Nel nuovo mondo nato il 20 gennaio 2025, un mondo dove al Presidente USA non sembrano interessare le quotazioni di Wall Street, il grosso degli investitori non sa che pesci prendere, né che tipo di asset inserire in portafoglio. Bitcoin e crypto si sono comportate incredibilmente meglio del resto dei titoli – diventando così una possibile scelta anche per quegli investitori che non hanno mai preso in seria considerazione questa possibilità.
Non è l’unica che viene offerta dai mercati – e approfitteremo di questa circostanza molto particolare per studiare 3 idee per cercare di vivere meglio un periodo che ha messo ansia a tanti e causato perdite ingenti a chi era troppo esposto verso l’azionario.
3 idee, anche immediatamente pratiche, che abbiamo maturato dopo consultazioni in redazione durante la settimana e che orienteranno le scelte, ci auguriamo, di molti.
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Una breve premessa: magari sei sempre stato lontano da Bitcoin e dalle criptovalute. Sei un investitore di formazione vecchia scuola e probabilmente hai avuto anche ragione a guardare con diffidenza a questo mondo. Oggi però le cose sono cambiate. E stanno cambiando più velocemente che mai, tant’è che forse ti sei trovato a dover fare i conti con perdite in doppia cifra nel giro di due sessioni. A proposito, in soli 3 casi nella storia abbiamo avuto una due giorni peggiore sui mercati azionari – segno che sì, questo è probabilmente il momento di cambiare. O comunque di ragionare sul cambiamento.
Bitcoin ormai merita ogni portafoglio
Larry Fink, CEO di BlackRock, ha alzato il telefono e chiamato prima un fondo sovrano, poi un altro, poi un altro ancora. Quello degli Emirati ha risposto subito, comprando il suo ETF su Bitcoin. Altri si stanno accodando. La sintesi della telefonata è sempre la stessa. Bitcoin può essere inserito fino al 5% del totale del portafoglio, in ogni portafoglio.
Prima obiezione: Larry Fink vende un ETF su Bitcoin, quindi ci guadagna, quindi non ci possiamo fidare. Vero, fino a un certo punto. Larry Fink può alzare la cornetta e telefonare per vendere qualunque tipo di prodotto. La sua azienda, BlackRock, ha centinaia di ETF da vendere, nonché gestioni attive che fruttano molto di più.
Seconda obiezione: Bitcoin è rischioso e non offre rendimenti periodici. Vero. Lo stesso però è storicamente vero anche per l’oro. Nel 2012 ha perso il 30%, lo stesso ha fatto dal 1994 al 1998. Idem dal 1988 al 1992. Nessuno qui è disonesto al punto da dire che ci sia la stessa volatilità. Tuttavia Bitcoin, come l’oro, andrebbe a questo punto valutato su un orizzonte di diversi anni. Orizzonte sul quale Bitcoin non ha mai tradito.
Quanto? Larry Fink parla di un 2-5%. Nessuno ti vieta di esporti per qualcosa in più anche all’interno di un portafoglio conservativo.
Altre crypto: top di gamma
Le altre crypto hanno faticato molto di più di Bitcoin recentemente. E hanno incassato sconfitte importanti. Sono materiale più pericoloso e potenzialmente più esplosivo. Spesso e volentieri si muovono peggio di BTC e potrebbero essere ancora acerbe per un investitore da sempre nell’azionario.
Sono la soluzione alla crisi internazionale e alla fine della globalizzazione di cui tanti cianciano. Tuttavia qualcuna può essere seriamente essere presa in considerazione per l’affiancamento a BTC. Quali? Per i primi passi in una piscina che magari fino a ieri ci faceva molta paura.
Ethereum viene da uno dei peggiori momenti della sua storia. Presto avrà ETF con cedola – o una cosa simile, perché pagherà agli investitori i ricavi dello staking – e potrebbe diventare molto più appetibile per gli investitori americani. E di conseguenza per noi.
Solana è tra le made in America. E quindi tra quelle che dovrebbero ricevere un trattamento di favore dalla nuova amministrazione. O comunque godere del nuovo clima negli USA. Insieme a questa anche Ripple, Cardano, ma anche HBAR e altre minori. Sono tutte da comprare a occhi chiusi se non ti sei mai avvicinato a questo mondo? No. Ma si può iniziare a ragionare anche da qui.
Azioni crypto: presto cambierà tutto
Per ora se vuoi avventurarti nell’azionario legato al mondo crypto hai poche alternative.
- Miner Bitcoin
Sono in realtà società che producono energia a costi molto bassi. Non sono messe benissimo (vedi tweet di Matthew Sigel allegato). Molte però stanno ruotando verso i data center AI. Hanno tutto ciò che serve: energia a basso costo, posti dove ospitare centinaia, migliaia, decine di migliaia di macchine che macinano conti.
Sono aziende molto rischiose, i cui ricavi a oggi sono volatili e i cui costi, anche di rinnovo dei beni capitali, sono molto elevati, in quello che è un gioco a somma zero per accaparrarsi i pochi Bitcoin che vengono prodotti in ogni blocco.
Per ora è quotato solo Coinbase. Presto se ne quoteranno altri come Kraken e Gemini. Arriveranno, ci dicono degli uccellini, anche nuove quotazioni in Europa, da parte di broker/exchange che hanno enormi praterie davanti per un mercato che è diventato sì unico, ma anche molto ostile agli operatori non europei.
Da seguire anche la quotazione di eToro, che pur essendo un broker generico, deve il grosso dei suoi ricavi proprio al mondo crypto. Perché possono essere interessanti? Perché diversi di questi operatori cercheranno, forti di una situazione regolamentare più chiara, di andarsi a conquistare anche fette del mercato degli investimenti classici.
Ignorare a proprio rischio e pericolo
I giganti che hanno dominato le borse negli ultimi 20 anni dovranno reinventarsi. Qualcuno dovrà rivedere le supply chain o pagare dazi giganteschi (che in parte dovrà assorbire con i suoi profitti). Dei capisaldi del lusso saranno meno appetibili e dovranno fare fronte a una situazione economica generale in peggioramento su scala globale.
Le azioni del comparto difesa europeo, per quanto abbiano arricchito in tanti nelle ultime settimane, speriamo non diventino il cardine di ogni buon portafoglio come nelle epoche dominate dalla guerra.
Le banche centrali torneranno presto a stampare a tutta forza, rendendo le obbligazioni molto meno appetibili. Prepararsi per tempo, prepararsi ora – e guardare come si stanno muovendo gli investitori smart money.
Su Bitcoin – in primo luogo – e anche su qualcosa che ora potrebbe davvero prosperare, anche nel nuovo mondo che piace a pochi.