Da un paio di mesi, sul mondo crypto è calato uno scenario di incertezza, con i prezzi in correzione dalle Top 20 alle meme coin. Bitcoin da inizio 2025 è in calo dell’11,40%, Ethereum del 46%, Solana del 36% e Ripple dell’8%, per citare alcune tra le prime per capitalizzazione di mercato.
Ma immaginiamo per un momento uno scenario surreale: un marziano atterra sulla Terra nel marzo 2025, due anni dopo l’ultima volta che ha osservato il mondo delle crypto.
Cosa vede? Come è cambiato questo ecosistema digitale? E, soprattutto, chi ha vinto e chi ha perso in questa corsa intergalattica?
Il marziano nota subito che Bitcoin (BTC) è in ottima forma. Nel marzo 2023 valeva circa $28.000; oggi quota 82.840 USDT, con una crescita di poco meno del +200%. A dicembre 2024 ha superato la soglia psicologica dei $100.000, registrando a gennaio 2025 il suo ATH a 109.900 USDT (dato Bybit).
Scrutando tra i movimenti, cerca le ragioni di questo rally. La risposta? Un grande boost è arrivato dagli ETF spot approvati negli Stati Uniti, che hanno aperto le porte agli investitori istituzionali, rendendo Bitcoin finalmente “mainstream” anche nella finanza tradizionale.
Anche Ethereum (ETH) ha registrato una crescita durante questi anni, ma da circa un anno si trova in una fase di contrazione, che ne ha praticamente azzerato i guadagni.
Il marziano nota che Ethereum ha perso terreno in termini di hype e innovazione, pur restando la rete principale per DeFi e NFT. Le soluzioni Layer 2 (Arbitrum, Optimism, Base) sono cresciute, ma la concorrenza si è fatta agguerrita: Solana, Binance e altre blockchain stanno avanzando rapidamente grazie allo sviluppo di dApp sempre più efficienti.
Una delle sorprese maggiori è Solana (SOL). Nel 2023 era considerata a rischio, complice il legame con FTX. E invece… è risorta: da $20 ha raggiunto un ATH di 295,83 USDT, segnando un picco di crescita del +1.200%.
Grazie a costi bassissimi e transazioni fulminee, Solana è diventata la patria delle meme coin e della nuova DeFi, sostenuta da una community iperattiva. L’attuale fase di ribasso ha ridimensionato la crescita al +500%, ma $SOL resta nella Top 10 per capitalizzazione.
Il marziano osserva con stupore il boom delle meme coin, soprattutto su Solana. Token come WIF (dogwifhat), BONK e POPCAT hanno registrato rendimenti da capogiro, in alcuni casi superiori al +10.000%. Nati spesso per scherzo, hanno raccolto milioni in liquidità e creato vere e proprie subculture online. Il capostipite rimane Dogecoin, da cui derivano decine di imitazioni, a partire da Shiba Inu.
Tra le nuove narrative, il marziano nota l’ascesa dei progetti che uniscono intelligenza artificiale e blockchain. Il caso più eclatante è Bittensor (TAO): da meno di $50 a un ATH di 780 USDT, con un incremento di circa +1.200%. Tuttavia, il recente calo ha riportato il prezzo intorno ai 230 USDT.
Scorrendo la lista, trova centinaia e centinaia di progetti AI, da Fetch.ai a un’infinità di micro-crypto legate agli AI agents. Tante sono e saranno un flop, ma qualche unicorno sbucherà.
Il nostro marziano si sofferma anche sulla forte crescita del settore RWA (Real World Assets), ovvero la tokenizzazione di asset reali come obbligazioni, immobili, oro o strumenti del Tesoro USA. Progetti come Ondo Finance, Mantra, Pendel, Maple e le iniziative di BlackRock e Franklin Templeton stanno portando strumenti finanziari tradizionali on-chain, spinti dall’interesse di fondi e banche centrali.
Non solo nuovi token: il marziano scopre concetti innovativi come il restaking, lanciato da EigenLayer, che consente di riutilizzare l’ETH in staking per rafforzare la sicurezza di altri protocolli. Un’evoluzione della DeFi che sta ridisegnando l’architettura decentralizzata.
Infine, osserva la crescita inarrestabile delle stablecoin. USDT e USDC continuano a dominare, ma emergono anche USDe, PYUSD (PayPal) e EURe. Le stablecoin sono ormai la valuta standard del Web3, usate per pagamenti, DeFi, rimesse e trading.
In due anni, la loro capitalizzazione è passata da 132 miliardi a 233,8 miliardi, toccando i massimi storici: segno di un ecosistema in espansione, nonostante l’incertezza, e con pochi segnali di cash-out verso la finanza tradizionale.
Il marziano valuta di trovarsi in un ambiente dinamico, volatile e pieno di incognite. Alcune crypto hanno generato rendimenti eccezionali, ma in mezzo a una crescente sensazione di pessimismo diffuso, si chiede: non sarà che gli umani stanno sottovalutando, ancora una volta, una rivoluzione in atto?
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