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Come districarsi nel mondo dei layer-2 di Ethereum: Guida semplice per spostare fondi tra le catene

Come orientarsi all'interno del vasto mondo EVM e muovere fondi tra i vari layer-2 di Ethereum esistenti? Basta seguire questi semplici passi.
4 giorni fa
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Da ormai qualche anno si stanno diffondendo nel mondo crypto sempre più layer-2 della blockchain di Ethereum, riscuotendo un buon successo in termini di utenti e denaro raccolto. Queste soluzioni, concepite come blockchain alternative, servono per aumentare la scalabilità ed espandere il blockspace di Ethereum. Il loro utilizzo comporta molte meno commissioni di rete rispetto al layer principale e, talvolta, una velocità d’esecuzione di gran lunga maggiore. C’è però da considerare che i layer-2, sebbene offrano efficienza a costi ridotti, sono spesso centralizzati ( almeno per il momento) e dipendono interamente dalla sicurezza di Ethereum.

In questa guida vediamo come orientarsi tra queste catene, spostando fondi in modo sicuro ed interagendo con le migliori DApps dei vari ecosistemi.

Cosa sono i layer-2 di Ethereum e a cosa servono?

I layer-2 sono delle reti secondarie che consentono di usufruire di transazioni veloci e a basso costo, aiutando a risolvere parzialmente i limiti di scalabilità di cui soffre Ethereum. Risultano particolarmente efficienti poiché gestiscono parte del lavoro computazione off-chain e richiedono una conferma di blocco rapida. In un layer-2 infatti, le transazioni sono processate fuori catene, per essere compresse in un batch di dati da pubblicare successivamente su Ethereum, dove avviene la finalizzazione del blocco in tempi più lunghi. Questo approccio permette di operare su reti che si allacciano alla sicurezza di Ethereum, usufruendo del settlement su una grande network PoS, con costi di transazioni nettamente inferiori e un throughput maggiore.

Pensate che rispetto alle transazioni su Ethereum, che possono arrivare a costare anche centinaia di dollari di fees in momenti di congestione, i layer-2 costano appena pochi centesimi. Questo li rende perfetti per un interazione utente fluida e per un utilizzo quotidiano su varie applicazioni DeFi o giochi crittografici. Allo stesso tempo queste blockchain non risultano l’ambiente ideale per custodire grandi somme di denaro, in quanto sono in fase primordiale di sviluppo ( sensibili a potenziali bug) e dipendono da meccanismi di gestione ancora centralizzati, spesso gestiti da team ristretti o multisig,

Tecnicamente i layer-2 di Ethereum si classificano in rollups ( Optimistic e ZK), Validiums ed Optimiums, ciascuna con caratteristiche specifiche in termini di sicurezza, scalabilità e gestione dei dati. Tra questi i rollups rappresentano la categoria più famosa, nonché quella che vanta maggiori capitali e lo sviluppo di più protocolli. Il maggiore è Arbitrum, seguono, Base, Optimism ZkSync, Starknet e Linea. Per avere una panoramica chiara delle soluzioni disponibili, è consigliabile consultare la dashboard di L2Beat, che confronta dati, TVL ed attività sui vari network.

Panoramica layer-2 Fonte dati: https://l2beat.com/scaling/summary?tab=rollups

Gli strumenti necessari per potersi muovere nel mondo Ethereum


Prima di tuffarsi all’interno del mondo dei layer-2 di Ethereum, bisogna disporre di alcuni semplici strumenti di base essenziali. Innanzitutto, è consigliabile avere una minima esperienza pregressa nel settore web3, con un’operatività che va oltre la semplice detenzione e trading su exchange centralizzato. Se fino ad ora avete vissuto solo su piattaforme come Binance e Bybit, forse è il caso che prima di lanciarvi sui layer-2 iniziate a prendere confidenza con gli strumenti non-custodiali. 

Detto ciò, per partire ci servirà solamente un wallet decentralizzato EVM, come Metamask o Rabby, con cui interagire con le varie DApps. Potete scaricare l’estensione browser sui rispettivi siti web ufficiali, e iniziare a depositare fondi da un CEX, o da un altro wallet pre-esistente. È importante avere qualche frazione di ETH in portafoglio per poter pagare le gas fees del network Ethereum. Questa regola vale anche per qualsiasi suo layer-2, dove le commissioni di rete vengono pagate in ETH ( almeno fino all’introduzione dell’aggiornamento Pectra).

Una volta messi a punto wallet e fondi, siamo pronti pronti per iniziare. Una piccola raccomandazione: iniziate con piccole somme, sufficienti per fare pratica e comprendere il funzionamento delle varie DApp. Ricordate che i layer-2, sebbene efficienti e in rapida evoluzione, non sono ambienti ideali per custodire grandi capitali, specialmente nelle fasi iniziali del proprio percorso on-chain.

Layer-2 Ethereum: come depositare fondi tra le varie chain

Passiamo all’atto pratico: chiaramente la prima cosa da fare per navigare tra i layer-2 di Ethereum è depositare fondi su una di queste reti. Esistono essenzialmente due modi per farlo, ovvero passare per un bridge o eseguire un trasferimento dallo stesso network. Nel primo caso il trasferimento di fondi avviene direttamente all’interno del nostro wallet, dalla rete Ethereum ( o da un altro L2) al layer-2 interessato. Nel secondo caso invece il passaggio richiede la presenza di un altro wallet o exchange. Andiamo per gradi.

Bridge e trasferimento da CEX

Ogni layer-2 possiede un proprio meccanismo di bridging integrato con una sezione dedicata proprio al trasferimento di fondi. Solitamente è possibile accedervi direttamente dal sito web ufficiale della piattaforma, cliccando sul pulsante relativo al “bridge”. Da lì si possono depositare ETH ( o altri asset), direttamente dalla blockchain di Ethereum o, in alcuni casi, da un altra rete EVM. Il consiglio è quello di evitare( laddove sia possibile)i bridge da Ethereum mainnet per pagare meno fees, e di preferire un bridge che passa per  ì un altro layer-2, per esempio. 

Sito web Arbitrum, bridgeFonte dati: https://arbitrum.io/

La seconda strada è quella di fare un trasferimento da exchange centralizzato ( o da un altro wallet) impostando la stessa rete del layer-2 di destinazione. Se ad esempio partiamo da Binance e vogliamo trasferire denaro su Arbitrum, dovremo fare un prelievo di ETH selezionando la rete Arbitrum one. Assicuratevi di copiare ed incollare l’indirizzo corretto del wallet a cui state depositando e di selezionare l’importo che volete trasferire. Tutti gli indirizzi EVM, dunque quelli che coinvolgono i layer-2 di Ethereum, hanno lo stesso indirizzo di deposito. Ciò che cambia è la rete selezionata al momento del trasferimento, che determina su quale chain verranno effettivamente accreditati i fondi.

Trasferimento da Binance a wallet, rete ArbitrumFonte dati: https://www.binance.com

La ricerca delle migliori applicazioni decentralizzate sui layer-2

Una volta depositati i fondi sul layer-2 di Ethereum, siamo già a cavallo. A questo punto non ci resta che iniziare ad interagire con i vari protocolli disponibili su quella specifica catena. Ogni layer-2 possiede un proprio ecosistema di applicazioni da poter utilizzare, più o meno variegata in termini di scelta tra DEX, lending, derivati, RWA, yield e liquid restaking. In alcuni casi una DApp potrebbe essere disponibile per più catene, come ad esempio Uniswap funziona ugualmente su Ethereum, Arbitrum, Base, Op Mainnet e molti altri. È importante dunque spulciare tra tutte le applicazioni disponibili su ogni layer-2 per capire come muoversi al meglio. Per farlo possiamo cercare sul sito web di riferimento della chain oppure passare direttamente per tool come DeFiLlama.

Su DeFiLlama, andando sulla sezione “chains” e successivamente selezionando la catena layer-2 che più ci interessa, possiamo vedere il ranking dei migliori protocolli disponibili, classificati per TVL. Più un’applicazione ha fondi depositati al suo interno, e dunque sulla carta risulta più efficiente ed affidabile, più sarà mostrata in cima alla classifica. Da qui possiamo scegliere effettivamente la Dapp con cui interagire.

Protocol ranking DefiLlama, chain BaseFonte dati: https://defillama.com/chain/Base

Operatività layer-2: come interagire con le varie applicazioni

La scelta dell’applicazione da utilizzare su uno specifico layer-2 di Ethereum dipende dalle esigenze finanziarie e speculative del momento. Se ad esempio si deve fare uno swap tra ETH e stablecoin si passerà per un DEX. Se invece si vuole chiedere un prestito o ottenere uno interesse su uno stake si passerà per una piattaforma di lending o per un protocollo di yield. In qualsiasi caso, ci sono alcuni elementi comuni come la connessione tra wallet ed applicazione, e la firma delle transazioni.

Interfaccia UniswapFonte dati: https://app.uniswap.org/swap



Prendendo come esempio l’exchange Uniswap, vediamo come in alto a destra ci sia il pulsante “collegarecon cui potremo stabilire una connessione tra portafoglio e piattaforma. Spesso in altre piattaforme è indicato con il tasto “connect wallet”. Una volta connesso il portafoglio, saremo pronti a sfruttare le potenzialità del layer-2 di Ethereum usufruendo di operazioni veloci ed economiche. Come per qualsiasi altra catena del web3, ogni operazione come ad esempio uno swap tra ETH e USDC deve essere confermata manualmente tramite il pop-up del wallet, che mostrerà i dettagli della transazione e le relative gas fees.

Alessandro Adami

Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", è un giornalista iscritto all'albo dei pubblicisti, esperto in materia di finanza decentralizzata ed applicazioni web3. Investe e segue da vicino gli sviluppi dei progetti Ethereum e Chainlink.

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