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VOTO CDC

Cronos: accusa di truffa da ZachXBT per affare $CRO. Ma Crypto.com ha ragione da vendere

ZachXBT grida alla truffa, ma la verità è che tanti investitori vorrebbero la botte piena...

Il caso è quello della riemissione di 70 milioni di token $CRO che erano stati precedentemente bruciati. In breve: si è votata una proposta per l’aumento – enorme – di token $CRO esistenti, di fatto annullando dei burn che erano avvenuti in passato. La community di $CRO – o almeno i suoi membri più rumorosi – si è subito schierata contro. I voti però – di qualche pesce grande e di tanti pesci piccoli – hanno approvato il proposal.

Un dramma in due atti che si è consumato tanto sui social quanto direttamente onchain – e che però più che raccontare come funzionano certe votazioni racconta quanto poco sia preparato il mondo degli investitori crypto, senza che nessuno ce ne voglia per aver scritto questa banalità.

Il caso è tornato in prima pagina perché ZachXBT, il più noto degli investigatori di crypto hack e truffe, ha accusato Kris Marszalek in pubblico di aver truffato i propri investitori. Accuse gravi e – chi vi scrive mai si sarebbe sognato di doversi schierare dalla parte degli exchange – che non hanno alcun tipo di fondamento. Almeno nelle forme utilizzate da ZachXBT.

Cos’è successo: l’antefatto

Perché ZachXBT si è espresso con toni così grevi? Il caso è quello del voto per riportare la supply di $CRO a 100 miliardi di unità. Molto in breve: $CRO presentava inizialmente un’offerta complessiva di 100 miliardi di token. 70 miliardi furono burnati – ovvero tecnicamente eliminati dalla circolazione – e la votazione di cui sopra ha riportato la supply – o meglio la riporterà gradualmente – a 100 miliardi.

Apriti cielo: molti degli investitori in $CRO di Cronos si sono sentiti truffati, soprattutto perché a spostare il voto verso il sono stati pochi validator, dotati però di una quantità enorme di token.

Secondo la narrativa populista del mondo crypto: Cronos ha deciso in autonomia di metterla nella proverbiale saccoccia dei piccoli investitori.

Secondo una narrativa più ancorata alla realtà: in certi progetti, Cronos compreso, si vota in modalità simili a quelle delle società per azioni. Ogni azione (in questo caso il token) vale un voto. E almeno in termini di investitori, uno non vale uno.

La lettura populista era già assurda di per sé – per motivi che andrò a spiegare più avanti – anche senza che intervenisse a gamba tesa, e a mio avviso sbagliando, ZachXBT con questo tweet.

CRO non è differente da una truffa. Il tuo team ha ri-emesso 70 miliardi di CRO una settimana fa, che erano stati bruciati “per sempre” nel 2021 (70% dell’offerta totale) ed è andato contro i desideri della community, dato che controlli la maggior parte dei token. Non capisco perché Truth [La società media e finanza di Trump] abbia scelto una partnership con te invece che con Coinbase, Kraken, Gemini dopo questa mossa da parte del tuo team.

Accuse dure, che vanno però anche stemperate applicando il divisore di X, social dove siamo tutti un po’ più ruvidi e eccessivi. Ma si è trattato davvero di una truffa?

Mi prendo un rischio con un’opinione assai impopolare: no, non è stata una truffa. E chi gioisce delle iniziative di Crypto.com che accrescono il valore di $CRO, non può poi lamentarsi se lo stesso gruppo prende delle decisioni impopolari – che hanno però sempre come scopo, almeno dichiarato, quello di rendere l’exchange più profittevole e il progetto Cronos più attraente.

Si è votato, se il risultato non piace, pazienza

C’è una parte dell’intera vicenda che chi si lamenta evita accuratamente di discutere: c’è stato un voto, che è avvenuto secondo le regole e i meccanismi noti a tutti. Sono meccanismi pressoché identici a quelli delle società per azioni e lamentarsi del risultato vuol dire volere la proverbiale moglie ubriaca mentre la botte è ancora piena.

  • Hanno votato i pesci grossi

È vero: a spostare verso il l’esito della votazione sono stati votanti che avevano tanti token da mettere sul tavolo, direttamente o indirettamente. È esattamente quello che succede nelle società per azioni, oppure dovremmo lamentarci di quando l’azionista di maggioranza ha maggior peso nel nominare membri del consiglio di amministrazione? Le condizioni di governance sono chiare a tutti, così come è sempre stata chiara la predominanza di alcuni rispetto ad altri, per il semplice motivo che hanno interessi economici più grandi legati al futuro di $CRO.

  • Avevano promesso di…

È vero che siamo abituati a considerare i burn come una mossa eterna e perpetua, dalla quale non si può tornare indietro. È altrettanto vero però che le regole di emissione di un token, e la loro stessa creazione, sono meccanismi che possono essere modificati per voto. Lo sanno tutti coloro i quali comprano token che sono sottoposti a questo tipo di governance.

cronos

$ 0.10
-0.01 $ (-7.05%)
  • 1G
  • 7G
  • 30G

I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.

  • Un token, un voto

È brutto ma è così. Le società per azioni sono gestite in questo modo. La governance dei progetti crypto di questo tipo… anche. Non si può inoltre contestare il meccanismo soltanto quando le decisioni non sono prese nel nostro immediato interesse.

In aggiunta, l’emissione è stata inserita all’interno di un piano più articolato – che a quanto pare piace ai mercati (il token non ha risentito granché della decisione). Può piacere, può non piacere – e chi non è contento di certe scelte può sempre votare con i piedi, ovvero andare altrove con i suoi capitali.

Saranno opinioni dure, ma contro certe letture di situazioni perfettamente regolari che vengono spacciate per truffe, è necessario prendere, per quanto possibile, una posizione. Anche quando questa può essere impopolare tra i lettori.

  • I token degli exchange

Quando si scelgono token legati a attività commerciali, sappiamo che il loro valore è direttamente collegato alle scelte dell’exchange che li emette e li governa. Chi ha $CRO ha creduto nel futuro di Crypto.com e nella sua capacità di renderlo attrattivo (vedi carte e altri servizi). Chi sceglie BNB ritiene lo stesso per Binance, e lo stesso vale per BGB e qualunque altro token legato agli exchange. Non si possono applaudire i colpi di mano quando questi ci piacciono e poi lamentarci del legame troppo stretto tra exchange e token di questo tipo.

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