Quando si parla di NFT (Non-Fungible-Token), almeno in questa fase di boom, si finisce spesso nella fiera del bizzarro, con aste multi-milionarie di asset digitali che per molti non vogliono dire nulla o quasi. È il caso oggi del primo Tweet di Jack Dorsey, fondatore della piattaforma Twitter, che è stato battuto per 2,9 milioni di dollari.
Un certificato di proprietà del primo Tweet mai apparso sulla piattaforma, per il quale si è scatenata un’asta all’ultimo rilancio, che ha fatto chiudere l’aggiudicazione ad un prezzo davvero mai visto prima. O meglio, non avevamo mai visto prima neanche l’aggiudicazione di un Tweet, segno del fatto che gli NFT sono da un lato la moda del momento, dall’altro un’autentica rivoluzione in grado di cambiare anche il nostro concetto di cosa può essere posseduto.
Un buon momento per investire sulle blockchain che supportano questo tipo di attività e anche sulle altre criptovalute (vedremo poi come sono coinvolte)? Probabilmente si, soprattutto se questa grandissima corsa ad aggiudicarsi gli NTF più esclusivi dovesse continuare. Con eToro (qui per il conto dimostrativo gratis) possiamo effettivamente iniziare ad investire sulle migliori blockchain che supportano i non fungibile tokens. Così come possiamo fare anche con Capital.com (qui per testare il broker in demo), che ha dalla sua il supporto per blockchain e token anche più rari, tra quelli che supportano questa nuova tecnologia.
Una prima buona notizia: i ricavi andranno tutti in beneficienza
La prima buona notizia che diamo ai nostri lettori è che i ricavi. Saranno utilizzati, per promessa dello stesso Jack, per comprare Bitcoin da donare poi a Give Directly, che si occupa di progetti di sviluppo in Africa. Dalla follia, almeno secondo molti, dell’acquisto di un Tweet per quasi 3 milioni di dollari, ad un gesto di beneficienza non banale.
Anche questo potrebbe aver spinto Sina Estavi, che si è aggiudicato l’asta, a puntare così in alto. Curioso anche il fatto che sia arrivato vicino all’aggiudicazione anche Justin Sun, che molti conosceranno come CEO del progetto Tron, che viene già utilizzato proprio per gli NFT, uno dei papabili oggi per questo tipo di attività. Aste tra milionari che non hanno problemi a spendere qualche milione per il gusto di esserci, per un po’ di pubblicità (anche se a carissimo costo), nonché per dimostrare che questo mercato potrebbe, anche presso il grande pubblico, prendere piede piuttosto rapidamente.
Utilizzata la rete Ethereum
Per l’asta milionaria è stata utilizzata la blockchain di Ethereum, ad oggi quella con il supporto più estensivo per gli NFT e quella più frequentemente utilizzata per questo tipo di scambi. A gestire l’asta è stato invece il sevizio Valuables di Cent, che è tra le case d’asta virtuali più in voga del momento per il settore degli NFT.
Un futuro del quale, nonostante le solite cassandre, continueremo a sentir parlare, con un potenziale commerciale enorme anche al di fuori di queste aste decisamente bizzarre e chiuse soprattutto al grande pubblico. Perché anche il più grande appassionato di novità tecnologiche difficilmente può permettersi di puntare, per la proprietà di un Tweet, 2,9 milioni di dollari.