Ieri sera, dopo una giornata di relativa calma, è ripresa la guerra commerciale dei dazi tra Trump e la Cina. Da oggi, i dazi in vigore contro la Cina hanno raggiunto complessivamente il 104%.
I mercati finanziari, inclusi quelli crypto, stanno reagendo negativamente alla possibilità di una paralisi del commercio mondiale.
Al momento della stesura, i principali listini asiatici registrano forti cali:
In Europa, l’apertura notturna del DAX segna già un -4,10%.
Negli Stati Uniti, anche i principali indici sono in forte calo:
Si registrano inoltre tensioni sul mercato obbligazionario statunitense, con un aumento dei rendimenti dei Titoli di Stato, in contrasto con gli obiettivi dichiarati da Trump. Lo spettro di una recessione globale comincia a essere considerato con maggiore concretezza.
Due elementi spaventano da sempre i mercati finanziari: l’incertezza e il rischio sistemico.
Questo è il possibile scenario macro se si continuerà in questa direzione. In questa fase, il mercato crypto può essere rappresentato come uno sparring partner nel mondo della boxe: sta subendo una serie di colpi, per cause indipendenti dal suo ecosistema. Non abbiamo avuto crash interni come quello di Terra Luna, o fallimenti come FTX o Alameda Research.
Anche oggi, le crypto vanno osservate in parallelo con l’andamento degli indici azionari. In mattinata con EuroStoxx e DAX, mentre nel pomeriggio prenderà il controllo l’S&P 500. A questo si aggiunge la variabile imprevedibile rappresentata dai tweet e annunci di Trump.
Le borse azionarie sono in fase di crescita da oltre 5 anni, e lo spazio per una correzione resta ampio. Tuttavia, questo movimento non deve sorprendere: i mercati finanziari hanno oltre 100 anni di storia e si muovono secondo comportamenti ciclici ben tracciati, sia giornalieri che settimanali, mensili e annuali.
La discesa attuale potrebbe completare una correzione ciclica di lungo periodo, con una finestra ribassista per i mercati azionari che potrebbe chiudersi intorno a maggio, con il raggiungimento di minimi rilevanti.
Bitcoin ieri ha chiuso in ribasso del 3,10%, dopo una giornata che si stava svolgendo in modo tranquillo fino al tardo pomeriggio.
La resistenza e obiettivo di rimbalzo era in area 81.500 USDT, ma il prezzo ha girato prima, dopo aver toccato un massimo a 80.856 USDT.
Nelle prime ore di questa mattina, BTC ha toccato nuovamente un minimo in area 74.606 USDT, ovvero quel livello supportivo tra 74 e 75 mila dollari, che abbiamo più volte indicato come prima zona di supporto fondamentale di lungo periodo.
Se questo livello oggi non verrà violato, per dare un segnale di forza nel breve, BTC dovrà tornare sopra i 77.800 USDT.
Per completezza, va ricordato che il supporto principale di Bitcoin, che definiamo anche “Linea Maginot”, si trova più in basso, in area 64.000 dollari.
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