Usando un eufemismo, possiamo dire che questa è stata la settimana di Trump. L’annuncio dei dazi ha innescato un crollo dei mercati azionari globali, mentre il mondo crypto, pur mostrando segni di debolezza, sta reggendo meglio al colpo. Il pensiero dominante all’interno della community crypto si potrebbe riassumere così: “abbiamo già dato”.
Oggettivamente, le crypto avevano già iniziato a virare al ribasso tra la metà e fine di gennaio 2025. Oggi, molti token segnano ribassi prossimi al -50% da inizio anno, con settori come intelligenza artificiale e memes coin che stanno soffrendo ancor di più rispetto al mercato generale.
Tra le più colpite ci sono anche le meme coin legate al brand Trump. L’Official Trump Coin (TRUMP), lanciato il 18 gennaio 2025, registra un crollo del -68%. Ancora peggiore la performance del Melania Coin, che da inizio anno ha perso l’88% del proprio valore.
Nel panorama attuale, la meme coin che meglio sta reggendo l’urto è Shiba Inu (SHIB), con una perdita limitata al -43%. Subito dopo troviamo Dogecoin, in calo del -46,60%, la cui tenuta è probabilmente sostenuta dal legame con Elon Musk, storico sostenitore di Trump, che potrebbe aver persino influenzato lo sbarco dell’ex presidente nel mondo delle meme coin con un proprio token.
Il Trump Coin quota attualmente 9,27 USDT e non scende per i dazi in quanto aveva già iniziato a perdere valore pochi giorni dopo l’hype del lancio. Come criptovaluta.it® avevamo messo in guardia su questo tipo di asset fortemente speculativi, suggerendo l’approccio Lottery ticket.
La perdita del $TRUMP, è evidente osservando la capitalizzazione di mercato: si è passati da oltre 14 miliardi di dollari a soli 1,83 miliardi. Questo crollo ha fatto scivolare il token alla posizione numero 45 del ranking su coin Market cap, dopo un breve passaggio nella Top 20 nei primi giorni dal lancio.
Sul grafico daily è visibile l’intera fase ribassista. Il ATH è stato di 75,35 USDT; al prezzo attuale la perdita è dell’88%. Il minimo recente è stato toccato a 8,745 USDT proprio in concomitanza con l’annuncio dei dazi.
Si tratta di un token altamente speculativo, influenzato non solo dalla volatilità del mercato crypto ma anche dalla figura di Trump e dalle sue dichiarazioni pubbliche. Sarà interessante osservare eventuali reazioni qualora Trump o il suo governo introducano misure concrete a favore del settore crypto.
Non va meglio alla Trump Media & Technology Group (DJT), la società madre di Truth Social. Ha chiuso il 2024 con una perdita netta di 400,9 milioni di dollari a fronte di ricavi pari a 3,62 milioni, peggiorando rispetto ai 58 milioni di perdita nel 2023.
Tuttavia, dispone ancora di 776 milioni di dollari in liquidità e investimenti a breve termine, grazie ai fondi raccolti in fase di quotazione.
Attualmente DJT quota 17,09$ e da inizio 2025 ha perso il 49,60%, muovendosi come una meme coin. Dal massimo storico di 175$ raggiunto subito dopo la fusione che ha portato alla quotazione, il calo è stato drastico: -90%, peggio di un meme token.
Chi ha investito nella “galassia Trump” – sia in token come $TRUMP o Melania Coin, sia nella società quotata DJT – si ritrova oggi, molto probabilmente con un portafoglio in profondo rosso.
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