Nel mezzo dell’altalena geopolitica innescata dai dazi “stop & go” imposti (e poi sospesi) da Trump, il prezzo di Bitcoin si trova nuovamente al centro delle oscillazioni dettate dalle news. Rispetto agli indici azionari tradizionali e alle altcoin, ha mostrato una discreta tenuta, pur non essendo rimasto del tutto immune.
Bitcoin altalena tra dazi e Trump
Attualmente, Bitcoin (BTC) quota 83.230 USD e, negli ultimi 15 giorni — da quando è iniziato il “balletto” dei dazi — si è mosso all’interno di un range massimo-minimo del 15,87%.
Nello stesso periodo, l’indice azionario S&P 500 ha registrato un range di volatilità simile, con una variazione del 16,30% tra massimo e minimo. L’S&P 500 oggi capitalizza circa 50 trilioni di dollari, pari a circa l’80% della capitalizzazione totale del mercato azionario statunitense.
Confronto diretto: BTC vs S&P 500
Questi numeri aiutano a comprendere la forte volatilità che ha colpito i mercati americani negli ultimi dieci giorni. In questo contesto, Bitcoin ha retto il colpo, dimostrando una maturità che in passato non sempre aveva mostrato. Differente è il discorso per le altcoin, ma BTC gioca una partita a sé.
Mercati azionari in crisi, ma Bitcoin resiste
In uno scenario in cui le borse mondiali stanno crollando, il prezzo di Bitcoin (BTC) mostra una certa tenuta. Al momento di questa stesura, BTC quota 82.700 USD e, su base settimanale, è quasi invariato. I primi giorni di aprile stanno facendo segnare una variazione minima del +0,70%, mentre il bilancio da inizio 2025 vede Bitcoin in contrazione del -11%.
Analisi mensile di Bitcoin: aprile incerto
Sul grafico monthly si può osservare il range di movimento del mese di aprile, che al momento mostra una variazione negativa dello -0,90%. La candela in formazione è una doji, segnale grafico classico di incertezza.
Tuttavia, mancando ancora 18 giorni alla chiusura del mese, è prematuro trarre conclusioni definitive: la sua configurazione finale potrebbe assumere valore di inversione del trend, oppure confermare la fase di pausa in corso.
Il mese di marzo si è chiuso con una perdita del -2,11%, anch’esso rappresentato da una candela doji, a conferma di una prolungata fase di incertezza. Da inizio 2025, il prezzo di BTC è in calo del -11%. Per confronto, l’indice S&P 500, attraverso il suo future, è in flessione del -9,87% nello stesso periodo.
Correzione all’interno di un uptrend
La correzione attuale di Bitcoin, misurata dal suo ATH di 109.356 USD registrato a gennaio, segna al momento un -25%. Sul grafico, sono evidenziabili due supporti principali di lungo periodo:
- Area 74.000 USD – primo livello da difendere
- Area 63.000 USD – Linea Maginot
La tenuta dell’area 74.000 USD è cruciale per non compromettere l’uptrend iniziato a fine 2022. Nonostante la profondità della discesa, l’attuale fase viene letta ancora come una gamba correttiva all’interno di una tendenza rialzista più ampia.
Andamento di Bitcoin nel 2025
Analizzando il grafico weekly, si nota che la candela attuale è in positivo del 6%. La fase ribassista iniziata dopo l’ATH di gennaio è chiaramente visibile, segnata da una sequenza di massimi decrescenti.
Questa settimana BTC ha toccato un nuovo minimo annuale a 74.500 USD, da cui ha avviato un tentativo di rimbalzo.
Il prezzo si è appoggiato sulla media mobile 50 periodi (SMA 50), indicata come livello di supporto già nella nostra analisi del 5 marzo.
Scorrendo indietro nel tempo, si osserva come uno scenario analogo si sia verificato tra agosto e settembre 2024: in quel caso, l’appoggio sulla media mobile aveva generato un rimbalzo.
Una rottura al ribasso della SMA 50 rappresenterebbe invece un segnale tecnico di pericolo, soprattutto se accompagnato dalla violazione del supporto chiave a 74.000 USD. In tal caso, si aprirebbe il rischio di un’inversione completa del trend rialzista di lungo periodo.
Livelli chiave da monitorare
Per confermare la validità del rimbalzo in corso, Bitcoin dovrà superare alcune resistenze tecniche fondamentali:
- Prima resistenza: area 88.000 USD
- Resistenza principale: area 92.200 USD
Il breakout di quest’ultima costituirebbe un segnale forte di ripresa dell’uptrend. Al contrario, un nuovo fallimento sotto questi livelli manterrebbe viva la pressione ribassista.