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The Graph: tutte le novità del “motore di ricerca” del mondo crypto

5 ore fa
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ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT® – Parte oggi su Criptovaluta.it una nuova rassegna. Porteremo sulle nostre pagine membri, rappresentanti, partecipanti ai principali ecosistemi del mondo crypto. Partiamo con Paolo Diomede, italiano che è Ecosystem Manager per The Graph, protocollo che si occupa di indicizzazione dei dati onchain.

Un ingranaggio fondamentale per il funzionamento delle App decentralizzate per come le conosciamo e che potremo approfondire con uno dei protagonisti.

Cosa sta succedendo da The Graph? Cosa ne sarà di $GRT? Cosa possiamo aspettarci dal futuro?

The Graph – una chiacchierata con Paolo Diomede, ecosystem manager

Criptovaluta.it: Il nuovo ciclo sembra aver ignorato in larga parte le cryptodi infrastruttura. Senza The Graph però si fermerebbe tutto. Pensi che ci siano prospettive per vedere tornare una discussione più sui fondamentali dei progetti?

Paolo Diomede: Senza ombra di dubbio il recente ciclo del mercato delle criptovalute ha trascurato i progetti infrastrutturali. Tuttavia, progetti come The Graph sono fondamentali per l’intero ecosistema web3. Si prevede un ritorno all’attenzione sui fondamentali dei progetti infrastrutturali grazie al riconoscimento della loro importanza, spinti dalla necessità di scalabilità, ma soprattutto dall’interesse istituzionale.

Quando il caos di questi ultimi mesi sarà appianato e si inizieranno a vedere l’emergere di nuovi progetti, oltre a quelli incentrati su DeFi, i progetti infrastrutturali torneranno ad essere ‘centrali’. Per quanto riguarda The Graph, per noi è importante continuare a crescere in termini di volume di query sul nostro network, e aprire nuovi mercati oltre a quello DeFi in cui abbiamo praticamente quasi tutti i principali protocolli sulla nostra rete.


Criptovaluta.it: Come procedono i volumi di query? Sono correlati ai volumi di mercato? Oppure no? Siete soddisfatti del percorso fatto fino a oggi? C’è spazio per un miglioramento?

Paolo Diomede: The Graph ha registrato una crescita esponenziale nei volumi di query, passando da milioni a miliardi in pochi anni, con tassi di incremento trimestre su trimestre che variano tra il 65% e l’84% nei periodi più recenti.

Questa tendenza riflette l’importanza crescente di The Graph come infrastruttura per l’accesso ai dati decentralizzati. Inoltre, il supporto a nuove blockchain consente una continua crescita dei volumi di query. Ad oggi 90+ blockchain sono supportate da The Graph.

Sono correlati ai volumi di mercato? Oppure no? Sicuramente il crescente utilizzo dei vari DEX come Uniswap, e in generale i protocolli DeFi, contribuiscono all’aumento di volume di query. Più utenti utilizzano le app native web3 e più volume di query viene gestito dalla rete di The Graph.

C’è tantissimo spazio di miglioramento e a partire dal 2025 c’è un approccio diverso al mercato web3, sicuramente più maturo, più incentrato sui prodotti.

Ad esempio abbiamo lanciato proprio adesso Token API: un’interfaccia di programmazione progettata per fornire accesso rapido e scalabile a dati relativi ai token sulle blockchain in modo decentralizzato. Si tratta di uno strumento pensato per semplificare l’interrogazione di informazioni sui token, come saldi, trasferimenti, principali detentori, prezzi e metadati, senza dover dipendere esclusivamente da metodi tradizionali come le chiamate RPC (Remote Procedure Call), che possono essere meno efficienti.


Criptovaluta.it: Ora una domanda più indiscreta: sugli oracoli c’è competizione, sui bridge c’è competizione. Com’è che invece The Graph riesce a operare in quasi monopolio senza una concorrenza effettiva?

Per quanto riguarda gli oracoli, c’è più che altro cooperazione. Ad esempio, Chainlink e The Graph non sono in competizione diretta, ma giocano ruoli complementari nel Web3 stack. Chainlink è il leader negli oracoli, ovvero fornisce dati esterni, o off-chain, come prezzi, meteo, sport, alle blockchain, garantendone l’integrità tramite una rete di nodi. The Graph indicizza e rende accessibili in modo efficiente i dati già presenti on-chain (eventi, transazioni, smart contract), organizzandoli in subgraph pronti per le applicazioni (o dApp).

The Graph domina il settore dell’indicizzazione per alcuni motivi principali • È stato il primo a offrire indicizzazione decentralizzata scalabile, diventando lo standard de facto grazie ai suoi subgraph.

  • Ha un’architettura complessa e matura, con ruoli economici distribuiti e un sistema di incentivi consolidata.
  • Beneficia di un forte effetto rete, supportando decine di chain e rollup, il che rafforza la sua posizione dominante (90+ chain supportate ad oggi).
  • Le alternative esistono, ma sono spesso centralizzate, meno adottate e prive di un layer economico comparabile. Inoltre la community di The Graph è veramente vasta.

Criptovaluta.it: Gli investitori sono molto interessati alla tokenomics. The Graph è ancora inflativa – pensi che ci sia spazio per un’inversione del trend in futuro?

Paolo Diomede: Attualmente, l’inflazione di GRT è scesa dal 3% iniziale a circa il 2,7%. Questo calo è stato favorito dal passaggio da Ethereum ad Arbitrum come settlement layer, avvenuto due anni fa, che ha permesso una significativa riduzione dei costi di transazione, e dall’aumentare delle query fees. Nel modello economico di The Graph, i principali beneficiari dei nuovi token sono gli indexer (i nodi della rete) e i delegator (utenti che partecipano allo staking). Attualmente, circa il 90% delle loro ricompense proviene dall’inflazione del protocollo, mentre solo il 10% arriva dalle query fees pagate dalle applicazioni che utilizzano The Graph, come Uniswap.

È interessante notare che due anni fa il 100% delle ricompense proveniva dall’inflazione, mentre oggi stiamo osservando un’inversione graduale: il contributo delle query fees sta aumentando, segno di una progressiva maturazione del protocollo.

Quindi sì, esiste spazio per un’inversione di trend, con una maggiore sostenibilità nel lungo periodo grazie alla crescente domanda effettiva dei servizi offerti dalla rete.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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