SEC, l’omologa di CONSOB negli Stati Uniti, ovvero l’ente governativo che si preoccupa di vigilare sui mercati finanziari, starebbe investigando sui Tweet di Elon Musk a tema Dogecoin.
La voce è cominciata a circolare tra i bene informati nella giornata di ieri e dovrebbe essere confermata a breve dalla stessa authority. Mancando ancora il materiale effettivo, possiamo soltanto speculare sulla natura delle indagini: manipolazione di mercato, dato che, come sanno bene ormai i nostri lettori, ad ogni tweet di Elon Dogecoin riprendere a correre.
Quello che lascia maggiormente esterrefatti è l’assenza di giurisdizione di SEC sulle cripto. Può infatti intervenire quando queste siano negoziate su mercati regolamentati – come nel caso degli ETF e degli ETP, oppure dei contratti derivati – ma non può intervenire direttamente sulle questioni dirette.
Anche nel caso della causa intentata a Ripple, il realtà il motivo del contendere non è Ripple in quanto tale, ma la ICO, che sempre secondo SEC avrebbe dovuto seguire le regole della quotazione dei titoli finanziari. Anche su questa causa abbiamo già scritto a sufficienza e non ci resterà che aspettare l’evoluzione del dibattimento.
Ma per Musk? Secondo noi un facile assist, per i motivi che andremo ad illustrare tra pochissimo. Perché anche un personaggio molto famoso – e che ha grande seguito – non può essere accusato di cospirare per manipolare il mercato… pubblicamente.
Partiamo da un fatto evidente. Elon Musk twitta pubblicamente e tutti possono leggere quanto scrive. Parlare di cospirazione per modificare l’andamento di mercato è semplicemente ridicolo. È quanto farebbe chiunque si esprima a favore di un asset piuttosto che di un altro.
I lupi di Wall Street ci hanno abituato a ben altri generi di manipolazione: nelle stanze segrete del potere finanziario, quando si decideva di intervenire su una valuta, su un’azione, su un fondo o su asset ancora più strategici, molto spesso senza essere puniti. Cosa si contesta esattamente a Musk?
E scusateci il termine forse troppo giovanile. Elon Musk si diverte – e ha diritto di farlo come tutti noi. Seguiamo il suo account da molto vicino, per ovvi motivi legati a Bitcoin e mai lo abbiamo visto andare oltre lo scherzo.
L’account di Elon Musk non ha mai preteso di avere toni ufficiali, di indirizzare verso l’investimento, oppure ancora di manipolare alcunché. Come se, tra le altre cose, uno degli uomini più ricchi del mondo avesse bisogno di manipolare il prezzo… non di Bitcoin o di Ethereum, ma di una criptovaluta minore come Dogecoin.
Nonostante la prorompente forza di Elon Musk, noi continuiamo – come indicato nelle nostre previsioni su Dogecoin – ad essere ribassisti sul lunghissimo periodo su questo specifico token. Nel breve continueranno i meme e continueranno gli investimenti da parte di chi – ricordando un po’ il caso di GameStop e di altre azioni e asset meme.
Operazioni rischiose? Certo che sì: ma che non si contesti manipolazione a chi parla pubblicamente – racconta dei suoi investimenti senza troppi segreti e, nel complesso, sta solo cercando di divertirsi come una persona normale. Come tutti noi.
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