Ce lo eravamo detti poche ore fa in questo approfondimento e siamo stati, nostro malgrado, profeti di sventura. Non era però – ve lo garantiamo – un desiderio, ma piuttosto il sentore che, dati certi movimenti in certi mercati (su tutti quello dei bond), la situazione potesse assumere dei toni preoccupanti. Pressoché polverizzato il recupero dopo lo stop momentaneo ai dazi, dato che con 24 ore di ritardo i mercati sembrerebbero essersi accorti del fatto che la situazione che andrà risolta è quella con la Cina.
Situazione che non è per niente in via di soluzione, con gli statunitensi che non vogliono cedere di un millimetro e con i cinesi che hanno risposto di essere disposti al dialogo, ma da posizione paritaria e certamente senza intenzione alcuna di chinare il capo.
Risultato: Bitcoin torna in quota 78.000$, NASDAQ e gli altri indici principali delle borse USA perdono quasi tutto quanto avevano recuperato, i rendimenti dei bond tornano a crescere e tutto questo nonostante il dollaro stia lasciando sul terreno sulle ultime 24 ore oltre il 2% contro l’euro e più in generale contro il resto delle valute di un certo spessore.
Bitcoin paga più il prezzo della scelleratezza che sembra dominare ogni tipo di discorso pubblico sui mercati e sull’economia, che colpe proprie. Dopo aver aperto la sessione USA intorno a quota 81.000$, nel momento in cui scriviamo Bitcoin sta tentando di rimanere intorno quota 79.000$, non senza qualche fatica. Ancora una volta però non è Bitcoin a fare la figura del peggiore.
Il dollaro ha perso circa il 2% contro il paniere di riferimento del DXY. Brutto segno per gli USA e più che altro un giudizio netto, l’ennesimo, di mercati sulla schizofrenica gestione degli annunci sui dazi.
I numeri sono da valuta di un paese emergente travolta da scandali o da dati inconsulti che non siamo abituati a vedere nei paesi economicamente sviluppati.
Anche qui, situazione ai limiti dell’assurdo. Si era recuperato qualcosa ieri, dopo l’annuncio di stop temporaneo ai dazi. Siamo ora al punto iniziale, situazione ai limiti dell’assurdo anche questa.
Non è un termine da utilizzare con leggerezza, ma quanto sta avvenendo – e questo è il terzo elemento – ha triplamente dell’assurdo. Per la quinta sessione consecutiva ci sono swing di prezzo su SPX500 superiori al 5%.
Roba che nel mondo crypto siamo abituati a vedere – almeno nelle giornate più turbolente. Per chi è abituato ai solidi mercati azionari, un motivo per visitare il cardiologo, con una certa urgenza.
Le questioni di cui parlare sono tante. Lo faremo alle 21:45 nella live su YouTube che trovi qui (attiva la notifica).
Ci sarà tantissimo di cui parlare, a partire da questa situazione e per finire su quelle che sono al momento le evoluzioni possibili sia sul breve che sul medio e lungo periodo. Ad ogni modo, nel momento in cui scriviamo, Bitcoin e crypto sono ancora sopra al recupero di ieri, nonostante ci sia poco di cui essere contenti. L’altra lezione, da mandare a memoria e poi ragionarci, è che come abbiamo già scritto, i mercati non possono essere bullizzati.
E questo sarà vero a prescindere dalla forza politica del presidente in carica.
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