Tra MoneyGram – il popolare servizio per il trasferimento di denaro istantaneo – e Ripple sarebbe tutto finito. Una delle partnership più importanti, almeno in termini di blasone, sarebbe tecnicamente in standby, con la notizia che ha rapidamente fatto il giro del mondo e aumentato i dubbi tra gli investitori.
Motivo del contendere la causa tra SEC e Ripple Labs della quale abbiamo già parlato in diverse circostanze e che, almeno per il momento, sembrerebbe essere poca cosa, con i gestori di XRP che sono ben posizionati per difendersi dalle accuse.
Tuttavia con una causa così importante – e gestita da un ente così importante – non potevano che esserci delle ripercussioni importanti. Sono già diversi, come abbiamo già raccontato, gli exchange che si sono tirati indietro e che non quotano più Ripple, mentre i broker continuano a tenerla a listino, almeno per quanto riguarda i clienti europei.
La storia tra MoneyGram e Ripple è iniziata in realtà tre anni fa, quando in virtù di un accordo multi-milionario il primo avrebbe utilizzato XRP per i suoi trasferimenti transfrontalieri, scopo per il quale questo token era nato. Un accodo molto importante, perché nel giro di tre anni ha permesso a MoneyGram di incassare più di 60 milioni di dollari in aiuti allo sviluppo.
Le prime avvisaglie di una rottura tra i due si erano già avute nel dicembre 2020, quando il gruppo dei pagamenti internazionali istantanei aveva già preso le distanze da Ripple, affermando di non aver mai utilizzato la rete suddetta per transazioni con utenti finali.
Ora arriva a ciel sereno l’annuncio forse non di una rottura, ma di un interruzione momentanea ma indefinita dei rapporti tra le due organizzazioni, con MoneyGram che avrebbe smesso anche di riscuotere i pagamenti periodici da parte di Ripple Labs.
Un colpo molto duro per il progetto Ripple – almeno nella sua presenza statunitense. Tutto questo mentre, almeno al di fuori dei confini americani, anche le grandi corporation continuano ad infischiarsene – e Ripple a concludere contratti di collaborazione molto importanti.
Male. Ripple è tra i peggiori performer della giornata, in 24 ore di trading che sono state tra le peggiori della storia recente del comparto delle criptovalute. Le perdite sono state quasi doppie rispetto a Bitcoin e comunque in linea con i peggiori come Binance Coin, Litecoin e Chainlink.
Difficile però dire quanto c’entri direttamente la notizia di MoneyGram e quanto invece sia dipendente dalla pessima giornata per il settore, con vendite a cascata e tantissimi contratti derivati chiusi automaticamente per eccesso di ribasso.
Chi vuole entrare in un mercato sì molto rischioso, ma comunque interessante per profitti di breve periodo, può indirizzarsi verso i broker che continuano a quotare Ripple sulle loro piattaforme. eToro (qui per il conto prova gratuito) è uno di questi e permette di operare anche con vendita allo scoperto, per sfruttare anche eventuali ribassi futuri.
Analizzare ora l’andamento die mercati non sarà comunque cosa facile: il crack, sebbene contenuto e arrivato soltanto ai secondi supporti delle principali criptovalute, potrebbe durare ancora per qualche giorno. Con le notizie che arrivano da MoneyGram che potrebbero essere il problema minore per XRP.
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