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ATLANTA FED PREVISIONI

Bitcoin e crypto aspettano il dato “pro recessione” alle 16:30. Leggi QUI per prepararti nel modo giusto

Arrivano le previsioni di Atlanta Fed oggi, alle 16:30. Cosa aspettarsi e che impatto ci sarà su Bitcoin e crypto?

Oggi alle 16:30 Atlanta Fed, la divisione di Atlanta della banca centrale degli USA, pubblicherà di nuovo GDPNow, ovvero la sua stima sulla crescita economica degli Stati Uniti. È un dato che in molti ignoravano bellamente fino a qualche settimana fa, se non fosse che ha iniziato da poco a offrire delle previsioni molto poco edificanti.

Il dato è pubblicato settimana per settimana e utilizza un modello che in realtà è relativamente limitato e che dovrebbe essere preso per quello che è – ovvero un modello. Le discussioni però sono accese sul prossimo numero che verrà offerto da Atlanta Fed, anche perché la cosa potrebbe avere impatto su Bitcoin e criptovalute.

Cerchiamo di capirne di più – anche al fine di evitare qualche preoccupazione di troppo per quanto riguarda il futuro dell’economia USA, futuro che è direttamente correlato anche ai rendimenti degli asset di rischio – come lo sono anche le criptovalute.

Previsioni a -1,8%

Primo punto. Conteranno principalmente le aspettative. I mercati e gli analisti si aspettano un dato intorno al -1,8% ed è sulla distanza da questo dato che reagiranno. Prima però vale la pena di fare una premessa: sono dati, questi, dei quali non si interessava quasi nessuno – e il cui potere predittivo è tutto fuorché certo.

Fed Atlanta
L’evoluzione delle previsioni di Atlanta Fed, settimana per settimana

Seconda premessa: il modello è quello che è. Serviranno poi dati concreti e reali a confermare un’eventuale situazione di difficoltà. Quel che è certo è che c’è stato un cambiamento tanto rapido (600 punti base nel giro di un paio di letture) da lasciare attoniti i più – tema che abbiamo già ampiamente analizzato sul nostro Canale Telegram VIP.

  • Cosa aspettarsi per Bitcoin e crypto?

I mercati hanno già ampiamente scontato la lettura passata, dandole il giusto peso. Ci vorrebbe un dato molto distante da quello delle previsioni – -1,8% – per causare sconquassi significativi all’interno di un mercato che sembrerebbe aver trovato una sorta di equilibrio e comunque una strada per abbandonare il forte stato di paura che lo ha caratterizzato nel corso delle ultime 2-3 settimane.

Recessione? Il governo USA non la esclude, ma non sarà questo il dato che eventualmente la confermerà

Per chi è preoccupato – correttamente – da una recessione. Vale la pena di ricordare che non sarà questo il dato che certificherà l’eventuale arrivo di una recessione. Recessione che comunque non preoccupa granché il governo USA, che si è espresso tramite Howard Lutnick e Scott Bessent affermando che la cura da cavallo per la spesa pubblica è necessaria.

Intanto si continua a fare pressing su Federal Reserve per un taglio dei tassi anticipato. Sirene che Jerome Powell non sembra voler ascoltare e che invece potrebbero farsi forse più pressanti. Magari già a maggio? Difficile crederci, ma i dati sul PIL, quelli veri, potrebbero davvero cambiare tutto.

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