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JP Morgan: paniere su Bitcoin e cripto, anche se…

4 anni fa
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Anche JP Morgan pronta ad esporsi nel mondo delle criptovalute? In realtà la notizia che sta circolando nelle ultime ore è falsa, o meglio, non racconta esattamente quello che la prima banca degli USA sta cercando di proporre ai suoi clienti. Il gruppo JP Morgan Chase ha appena inviato a SEC un’informativa per un prodotto basato su un paniere di titoli correlati alle criptovalute, che sarà disponibile per i clienti a partire dal 5 maggio 2022.

JP Morgan – pronto un paniere legato alle aziende cripto

Non ci saranno però BitcoinEthereum o altre criptovalute di punta, che pur già hanno attirato gli interessi di diversi fondi e di diverse banche d’affari. Il portafoglio di JPM si baserà su 11 azioni di aziende quotate che operano in settori in correlazione diretta o indiretta con le criptovalute. Cosa ci sarà nel paniere? Non quello che in molti si aspettavano, anche se potrebbe comunque essere un’ottima notizia per chi investe nelle cripto.

Nel frattempo, chi vuole investire in un paniere simile o direttamente sulle criptovalute non deve aspettare il 5 maggio 2022. Da eToro (qui per il conto dimostrativo gratuito) possiamo trovare sia le migliori criptovalute, da Bitcoin fino a IOTA, sia le azioni delle aziende che JP Morgan dovrebbe inserire nel paniere.

Quali azioni saranno include nel paniere cripto di JP Morgan?

JP Morgan inserirà 11 diverse azioni nel suo paniere dedicato alle criptovalute. Si parte ovviamente da MicroStrategy, azienda di software che ha però direttamente in portafoglio grandi quantità di Bitcoin e che continua ad aumentare la sua esposizione versa questa criptovaluta. In secondo luogo c’è Square, la società di pagamenti fondata e diretta da Jack Dorsey (che in molti ricorderanno come founder di Twitter) e che è esposta anch’essa su Bitcoin e su altre criptovalute minori. Presente anche, nello stesso paniere, RIOT, direttamente esposta in progetti blockchain.

E poi iniziano le sorprese, perché all’interno del paniere di JP Morgan sono presenti anche aziende che forniscono hardware per il mining (anche se raramente su Bitcoin) come NVIDIA e AMD, entrambe produttrici di chip ad alta performance (integrati spesso in schede grafiche) che possono essere utili per la gestione di diversi nodi e per la partecipazione alle operazioni di mining.

A far parte inoltre del pacchetto di azioni individuate da JP Morgan troviamo anche PayPal, che ha da poco iniziato ad offrire anche servizi di pagamento via blockchain e anche Intercontinental Exchange, che opera in settori limitrofi a quello dei pagamenti digitali. Completano il quadro SilvergateOverstock e TMSC. Un paniere che dunque dipende meno dal possesso diretto di criptovalute e più dal movimento che si creerà intorno a questo settore, soprattutto in termini di hardware e di sistemi di pagamento.

La scelta di JP Morgan avrà impatti sul mercato?

Ci sono diverse considerazioni che possiamo fare su questo impegno del primo gruppo bancario degli USA. Innanzitutto le scadenze: il prodotto finanziario sarà pronto il prossimo 5 maggio 2022, per un impegno di lunghissimo periodo almeno se rapportato ai tempi classici del mondo delle criptovalute. In secondo luogo la normalizzazione di un settore, che il paniere di JPM ci ricorda essere composto anche da aziende di hardware più che solide (e storiche) e anche da grandi player del settore dei pagamenti digitali, che non sono però nati come centri di scambio di criptovalute.

Un’ulteriore prova, per chi ne avesse bisogno, dei grandi passi in avanti che si stanno facendo in termini di normalizzazione di un settore, quello delle cripto, che oggi impegna investitori molto diversi: dal piccolo appassionato fino alla banca di investimenti, passando per gli investitori istituzionali e anche per chi è abituato ad operare tramite fondi. Non bisognerà più aspettare la normalizzazione del settore, perché è già qui. Le previsioni Bitcoin d’altronde sono chiare e tengono conto anche della grande corsa, soprattutto da parte della finanza che conta, verso le criptovalute. Con un occhio ormai attento anche verso le criptovalute emergenti.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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