Un autentico disastro. Chi si aspettava un recupero già da subito delle borse europee deve invece fare i conti con una giornata terribile per tutti i principali indici delle borse continentali. Guida le perdite Piazza Affari, che con la sua top 40 perde la bellezza del 5% nel momento in cui pubblichiamo questo approfondimento.
Se Atene piange, Sparta non ride: male anche le altre borse europee, mentre dal lato delle crypto si tira qualche sospiro di sollievo. Bitcoin sembrerebbe pronto per tornare a attaccare livelli di prezzo più alti, dopo aver fatto tremare gli investitori nella giornata di ieri, in parallelo con i principali indici delle borse USA.
Una situazione che avrà dell’incredibile e che avrà mandato di traverso il caffè a quello zio che ci ha ripetuto per anni di lasciar perdere le crypto e dirigerci verso qualcosa con dividendi e cedole, con un valore intrinseco e possibilmente con una sede in qualche enorme grattacielo. Ci dispiace, ma oggi ridono i crypto bro, e piangono i cassettisti e i value investor.
Al netto dei dolori dei giovani investitori sull’azionario, sarà una giornata interessante anche sul piano dei dati macro. Alle 14:30 ora italiana avremo infatti i dati sulla disoccupazione USA, metro importante per capire lo stato di salute del mercato del lavoro.
La premessa: nonostante il periodo molto turbolento sul piano politico e economico, ci si aspetta una disoccupazione stabile al 4,1%, percentuale più che tollerabile e che non segnala alcun tipo di stress per l’economia USA. Sono dati che si riferiscono al mese di marzo e che dunque sono già nel pieno del ciclone Donald Trump.
Come leggerlo: come abbiamo già visto ieri nella nostra analisi i mercati ritengono più probabile rispetto a una settimana fa dei tagli ai tassi per maggio. Siamo ancora però lontani dal ritenerla un’ipotesi plausibile. Un mercato del lavoro con maggiore stress potrebbe aumentare ulteriormente queste possibilità.
Un tempo, quando i mercati erano altra storia e quando sul trono di Federal Reserve sedeva il memorabile Alan Greenspan, si scherzava sulle Greenspan Put, ovvero sulla tendenza del fu presidente di Fed a intervenire ogni volta possibile a tutela dei mercati. Un meme finanziario che circola da tempo e che però sarà quasi impossibile traslare su Jerome Powell, che almeno fino a quando sarà possibile cercherà di conservare la sua massima indipendenza.
Dopotutto non è nel mandato di Federal Reserve la tutela dei mercati azionari. Certo è che se dovessero presentarsi certe condizioni…
È notizia di pochi minuti fa l’annuncio da parte della Cina di restrizioni all’export di alcune terre rare. Sembrerebbe essere la prima delle possibili ritorsioni di Pechino ai dazi imposti da Donald Trump. In aggiunta, sono stati appena annunciati dazi aggiuntivi su merci USA del 34%.
La situazione continuerà a essere piuttosto convulsa, con annunci che probabilmente arriveranno anche dagli altri paesi. Anche dagli States ci aspettiamo una seduta scoppiettante, con i dati sulla disoccupazione che potrebbero offrire però una prima direzione chiara. A patto, questo, che non ci siano ulteriori schermaglie politiche.
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dobbiamo considerare che i mercati soprattutto quello Tech erano cresciuti parecchio e alla prima crisi che probabilmente sarà peggiore di quella precedente stanno tornando a livelli di prezzo scontato. Ovviamente servirà un nuovo catalizzatore per farli salire nuovamente. Intanto c'è tanta paura e devo dire che fanno più paura i mercati tradizionali che il mercato cripto che è legato principalmente al tasso di adozione.