Il consiglio d’amministrazione di GameStop – società che si occupa di vendite retail di videogiochi e gadget – ha accettato all’unanimità la possibilità di investire, per il futuro, in Bitcoin. Confermando voci che circolavano da tempo, il gruppo ha confermato il proprio interesse a inserire nella propria tesoreria la criptovaluta che è già parte – per somme importanti – di società quotate come Strategy e Tesla.
Per il momento si tratta soltanto di un proposito – con i piani per eventuali investimenti che dovranno essere esplicitati più avanti. Avviene così la fase finale della trasformazione di GameStop. Da azienda florida nel settore retail di videogiochi a azione meme, fino a tentare di reinventarsi con Bitcoin.
Le azioni di $GME (questo il ticker con cui è quotata la società in borsa) rispondono positivamente. Dopotutto Bitcoin è quella polvere magica in grado di far resuscitare anche i morti. Come dimostra anche l’andamento di Metaplanet da quando ha iniziato a accumulare Bitcoin.
Quella di Gamestop passerà alla storia come la doppia rinascita. Qualcosa di mai visto sui mercati finanziari. Qualcosa di incredibile – statisticamente parlando. A un passo dal baratro, e con short che valevano diverse volte la capitalizzazione in borsa del gruppo, fu salvata da un coordinamento di acquirenti fatto di piccoli pesci, una cosa cominciata come una burla e finita – a buon diritto – nei libri di storia economica.
Il denaro ha permesso a una società che vende qualcosa che nessuno compra più (videogiochi fisici, console che vendono anche altri, gadget non così esclusivi), di sopravvivere. E anche di accantonare un gruzzoletto.
Tra vendite di azioni proprie, manovre finanziarie e altre mosse, GameStop è arrivata dove nessuno avrebbe, soltanto qualche anno fa, mai immaginato. Ovvero al 2025.
I dati economico-finanziari di Game Stop sono d’altronde eloquenti:
Anno fiscale | Ricavi (in miliardi di dollari) | Profitti (In milioni di dollari) | Note |
---|---|---|---|
2015 | 9.36 | 402.8 | Performance ancora solide |
2016 | 8.60 | 353.2 | Calo rispetto all’anno precedente |
2017 | 9.22 | 34.7 | Crollo dei profitti |
2018 | 7.84 | -673.0 | Calo rispetto a anno precedente. Profitti a picchi e fortemente in negativo per svalutazione avviamento |
2019 | 6.46 | -470.9 | Ancora calo di ricavi. Il gruppo si rende conto che il suo business non ha quasi più senso |
2020 | 5.08 | -214.6 | Il COVID-19 non aiuta una società che opera con negozi fisici. Profitti ancora in calo. |
2021 | 6.01 | -381.3 | Perdite ancora importanti, nonostante sia stato un anno importante per l’aggiornamento console, che ha pompato i ricavi. |
2022 | 5.92 | -313.1 | Ancora perdite |
2023 | 5.27 | 6.7 | Ancora perdite, si torna però in profitto |
2024 | 4.53 | 63.0 | Segnali di ripresa per i profitti (comunque modesti), ricavi ancora in calo |
La traiettoria è chiara – ed è quella che ha giustificato l’enorme quantità di short che poi ha aiutato l’enorme short squeeze che ha fatto rinascere, per la prima volta, GameStop.
Per Bitcoin è una buona cosa, almeno in termini di prezzo. Non è chiaro quanto possa acquistare effettivamente GameStop, ma saranno comunque Bitcoin che per un certo lasso di tempo – immaginiamo lungo – non saranno più disponibili a mercato.
Per GameStop, che pur cercando di reinventarsi già nel mondo crypto continua a portare a casa dei profitti molto modesti, sarà un discorso più lungo. Del precedente esperimento se ne sa poco o nulla e non ha avuto l’impatto che ci si aspettava.
Certo è che dalla sua c’è già un salvataggio tra i più mirabolanti e improbabili. L’azienda sembra essere tornata in piedi. Chissà se le nuove fondamentale non saranno proprio quelle, assai solide, di Bitcoin.
Per il resto – Bitcoin ce la sta facendo e ce la farà anche senza certe aziende, certi acquisti e certi capitali. Bitcoin è il più solido e libero sistema monetario del pianeta. E un giorno impareremo a guardare la cosa dall’angolo opposto. Ovvero a capire che è GameStop a potersi rallegrare di aver inserito Bitcoin in cassa. E non il contrario.
Il form 10-K inviato a SEC è piuttosto chiaro sul tema:
La nostra strategia permette di utilizzare cash oppure altre fonti di liquidità per massimizzare il valore per i nostri azionisti. […] il 25 marzo abbiamo annunciato che – come parte della nostra revisione delle Politiche di Investimento – il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’aggiunta di Bitcoin come asset di riserva patrimoniale. Una porzione delle nostre riserve liquide o di emissioni future di titoli di debito o azioni potrà essere investita in Bitcoin.
E per quanto riguarda le quantità:
Non abbiamo stabilito un massimo di Bitcoin che potremmo accumulare e potremmo vendere i Bitcoin che avremo comprato.
Per ora non sono dunque fissati né limiti né quantità. GameStop non ha acquistato ancora nulla e vedremo quanto tempo ci vorrà prima di vederla operativa sul mercato di Bitcoin. Secondo i report più recenti, $GME è in possesso di circa 4,7 miliardi di dollari di riserve di liquidità. Forse pensare di spenderli tutti per Bitcoin è eccessivo – ci sono infatti anche necessità operative – tuttavia si tratta di una quantità di cash non secondaria – e che potrebbe portare GME presto a essere la seconda azienda quotata negli USA per quantità di Bitcoin (tra quelle che non fanno mining), subito dopo Strategy e prima di Tesla.
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