È lunedì nero, almeno in Asia, dove le borse cinesi perdono in percentuale come non avevano mai fatto dal 2008. Anche Tokyo fa registrare perdite consistenti, così come fanno tutte le altre borse asiatiche. A peggiorare il quadro delle borse dichiarazioni, quando in Italia ci si avvicinava al cuore della notte, di Donald Trump, che ha confermato di non avere alcuna intenzione di tornare indietro e di ascoltare gli appelli, ora divenuti numerosi, ad approcciarsi alla questione dazi con un minimo di programmazione.
È un bagno di sangue, questa volta vero, anche per Bitcoin e crypto: il re del mercato degli asset digitali sta cercando di tenere a fatica un supporto, poi il successivo, poi il successivo ancora. Con una nota che per qualcuno avrà quasi del comico: pur non essendo dotato di circuit breaker, Bitcoin fa meglio del peggio delle borse asiatiche. Lo stesso, purtroppo, non si può dire del settore alt.
Circuit breaker che nella notte sono intervenuti sui mercati dei futures e anche sui mercati spot in China, Taiwan, Giappone, Australia e anche Singapore.
I mercati asiatici rispondono alla risposta cinese
La risposta, come dovrebbe essere noto anche chi ha trascorso la notte sulla Luna, è stata terribile. Apertura dei mercati con perdite già enormi, che erano stati in realtà anticipati già dal mercato crypto, come fosse il famoso canarino nella miniera, con scarichi che poi sono peggiorati una volta che le suddette borse asiatiche hanno aperto.
- Nessun passo indietro
Oltre alla risposta cinese, che i mercati avevano comunque già iniziato a valutare con una certa apprensione, sono intervenuti durante l’apertura delle borse asiatiche anche una serie di dichiarazioni di Donald Trump che hanno contribuito a peggiorare il quadro. Nessun passo indietro, richiesta di denaro all’UE per superare l’impasse e altre indicazioni chiare del fatto che, nonostante il crollo delle borse, non c’è alcuna intenzione da parte dell’amministrazione USA di tornare indietro.
Ho parlato con molti leader — europei, asiatici, da tutto il mondo. Morirebbero per un accordo, ma ho detto loro “Non avremo deficit con i vostri paesi”… per me un deficit è una perdita. Avremo dei surplus o nel caso peggiore saremo in pareggio.
Questione economicamente priva di senso, ma ci torneremo nel corso di altri approfondimenti nel corso della giornata, in quella
- Le performance delle borse asiatiche
Non vi è altra parola per definirla se non terribili. Shenzhen e Shanghai hanno avuto la peggiore sessione della crisi del 2008 – ovvero peggiore anche del crollo dovuto all’emergere della crisi COVID. Proporzioni che dovrebbero rendere chiara a tutti la gravità della situazione.
Nikkei 225 perde quasi l’8%, facendo poco meglio di quanto è avvenuto presso le controparti cinesi. Ancora una volta, per dare le proporzioni di quanto sta avvenendo, Seul che perde soltanto il 5% appare come una borsa in giornata di grazia.
Quando possiamo aspettarci un’inversione?
Ci sono almeno due aspetti di questa vicenda: il primo riguarda le borse classiche, il secondo invece il mercato Bitcoin e crypto.
Per le borse: tutte hanno aperto in forte perdita, hanno visto i circuit breaker (la sospensione delle contrattazioni temporanea) attivarsi e poi hanno continuato più o meno sugli stessi livelli di prezzo. Scarico, ritorno alla “normalità”, segno di aver scontato le notizie che abbiamo fino a oggi. Senza voler terrorizzare nessuno, il problema è però un altro: Continuano a esserci notizie ogni giorno, o più che notizie, dichiarazioni che peggiorano la situazione. Situazione che dovrà essere necessariamente seguita minuto per minuto, cosa che faremo anche sul nostro Canale Telegram Ufficiale.
Sul fronte crypto: è un mercato che, come è noto, non segue alcun tipo di calendario, essendo aperto 24/7. Lo vedremo dunque reagire nel bene e nel male con ogni sessione. Anche qui, situazione da seguire minuto per minuto, partendo da questa analisi complessiva di Alex Lavarello.
Ottimismo per i tagli?
Tra le situazioni più curiose c’è quella del rapido cambiamento di previsioni dei mercati per il 7 maggio, data che vedrà la prossima riunione del FOMC, riunione che deciderà sui tagli ai tassi.
Ora, come è evidente dal grafico che alleghiamo, i mercati ritengono più probabile un taglio di 25 punti base dell’ipotesi no tagli. Prima però di trarre conclusioni, sarà il caso di attendere qualche giorno. Questo tipo di aspettative cambiano molto rapidamente.