Ci sono sempre più società quotate che hanno relazioni, dirette o indirette, con il mondo delle criptovalute. Si può diversificare il proprio investimento in questo spazio anche scegliendo dal mercato azionario – a patto però di capire cosa si sta comprando e quali sono i fattori che possono influenzarne l’andamento.
Di società che hanno esposizione verso il mondo crypto, vuoi per volumi, vuoi per il valore, vuoi per altri tipi di fattori, ce ne sono diverse. Oggi ci occuperemo proprio di analizzare quanto sta avvenendo all’interno dei mercati azionari, anche in ottica futura.
Dalle azioni degli exchange – se ne quoteranno di più nel corso del 2025 e nel corso del 2026, a quelle dei miner, passando anche per quelle società come Strategy e GameStop, che ha annunciato di recente un nuovo piano di acquisizione di Bitcoin , che investono in questo settore.
Possiamo dividere le società che sono correlate al mondo crypto in diversi sotto-comparti. Li analizzeremo uno per uno, perché non tutti sono granché correlati con l’andamento del prezzo di Bitcoin e delle criptovalute.
Coinbase è stato il primo exchange a quotarsi a livello mondiale. È uno dei più rilevanti, ha delle ottime connessioni con la politica USA ed è un exchange che è tra i primi al mondo per i volumi. Quello che molti non sanno è che una parte rilevante del business di Coinbase è legato a USDC e agli interessi che questo matura. In breve – salvo poi ritornarci sul nostro canale Telegram VIP.
➡️ Volumi: più sono alti i volumi di scambio (in particolare quelli retail), più sono alti i ricavi e dunque i profitti di Coinbase. Andare long sulle azioni $COIN vuol dire credere in primo luogo che i volumi dei prossimi mesi nel mondo crypto saranno sostenuti.
➡️ USDC: più si diffonde USDC, più ne vengono mintati/creati, più cresce il guadagno delle società che vi partecipano, come appunto anche Coinbase. Non è molto intuitivo, ma i numeri che riportiamo sotto dovrebbero convincervi di quanto affermiamo.
➡️ Custodia e ETF: Coinbase è il custode di quasi tutti gli ETF Bitcoin quotati negli USA – prodotti che stanno avendo un certo successo. Tuttavia i ricavi, anche se gli ETF stanno andando molto bene, sono relativamente bassi. È un fattore che conta molto poco.
➡️ Servizi aggiuntivi e politica: il nuovo atteggiamento di SEC è senza dubbio favorevole all’andamento positivo di Coinbase. Lo staking dovrebbe tornare pienamente legale e privo di ostacoli, così come potranno nascere altri tipi di servizi.
C’è poi da considerare anche quanto sta avvenendo in termini di altre quotazioni. Kraken sarà pronto nel 2026. Gemini invece si sta muovendo in anticipo. Potrebbero essere esperimenti interessanti per l’investitore nel settore azionario, per quanto in realtà sono più esposti verso i volumi che verso il mondo crypto nel suo complesso.
Certamente Robinhood, della quale una parte rilevante dei profitti dipende dai volumi che è in grado di portare a casa nel settore crypto. Di prossima quotazione avremo anche eToro – che ha appena lanciato la prima fase della sua IPO. Anche eToro dipende, per i profitti, in larga parte dal mercato crypto.
➡️ Non solo crypto: queste società operano anche in altri mercati. Un ritorno di un mercato pimpante anche sull’azionario potrebbe favorirne la crescita.
A molti sfugge il vero lavoro delle grandi società di mining Bitcoin. Si crede – sbagliando – che siano esclusivamente dipendenti dal prezzo di Bitcoin. Non è così, tanti dei miner professionali hanno già diversificato, offrendo quanto hanno di più prezioso (capannoni e energia a basso costo) anche alle società che hanno bisogno di elaborazione dati, su tutte quelle dell’AI.
➡️ Prezzo di Bitcoin: è estremamente importante, a prescindere da quale sarà la direzione presa dai miner. Perché guadagnano in Bitcoin per ogni blocco che viene prodotto. Le loro azioni pertanto replicheranno in una certa misura proprio l’andamento di questo asset.
➡️ Competizione: più hashrate, più potenza di calcolo hanno gli altri, meno rilevante è la propria. Ogni società che fa mining ha la fetta di una torta finita. Più si allarga quella degli altri, più si restringe quella propria. Conviene dunque puntare su chi ha dimostrato di avere la capacità di aumentare il proprio hashrate.
➡️ Debiti: il ciclo di aggiornamento delle macchine che fanno mining è molto rapido. Questo comporta delle spese capitali importanti, spesso finanziate a debito. Data l’incertezza del business, certi finanziamenti possono farsi anche insostenibili. Meglio optare per chi ha un piano di sviluppo più solido.
➡️ AI: sono diverse le società che stanno già guardando al settore AI. Se n’è parlato recentemente anche al Mining Disrupt di Fort Lauderdale, Florida, pochi giorni fa. L’opportunità c’è: chi vuole investire più sull’energia a basso costo che sul prezzo di Bitcoin, farebbe bene a guardare a chi sta già attivandosi nel mondo AI.
Core Scientific, Hut 8, Iris Hive sono già attive nel settore, insieme a Bit Digital. A nostro avviso sono da seguire con maggiore attenzione rispetto alle altre.
Le prime due sono certamente più vicine in termini di modus operandi: emettono titoli di debito articolati, raccolgono capitali e li investono in Bitcoin. Il loro andamento è frutto di due fattori:
➡️ Prezzo Bitcoin: per quanto siano tecnicamente a leva su Bitcoin, tendono ad avere sul breve e medio periodo (GameStop lo farà, se arriverà a detenere una quantità importante di BTC) il prezzo di Bitcoin. Non il top per diversificare pur rimanendo almeno per una parte nel settore.
➡️ Capacità di indebitarsi a basso costo: i debiti si pagano. E non si paga solo il prinicipale, ma direttamente o indirettamente anche interessi. Più sarà facile per queste aziende indebitarsi a basso costo, più il valore delle loro azioni potrebbe risentirne in positivo.
➡️ Diluiti: Strategy ha già utilizzato una quantità di tecniche diverse per accaparrarsi capitale. Alcuni di questi metodi hanno effettivamente diluito, almeno sulla carta, gli investitori. Tuttavia a fronte di una maggiore diluizione, gli intestitori hanno ottenuto un patrimonio aumentato per la società della quale detengono le azioni. È un meccanismo complesso – per noi comunque il peggiore per essere esposti verso Bitcoin e crypto indirettamente, a meno che non si abbia pienamente contezza di quello che si sta facendo.
Metaplanet sta invece ancora comprando con capitale proprio, almeno in parte. ma seguirà in futuro quasi completamente la strada indicata da Strategy.
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