Grande giornata per tutto il settore delle criptovalute. Mentre in molti festeggiano il ritorno di BTC sopra il trilione di capitalizzazione, in realtà a condurre le danze sono due criptovalute che in pochi conosceranno, anche se ormai non più di nicchia. Parliamo di Terra, (+23% nella sola giornata di oggi) e di Avalanche (+30%), che arrivano già da un periodo molto positivo, che le ha proiettate a ridosso della ventesima posizione per capitalizzazione, superando anche mostri sacri come Monero, Eos, Iota e Tron.
Passi per la grande attenzione che i progetti DeFi stanno puntualmente riscuotendo anche tra gli investitori di una certa taglia, ma c’è sicuramente altro sia dietro Terra, sia dietro Avalanche. Cosa che cercheremo di individuare in questo breve update sul mercato delle criptovalute, mai così al rialzo come nelle ultime ore. E per chi vuole iniziare ad investire su questi due interessantissimi progetti, ci sono diversi exchange che possono offrirle. Binance (qui per aprire un conto), permette di investirci sulla sua piattaforma di scambio rapido, contro tutte le criptovalute principali e anche contro gli stable coin che rappresentano il dollaro.
Quello di Terra è sicuramente uno dei percorsi più interessanti. Non è in realtà nuovissima ed è considerata una delle migliori criptovalute emergenti ormai da tempo, soprattutto tra chi crede che la fusione tra mondo delle criptovalute e mondo dell’economia reale sia possibile. Parliamo infatti di un protocollo che è nato per distribuire lo scambio di token stable, che sono basati per ora su un manipolo di valute del mondo reale.
Una sorta di banking parallelo e distribuito, che non si basa però sullo scambio di criptovalute, ma su token che replicano le valute classiche più importanti. Per ora il progetto funziona e la sua maggiore estensione in termini commerciali ha portato, già da tempo, a forti rialzi. Nulla però a che vedere con quello a cui abbiamo assistito oggi.
Il progetto di Avalanche è possibilmente ancora più ambizioso. Questo network, del quale AVAX è il token gas, punta a diventare scambio tokenizzato di asset, senza che debba esserci omogeneità tra questi ultimi. A pieno regime dovrebbe essere in grado di ospitare scambi eterogenei e di fare da infrastruttura ad un autentica borsa – sebbene non regolamentata – tra asset anche del mondo “reale”.
Perché questo progetto continua ad attirare capitali? Non è soltanto per le sue possibili applicazioni commerciali. Perché in realtà il progetto ha due particolarità: da un lato un cap massimo, sebbene molto alto, per il numero di token massimo. Dall’altro lato brucia il token per ogni transazione. Praticamente, quando si deve pagare una transazione, il costo della stessa viene espunto dalla blockchain, riducendone il circolante.
Una manovra aggressivamente anti-inflattiva, che in realtà oggi è comune a diverse criptovalute. Anche Ethereum potrebbe implementarlo nella sua versione 2.0, in un overhaul radicale dei suoi principi di funzionamento. Avalanche rimane uno dei progetti da continuare a seguire per il futuro. Per una criptovaluta nata nel 2020, i presupposti ci sono tutti per un futuro interessante e solido.
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