Le grandi banche d’affari sono sempre più interessate a Bitcoin e al mondo delle criptovalute. Questo perché sono moltissimi i clienti, anche istituzionali, che ormai guardano al mondo delle criptovalute con estrema fiducia, pur comprendendo i rischi che questo tipo di investimenti possono comportare.
Secondo una recente indagine del gruppo GS, che ha intervistato quasi 300 clienti di alto profilo del gruppo, circa il 22% crede che Bitcoin supererà i 100.000$ di valore, con un restante 60% che crede, senza fissare un target, che il proprio portafoglio di cripto crescerà.
Un sentiment positivo, nonostante le ultime 24 ore siano state caratterizzate da perdite diffuse su tutto il settore, che hanno compensato i guadagni della settimana.
Chi vuole seguire il sentiment maggioritario dei clienti intervistati da Goldman Sachs può fare il suo ingresso sul mercato anche adesso. eToro (puoi aprire un conto prova gratis qui) permette di iniziare a fare trading e investimenti su Bitcoin con un minimo di investimento basso – con la possibilità di scambiare BTC anche contro l’oro o altre valute diverse dal dollaro.
Il sentiment positivo mostrato dai clienti di Goldman Sachs si riferisce ad un orizzonte temporale di circa due anni. Un approccio di questo tipo è sicuramente un buon segno per chi vuole iniziare ad investire anche oggi su Bitcoin. Perché – e sono le prime volte che questo accade – si comincia a ragionare anche tra gli investitori istituzionali in orizzonti di medio-termine, escludendo progressivamente Bitcoin dal novero degli asset di brevissimo periodo e ad alto rischio.
In altre parole, anche per gli investitori istituzionali e strutturati, Bitcoin è qui per rimanere e non è più un gioco che potrebbe finire in qualunque momento.
Chi vuole investire in Bitcoin può sfruttare anche un’altra buona notizia. Come avevamo preannunciato soltanto poche settimane fa, è Gensler che ne diventerà direttore, specialista bancario che ha tenuto al MIT di Boston anche corsi sulle criptovalute e che ne conosce funzionamento e potenziale.
Già nel discorso di insediamento ha sottolineato come le criptovalute in generale (e Bitcoin nel sottinteso) siano delle enormi forze innovative, con le quali il sistema bancario classico dovrà finire per forza per fare i conti. Apertura dunque ad un settore che negli USA è – colpevolmente aggiungiamo noi – indietro, almeno rispetto alle realtà asiatiche più dinamiche.
Dopo un apertura di 2021 da incorniciare, Bitcoin ha iniziato a soffrire e si è allontanato dai suoi massimi storici, continuando a rimbalzare in quota 50.000$.
Può essere un problema questo, oppure segno di debolezza di breve e medio periodo? Non necessariamente. Bitcoin infatti sta scontando da qualche settimana la correlazione forte con la borsa americana, che è una delle conseguenze del costante interessamento degli investitori istituzionali.
Investitori istituzionali che inoltre continuano a puntare su BTC, come dimostrano di dati raccolti tramite Coinbase, con Bitcoin che vengono acquistati e poi trasferiti, anche in buona quantità, su portafogli esterni che sono riconducibili proprio ad investitori.. non privati.
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