebbero gli americani, wishful thinking, vana speranza che coincide con gli interessi degli exchange, che potessero decidere loro ci farebbero vivere in un lungo bear market senza fine?
Ci sono – a dire il vero – almeno 5 segnali del fatto che tutto o quasi sia cambiato. Chi vi scrive è d’accordo con questa impostazione – e porterà qualche dato che dovrebbe contribuire da un lato a una discussione il più possibile sana, dall’altro invece a cercare anche punti deboli di questa teoria.
Una breve premessa: non si tratterà qui il famoso ciclo dei 4 anni. Ciclo che ricalca in realtà quanto avviene grazie all’halving Bitcoin e che per questa volta potrebbe saltare. Perché? Perché ci sono tante novità che hanno cambiato per sempre il mondo crypto e Bitcoin, non lasciandolo più nella massa (talvolta informe) di appassionati e di super-speculatori.
Larry Fink è già riuscito nel suo proposito di spacciare Bitcoin come asset che deve far parte di qualunque portafoglio, anche il più istituzionale. Per ora hanno risposto principalmente fondi privati e uno o due fondi sovrani. Presto ne vedremo arrivare degli altri (con i filing che sono dovuti in diverse giurisdizioni). Larry Fink di BlackRock non è innamorato tanto quanto noi di Bitcoin?
Poco male. Riesce a venderlo. E crede così tanto nella capacità di riuscire a venderlo che oggi ha inaugurato un ETP anche in Europa. Notizia straordinaria, anche perché il mercato degli ETF in Europa – in generale e non solo a tema crypto – non è esattamente dei più vivaci.
Non se lo sarebbe aspettato nessuno. Abbiamo attraversato indenni – e invece al rialzo – un 2024 che è stato brutale sotto l’aspetto della politica monetaria. È vero che le alt hanno sofferto di più ora che le cose si sono complicate, ma non dovremmo dimenticare da dove veniamo.
E di quanta forza abbia mostrato il settore nonostante non ci fossero granché le condizioni. Si obietterà che anche l’azionario è andato bene, negli USA. Il che è vero, ma vedere anche tanta paccottiglia crypto tenere botta, come si dice in gergo, non era certamente qualcosa di aspettato.
Fidatevi di noi quando vi diciamo di avere il polso della situazione per quanto riguarda i piccoli investitori. No, non sono arrivati a frotte come nella scorsa bull run, quella del 2021. Il che vuol dire due cose: gli orsi si sono fatti trovare impreparati e – più importante – c’è altra carne da mettere al fuoco.
Carne che probabilmente arriverà se e quando ci stabilizzeremo verso nuovi massimi. Se questo dovesse avvenire, altro che ciclo quadriennale. Potremmo vivere un 2025 sulla scorta del 2024.
Non saranno equamente distribuiti – e chi sarà al di fuori del cerchio magico degli Stati Uniti potrebbe soffrire di più. Quel che è certo però è che con l’apertura – che non è ancora legalmente avvenuta – della prima piazza finanziaria mondiale arriveranno tanti player giganteschi. E che qualche chain – con il relativo token – ne risentirà in modo positivo.
Se dovessimo guardarci indietro, potremmo considerare gli ultimi anni come una sorta di gigantesca sperimentazione, dove si sono messe in campo soluzioni senza utenti e spesso finite male. Ora è ovvio che protocolli come AAVE e Chainlink sono già pronti ad offrire tanto a una clientela molto più sofisticata. Il che vuol dire che potremo aspettarci tanto di nuovo, anche dai vecchi, in barba al caro vecchio ciclo dei 4 anni. Nel grafico la TVL di AAVE.
C’è un’altra questione che ci preme molto. Ed è quella dell’arrivo di un pubblico che fino a oggi non ha mai avuto le mani in pasta nel mondo crypto. ETF, ma anche la convergenza tra exchange e servizi da broker puro su tutti i mercati. Ci sono diversi player che hanno intrapreso questa strada. E saranno sempre di più. E contribuiranno ad abbattere una barriera (anche di capitali) che ad oggi ancora esiste tra mondo tradizionale e mondo crypto.
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